[FUORI CONCORSO] Una storia italiana - Cuciniamo insieme (PREMIO 30% delle rewards di DIGITALY)

Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla 25^ edizione del contest "Una storia italiana", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare basta inventare una storia ispirata all'immagine di copertina. E' possibile prendere parte al contest scrivendo in qualsiasi lingua e dando al racconto l'interpretazione preferita, che sia essa, comica, romantica, drammatica, fantasy o altro, rispettando sempre i canoni base per la pubblicazione sulla piattaforma.

C'è tempo per partecipare fino a domenica, ore 23.59 italiane, il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è del 30% delle rewards del prossimo numero di Digitaly.

Cuciniamo insieme

Undici anni e una carriera scolastica immacolata. Almeno fino a quel momento. Mauro era tornato a casa in lacrime e gli amici che con lui avevano condiviso, come ogni giorno, la strada del ritorno a scuola non erano riusciti a sollevargli più di tanto il morale, né a farlo smettere di singhiozzare per quanto accaduto.

Un "cinque meno" in matematica non era certo la fine del mondo, soprattutto se preso nel primo quadrimestre, ma Mauro, nonostante le rassicurazioni della "prof" sulle possibilità di recuperare il voto negativo in futuro, si sentiva profondamente triste e ferito nell'orgoglio. In cinque anni di elementari non aveva mai preso un voto più basso del sette e quei primi mesi di scuola media lo avevano confermato come uno dei più bravi della classe.

Aveva aperto la porta di casa con il mazzo di chiavi preparato appositamente dai genitori per lui, segnando simbolicamente una sorta di passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza, e dopo aver velocemente salutato la mamma, si era rifugiato in camera sua, affondando la testa dentro la profumata federa del cuscino.

_{Immagine di stockking su Freepik}

Come avrebbe potuto confidare alla mamma che il suo bambino, quello di cui si vantava sempre tanto con i parenti e gli amici, era improvvisamente diventato uno "zuccone" in matematica? Non sentirsi mai troppo sicuri, al punto di snobbare il ripasso e preferire il gioco o le uscite con gli amici, era una lezione che quel giorno si stava ancorando dentro la sua testa, per diventare una sorta di faro guida nei giorni a venire, ma in quel momento ancora non lo sapeva.

La mamma piombò da lui solo dopo qualche minuto, bussando delicatamente alla porta prima di entrare. Sentiva come in un primo momento fosse giusto lasciarlo sfogare e che pressarlo con mille domande non avrebbe contribuito a farlo sentire meglio. Si sedette accanto a lui, prendendogli la mano. Come gli aveva ricordato sempre, tutte le volte che lo aveva consolato dal pianto fin quando era più piccolo, non c'era nulla di così grande che la mamma non potesse capire.

Mauro gli confidò del voto, ammettendo l'errore compiuto nei giorni precedenti alla verifica, quando non si era dedicato a ripassare a sufficienza gli argomenti assegnati dalla professoressa e la mamma, dopo aver assunto una finta espressione arrabbiata piuttosto buffa, prese a solleticarlo sul collo, in modo da fargli tornare, anche se in maniera forzata, un briciolo di buonumore.

Sai cosa faceva mia mamma, quando tornavo da scuola dopo un brutto voto? Mi prendeva per mano, mi portava in cucina e mi insegnava una ricetta nuova. "Almeno saprai cucinare..." mi diceva. E se oggi sono così brava tra i fornelli, significa che di brutti voti, ahimè, ne ho presi parecchi. Sono sicura che tu invece ne prenderai pochissimi, quindi oggi ti insegnerò una ricetta base, che ti servirà tutta la vita!

_{Immagine di Freepik}

Sentendo il rumore delle chiavi nella porta di casa, Mauro tornò con la mente al presente, posando sul tavolino il telefono dal quale era appena giunta la notifica della scuola. Martina, sua figlia, che da qualche mese aveva cominciato le scuole medie, aveva rimediato un brutto "cinque" nel compito in classe di matematica. Dopo aver salutato il papà con un cenno della mano, la ragazzina aveva buttato lo zaino per terra e si era seduta sulla panchina dell'ingresso, piangendo copiose lacrime con la testa tra le mani.

L'uomo aprì la dispensa, controllando di avere tutto l'occorrente. Poi si avvicinò delicatamente alla figlia, che si lasciò abbracciare, continuando a piangere. Le accarezzò i capelli per consolarla e quando i singhiozzi diminuirono si accovacciò di fronte a lei.

Sai cosa faceva mia mamma, quando tornavo a casa dopo un brutto voto? Mi portava con sé in cucina e mi insegnava una nuova ricetta. Hai voglia di fare lo stesso?

Martina lo guardò, raccogliendo il fazzoletto che aveva abbandonato in tasca per asciugarsi gli occhi. Contagiata dal tono rassicurante del papà, le scappò un sorriso:

Papà, ma tu sai cucinare solo la pasta al pomodoro...

Fine

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