[FUORI CONCORSO] Una storia italiana - Chi perde paga / [OUT OF COMPETITION] An Italian story - Loser pays (multilanguage)

Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla sesta edizione del contest "Una storia italiana", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare occorre inventare una storia ispirata all'immagine di copertina, avendo cura di descrivere l'ambientazione della scena, una descrizione dei protagonisti, il motivo per cui l'uomo a destra sembra imbronciato e cosa accadrà subito dopo.

E' possibile unirsi al contest scrivendo in qualsiasi lingua e dando al racconto l'interpretazione preferita, che sia essa, comica, romantica, drammatica o altro, rispettando sempre i canoni base per la pubblicazione sulla piattaforma.

C'è tempo per partecipare fino a domenica, ore 18.00 italiane, il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è di 10 Steem.

CHI PERDE PAGA

Luisa, John, Matilde e Roberto lavoravano a stretto contatto, nello stesso ufficio, ormai da un anno. Ognuno di loro si occupava di un aspetto diverso del settore acquisti, ma si erano ritrovati a condividere gli spazi quando, per risparmiare sulle spese, la multinazionale dalla quale erano stati assunti aveva deciso di accorpare uffici e personale.

Il costo dell'energia elettrica e del riscaldamento è aumentato vertiginosamente nell'ultimo anno. Onde evitare che l'azienda lasci a casa qualcuno, si è pensato innanzitutto di tagliare sulle spese, chiudendo un intero ramo della struttura per darlo in affitto. Starete un po' più stretti, ma almeno conserverete ancora tutti il vostro lavoro...

John amava ripetere spesso di fronte ai tre amici, scandendo le parole a mo' di divertente caricatura, il discorso tenuto alla cena di Natale di due anni prima dal dottor Biolchini, l'Amministratore Delegato della ditta. Il suo accento inglese piuttosto marcato rendeva l'imitazione ancora più buffa e vedere ridere Matilde gli procurava sempre una bella sensazione.

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In fondo, dopo il disagio iniziale dovuto all'aver perso la "sicurezza" e l'intimità del proprio ufficio, ciascuno di loro si era dichiarato contento della scelta effettuata dalla direzione. Gli spazi a disposizione si erano di certo ridotti, ma in cambio tutti avevano guadagnato tre amici con cui condividere a volte anche il tempo libero.

John e Roberto, in particolar modo, avevano legato molto. Si vedevano spesso la sera, per un aperitivo, cenare insieme o anche soltanto per fare una passeggiata. Avevano organizzato week-end e gite fuori porta, coltivando sempre di più nel tempo la loro amicizia.

Roberto era l'unico al quale John, trasferitosi dalla sede inglese da circa un anno e mezzo, aveva confidato i propri sentimenti per Matilde. L'amico l'aveva spronato ripetutamente nell'ultimo periodo a dichiararsi, ma anche a causa della sua timidezza, John aveva sempre preferito rimandare.

Pensa se mi dice di no, fratello! Dobbiamo vivere tutti i giorni fianco a fianco, in quindici metri quadrati. Il bel rapporto che si è creato tra di noi si trasformerebbe in imbarazzo e facce scure e non voglio essere responsabile di aver rovinato l'armonia del nostro ufficio!

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Ripetergli che in fondo erano tutti adulti, che anche di fronte ad un primo eventuale rifiuto non sarebbe cambiato nulla e che avrebbe al limite potuto sempre tentare di farle cambiare idea, non era mai servito a convincerlo del contrario. Almeno fino ad una sera d'estate, quando nella vicina città si sarebbe tenuto un concerto di una giovane cantante, diventata famosa su Youtube.

Matilde la adorava e gli faceva ascoltare praticamente ogni giorno le sue canzoni, alcune vivaci, altre più melodiose e romantiche. In gran segreto, John aveva scaricato tutti i brani della giovane cantante sul suo telefono, per riprodurle e pensare alla sua amica quando andava a correre o si trovava sull'autobus. In quel concerto, ne era certo, si nascondeva un appuntamento con il destino.

Acquistò i biglietti per tutti, immaginando già come, al momento opportuno, avrebbe provato a prendere Matilde per mano e dichiararle i propri sentimenti. Sembrava un piano perfetto, del quale per scaramanzia non aveva voluto dire nulla nemmeno a Roberto, ma purtroppo l'imprevisto attendeva dietro l'angolo.

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Mister Morgan, il responsabile della sezione acquisti della sede inglese, si era accorto di alcune incongruenze nell'ultima revisione contabile e aveva telefonato furioso alla ditta, pretendendo che gli errori fossero corretti entro la mattina successiva. Il compito non era derogabile ad altri ed uno dei quattro amici si sarebbe dovuto fermare al lavoro fino a tardi per sistemare la questione.

John, che aveva deciso di acquistare i biglietti per tutti, visto il suo bel gesto venne unanimemente sollevato dall'incarico, mentre gli altri tre si sarebbero giocati la possibilità di andare al concerto, in una sfida a Scrabble online, presso un sito scelto dallo stesso John.

Un solo turno, tutti e tre con le stesse lettere: chi avesse realizzato meno punti, si sarebbe fermato in ufficio. Al momento di scoprire i risultati, le due ragazze esultarono per la vittoria, mentre Roberto, che inaspettatamente aveva composto solo due parole valide, risultò abbondantemente ultimo.

"Fratello, non ti sei accorto che dovevi comporre parole in inglese?" lo apostrofò John, mentre l'amico provava ad accampare qualche banale scusa per la sua sconfitta.

Alle 23.30, Roberto salutò il guardiano dello stabilimento. Aveva sistemato tutti gli errori e mentre si apprestava ad accendere il motorino per tornare a casa, riaccese il telefono, notando una foto inviata da John, insieme ad un messaggio. Sorrise. Il testo diceva:

Lo so che lo hai fatto apposta a perdere. Grazie fratello!

Statemi bene, alla prossima!

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