Davvero siamo costretti a richiamare Balotelli? [#Steemexclusive]

in Italy3 years ago (edited)

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Photo by Jimmy Baikovicius from Montevideo, Uruguay, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons


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Nelle prove sotto tono fornite dalla Nazionale di Roberto Mancini subito dopo la conquista dell'Europeo, un reparto in modo particolare si è distinto per le proprie prestazioni insufficienti e per la mancanza di qualità e idee: quello avanzato. A dispetto della tradizione italica, che ha sempre regalato grandi centravanti al mondo del calcio, nell'ultimo periodo le migliori prime punte del nostro movimento coincidono con i nomi di Ciro Immobile e (mi vengono i brividi solo a scriverlo) Andrea Belotti.

Due attaccanti, specialmente il secondo, che in una qualsiasi delle altre Nazionali "nobili" del panorama mondiale, con buona probabilità non verrebbero nemmeno convocati. Anche nella recente esperienza vincente di Euro 2020, i due goal giunti dal giocatore della Lazio, contro Turchia e Svizzera, non si sono rivelati decisivi ai fini del risultato: nei momenti più complicati ci hanno pensato gli altri a tirare via le castagne dal fuoco e, in queste ultime partite di qualificazione, il problema si è acuito ancora di più.

Roberto Mancini ha provato prima la via della "psicologia", provando a vendere a tutti un attaccante semi-sconosciuto, chiamato Giacomo Raspadori, come se fosse il nuovo Totò Schillaci, ma sovraesporlo mediaticamente non è logicamente bastato; poi, lo stesso Commissario Tecnico si è ritrovato costretto a raschiare il fondo del barile, buttando nella mischia il collega del Sassuolo, Gianluca Scamacca, che come era facile prevedere si è fatto notare più per gli orrendi e incomprensibili tatuaggi (parere personale) che per l'apporto fornito sul campo.

Da qui al momento in cui si dovranno disputare i play-off, trascorreranno ancora quattro mesi abbondanti: in teoria esisterebbe lo spazio sufficiente per sperare nella definitiva esplosione di qualche giovane talento, ma a parte lo juventino Moise Kean, fin qui ancora troppo acerbo ed incostante per meritare i gradi di centravanti dell'Italia, nessun nome della Serie A sembra poter scaldare i cuori dei tifosi azzurri, nemmeno in prospettiva futura.

Del resto basta analizzare le rose dei top club italiani per comprendere come difficilmente le cose potrebbero andare in un modo diverso. Napoli e Milan, le due locomotrici del campionato, vedono rispettivamente occupate da Osimhen e Ibrahimovic (o Giroud) la casella riservata al classico numero nove, mentre anche i campioni d'Italia dell'Inter si affidano a Dzeko e Lautaro Martinez per far breccia nelle difese avversarie.

Scendendo verso le posizioni di rincalzo le cose non vanno molto meglio per i colori azzurri, dato che, a parte il già citato Ciro Immobile, la Roma con Tammy Abraham, la Juventus con Alvaro Morata, l'Atalanta con Zapata e la Fiorentina con Dusan Vlahovic, hanno optato per scelte diverse dal made in Italy, alle quali affidare le chiavi del reparto avanzato.

L'epoca d'oro delle prime punte tricolori, quella degli Inzaghi, Montella, Vieri, Toni, e ancor prima dei Paolo Rossi e Roberto Pruzzo (bomber da trenta reti a stagione che ci si poteva permettere il lusso di non convocare in Nazionale) appare se non terminata per sempre, quanto meno al momento quasi impossibile da ripetere.

Eppure c'è ancora un nome, terminato nel dimenticatoio ormai da parecchio tempo, che torna a circolare in chiave convocazione per i prossimi play-off: quello di Mario Balotelli. L'ex centravanti di Inter, Milan e Manchester City sta vivendo l'ennesimo capitolo della sua pazza carriera in Turchia, tra le fila dell'Adana Demirspor, allenato proprio dall'ex aeroplanino, Vincenzo Montella.

La squadra, neopromossa nel massimo campionato turco, sta disputando una stagione dignitosa e veleggia nelle zone centrali della classifica, con Super Mario capace fin qui di lasciare il segno in cinque delle dieci gare di campionato alle quali ha preso parte. Numeri non di certo da "mani nei capelli", ma un piccolo segnale di adattamento al nuovo campionato e di voglia, si spera, di mettere la testa a posto, dopo le ultime stagioni in costante declino.

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Photo by Giova36, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

E' opinione comune quella secondo la quale Mario Balotelli abbia raccolto infinitamente meno dalla propria carriera rispetto all'enorme potenziale tecnico e fisico. Tutti abbiamo ancora negli occhi le magie che trascinarono gli azzurri fino alla finale di Euro 2012, così come quegli eccessi caratteriali che gli sono costati molto cari in un percorso che lo avrebbe portato a diventare uno dei centravanti più forti del mondo.

Alla soglia dei 32 anni e con qualche grado in meno nella testa, potrà essere ancora lui il calciatore in grado di far compiere il salto di qualità alla prima linea italiana? La risposta appare scontata, ed è purtroppo negativa. Nonostante il buon rapporto tra il calciatore bresciano e l'attuale C.T, credo che sia quasi impossibile rivedere Balotelli in Nazionale.

Troppi gli anni fuori dal giro che conta per poter affidare gare così delicate ai suoi piedi, ma se proprio dobbiamo sperare in una sorpresa, che giunga come il deus ex machina delle tragedie greche a risolvere i nostri problemi, proviamo da oggi a spostare l'attenzione su Lorenzo Lucca, "gigante" di due metri, proveniente dalle giovanili del Torino ed attualmente in forza al Pisa, capace già di esordire e segnare in Nazionale under 21.

Chissà, magari a gennaio qualche società di Serie A potrebbe farci un pensierino e favorirne così la definitiva esplosione. Di un giocatore dalle sue caratteristiche ne avremmo bisogno come il pane.



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È la stessa cosa che ho pensato io , ma parliamo seriamente , gioca in Turchia... Forza Pisa AHAHA

Sì, rischio per rischio meglio provare qualche giovane 😉

Assolutamente , anche perché Mancini lo aveva convocato non appena era arrivato sulla panchina ma anche li non ha risposto bene... Testa "malata"

E pensare che con i suoi mezzi, tecnici e fisici, sarebbe davvero potuto diventare un top assoluto. Carriera buttata.

Si si come detto prima "testa malata" , fenomeno gettato...

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