Corpo estraneo? - Foreign body? [Multilanguage]

L'attuale allenatore del Napoli, Antonio Conte, è sempre stato famoso per alcuni tratti caratteristici della sua personalità combattiva, fin da quando era calciatore. Gli ex compagni di squadra raccontano di come il salentino fosse già una specie di allenatore in mezzo al campo e che se in allenamento o in partita capitava di non metterci troppo impegno, si rischiava seriamente di finire oggetto delle sue poco piacevoli attenzioni.

Anche nelle varie esperienze da titolare della panchina, avute in giro per il mondo, Conte ha sempre dimostrato una straordinaria carica, trasmessa alla squadra in campo e fuori. Alcuni lo descrivono come un perfezionista, avvezzo alla maniacale cura dei dettagli, altri come un fissato della preparazione atletica e dell'ossequio totale ad uno stile di vita da atleta, durante le fasi dell'impegno professionale, ma su una cosa tutti concordano: i "suoi" calciatori si butterebbero (metaforicamente) nel fuoco per lui.

L'ex capitano della Juventus viene considerato uno specialista nel rianimare i gruppi caduti in depressione, a causa di scarsi risultati. Memorabili le sue imprese con Juventus, Chelsea ed Inter, e tutto sommato positiva anche l'esperienza con la nazionale, eliminata solo ai calci di rigore dalla Germania nei quarti di finale degli Europei del 2016.

_{Bordeaux, 3 luglio 2016. Italia e Germania si affrontano per i quarti di finale di Euro 2016, sulla panchina azzurra siede Antonio Conte. Kevin M, CC BY 3.0, da Wikimedia Commons}

Tuttavia, nell'ultima parte della carriera, il tecnico leccese è sembrato, di certo anche a causa di problemi personali, aver perso quella scintilla infuocata che gli si poteva intravedere nelle pupille ad ogni match, conferenza stampa o intervista post-partita.

L'esperienza al Tottenham, iniziata in maniera positiva, ma conclusa disastrosamente con l'esonero a metà stagione, sembra aver messo a nudo una fase discendente nella carriera di Conte e l'anno sabbatico preso dopo la fine della seconda esperienza inglese parrebbe confermare queste sensazioni.

Chi lo conosce bene ci ha raccontato, nel periodo di assenza dai campi, come l'ex capitano bianconero abbia cercato a tutti i costi, complice anche l'allontanamento di Andrea Agnelli dai quadri dirigenziali, di tornare alla Juventus, squadra per la quale non ha mai negato il proprio tifo calcistico.

Pungolato sull'argomento, lo stesso tecnico pugliese non è riuscito a negare questo suo desiderio, confermando anzi i sospetti con una frase piuttosto sibillina, che ha lasciato spazio a pochi dubbi: "I matrimoni si fanno in due..."

Insomma, lui sarebbe tornato volentieri, convinto probabilmente che solo a Torino, quella che considera ancora casa sua, avrebbe potuto ritrovare l'entusiasmo, così come di poter rigenerare un'altra volta la squadra, ma la società ha deciso di virare su Thiago Motta e anche questa volta non se n'è fatto nulla.

Ovviamente chi si espone con pronostici e previsioni varie rischia futuri sberleffi, e non è detto che questa volta non vada così, con magari i partenopei in grado di trionfare di nuovo alla fine dell'anno, ma a me Conte a Napoli è sembrato un corpo estraneo fin dal primo momento.

Per fare un paragone, un po' come accadde, a parti invertite, con l'approdo di Maurizio Sarri a Torino, pur a fronte di uno scudetto vinto. Il suo rifiuto di partecipare al solito coro "anti-Juventus" proposto dai tifosi napoletani il giorno della presentazione, sembra dire molto di più rispetto alle giustificazioni addotte, raccontate nell'ottica di una forma di rispetto nei confronti delle altre società.

_{Tifosi del Napoli, Immagine di pubblico dominio}

Conte è juventino dentro, e questo aspetto nessuna militanza potrà mai cambiare. L'esordio in Coppa Italia della squadra contro il Modena, club che milita in Serie B, ha visto una qualificazione del Napoli solo ai calci di rigore, dopo una partita piuttosto sofferta.

Siamo solo agli inizi e molte realtà di Serie A sono andate incontro a figure poco piacevoli durante le prime uscite stagionali, ma da nessun'altra parte mi è sembrato di percepire quest'aria di scarsa integrazione, quasi di scetticismo, tra tecnico, società e tifosi.

Quel che sembra certo è che Conte è giunto ad un bivio della carriera e un altro fallimento rischierebbe di farlo scendere definitivamente dall'Olimpo dei grandi tecnici.

Statemi bene, alla prossima!