Aria di cambiamento - Air of change [ITA-ENG]

in Italy2 years ago

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Lapo Elkann, foto Retouched by NearEMPTiness using an original by Khristell, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons

NUOVA ERA

Esistono ancora numerosi dubbi da sciogliere sul finale di stagione della Juventus: riuscirà la squadra di Massimiliano Allegri a centrare uno dei tre rimanenti posti che portano alla qualificazione in Champions League? Sarà in grado di aggiungere alla bacheca un altro trofeo europeo, dopo l'ultima gioia della misera Coppa Intertoto vinta ormai ventiquattro anni fa? E soprattutto, la società potrà cavarsela in maniera accettabile dallo scontro con la giustizia sportiva?

Naturalmente solo il tempo potrà dare risposte certe a tutti questi interrogativi, ma nel frattempo è già possibile scorgere alcune certezze, che paradossalmente riguardano più aspetti futuri che attuali: la prossima versione della Juventus sarà inevitabilmente la prima con le effige chiare ed indiscutibili di John Elkann, rimasto unico amministratore della baracca dopo la definitiva uscita di scena di Andrea Agnelli.

Secondo molti osservatori vicini alle vicende di casa Agnelli, l'attuale situazione tra i due rami della famiglia, impegnati a farsi la guerra per questioni ereditarie, ha favorito in qualche modo ancor più delle inchieste sportive l'uscita di scena dell'ex presidente bianconero e le recenti dichiarazioni di Lapo Elkann, fratello di John che incarna l'anima più passionale della proprietà, sono suonate a molti come un deciso desiderio di rottura con il passato.

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L'attuale direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli, ai tempi in cui era un calciatore dell'Imperia. Public domain image

Nelle ultime settimane le uscite critiche di Lapo sul gioco della Juventus versione Massimiliano Allegri si sono decisamente intensificate. Pur non arrivando ad esplicite dichiarazioni di sfiducia, il giovane rampollo ha fatto ben comprendere di sposare a pieno l'insoddisfazione della stragrande maggioranza della tifoseria bianconera, costretta a veder la propria squadra subire il gioco ed essere dominata da qualsivoglia avversario.

Ma il cambio del condottiero in panchina per la prossima stagione, considerato quanto mai necessario per impostare un progetto tecnico di rinascita, basato su una ampia base di giocatori giovani, da aspettare, far crescere e valorizzare in vista di probabili ristrettezze sul mercato, non è l'unica critica indiretta portata alla gestione del cugino Andrea, dato che la voce più sbarazzina degli Elkann si è dimostrata fortemente critica anche sul progetto Superlega e sull'addio di Beppe Marotta.

E se, come sosteneva Agatha Christie, due indizi fanno una coincidenza, ma tre formano una prova, la delicata ma costante demolizione di tutta la linea caldeggiata da Andrea Agnelli nel corso degli anni non può che significare voglia di profondo rinnovamento. Lapo ci ha tenuto fino ad oggi a rimarcare come le sue parole vengano espresse in qualità di semplice tifoso, senza alcun ruolo societario, ma sembra difficile credere che la linea ufficiale del fratello John possa rivelarsi molto diversa.

E le conferme di una futura rivoluzione in casa Juventus continuano ad arrivare a cadenza regolare. Da Napoli sembrano ormai rassegnati a perdere il direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, uno degli autori di una vera e propria impresa sportiva con il raggiungimento dello scudetto partenopeo, sempre più vicino a trovare un accordo con la Signora per la prossima stagione.

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Una formazione giovanile della Juventus (1977): accosciato, secondo da sinistra, l'attuale allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini. Public domain image

Giuntoli sarebbe stato individuato dalla proprietà sabauda come il profilo ideale per l'attuale momento storico attraversato dalla squadra. Probabilmente nessuno si aspetta dal dirigente di origini toscane il ripetersi di un altro "miracolo" sportivo, ma il neo direttore sportivo sarebbe chiamato a ripetere alcuni passaggi fondamentali visti negli anni sotto il Vesuvio, ovvero la cessione dei senatori considerati a fine corsa e l'individuazione di giovani talenti in giro per il mondo.

Si dice che Giuntoli sia intrigato dalla sfida e che dopo aver portato lo scudetto in una piazza storicamente abituata a vederlo solo con il binocolo ritenga esaurito il proprio compito. E' tempo di allevare una nuova "creatura", ma difficilmente, e questo vale per ogni direttore sportivo, ciò potrà avvenire prescindendo dalla scelta dell'allenatore, figura fondamentale anche per impostare le strategie di mercato.

La posizione di Allegri, che sembrava fino a pochi giorni fa salda sulla panchina del club torinese anche per una questione di bilancio, comincia a vacillare sempre di più e potrebbe addirittura essere superata anche in occasione di vittoria dell'Europa League e di raggiungimento del quarto posto.

Chi conosce bene il dirigente neo campione d'Italia è al corrente delle sue preferenze, che verterebbero su Gian Piero Gasperini, più volte cercato anche in chiave Napoli, o in alternativa su Raffaele Palladino, entrambi tecnici che già conoscono l'ambiente e soprattutto dotati della giusta dose di juventinità, considerata fondamentale per la rinascita.

E che sia Giuntoli o un altro, non vedere più Allegri in panchina, varrebbe già uno scudetto.

Statemi bene, alla prossima!

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Lapo Elkann, photo retouched by NearEMPTiness using an original by Khristell, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

NEW ERA

There are still many doubts to be resolved about Juventus's final season: will Massimiliano Allegri's team** be able to reach one of the three remaining places leading to qualification for the Champions League? Will it be able to add another European trophy to its trophy cabinet, after the last joy of the paltry Intertoto Cup won twenty-four years ago? And above all, will the club be able to get away acceptably from the clash with sporting justice?

Of course, only time will be able to give certain answers to all these questions, but in the meantime it is already possible to glimpse some certainties, which paradoxically concern more future aspects than current ones: the next version of Juventus will inevitably be the first with the clear and indisputable effigies of John Elkann, who has remained the only administrator of the shack after the definitive exit from the scene of Andrea Agnelli.

According to many observers close to the affairs of the Agnelli house, the current situation between the two branches of the family, engaged in a war over hereditary issues, has somehow favoured, even more than the sporting enquiries, the exit from the scene of the former Juventus president, and the recent declarations of Lapo Elkann, brother of John, who embodies the most passionate soul of the ownership, have sounded to many like a decisive desire to break with the past.

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Current Napoli sporting director Cristiano Giuntoli, back when he was a player at Imperia. Public domain image

In recent weeks, Lapo's critical remarks on the play of the Juventus version of Massimiliano Allegri have definitely intensified. While not arriving at explicit declarations of no-confidence, the young scion has made it clear that he fully espouses the dissatisfaction of the vast majority of the Bianconeri fans, who are forced to see their team suffer the game and be dominated by any opponent.

But the change of leader on the bench for next season, considered as necessary as ever to set up a technical project of rebirth, based on a large base of young players, to wait, grow and enhance in view of probable market constraints, is not the only indirect criticism brought to the management of the cousin Andrea, since the most jaunty voice of the Elkann has also been strongly critical of the Superleague project and of the farewell of Beppe Marotta.

And if, as Agatha Christie used to say, two clues make a coincidence, but three make a proof, the delicate but constant demolition of the whole line advocated by Andrea Agnelli over the years can only mean a desire for profound renewal. Lapo has so far been keen to point out that his words are expressed as a simple fan, without any corporate role, but it seems hard to believe that the official line of his brother John could turn out to be very different.

And the confirmations of a future revolution in the Juventus house continue to arrive on a regular basis. From Naples they now seem resigned to losing the sporting director, Cristiano Giuntoli, one of the authors of a real sporting feat with the achievement of the Parthenopean Scudetto, who is ever closer to finding an agreement with the Signora for next season.

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A Juventus youth team formation (1977): squatting, second from the left, current Atalanta coach Gian Piero Gasperini. Public domain image

Giuntoli would have been identified by the Savoy ownership as the ideal profile for the team's current moment in history. Probably nobody expects the Tuscan-born manager to repeat another sporting 'miracle', but the new sporting director would be called upon to repeat some of the fundamental steps seen in the years under Vesuvius, namely the sale of senators considered to be at the end of their tether and the identification of young talent around the world.

It is said that Giuntoli is intrigued by the challenge and that after having brought the Scudetto to a square historically accustomed to seeing it only through binoculars, he feels his task is over. It is time to nurture a new 'creature', but it is unlikely, and this is true for every sporting director, that this will happen regardless of the choice of coach, a fundamental figure also for setting market strategies.

The position of Allegri, who seemed until a few days ago to be firmly on the Turin club's bench also for budgetary reasons, is beginning to waver more and more and could even be overtaken if the club wins the Europa League and reaches fourth place.

Those who know the newly-crowned Italian champion well are aware of his preferences, which would be either Gian Piero Gasperini, who has also been sought after several times by Napoli, or alternatively Raffaele Palladino, both coaches who already know the environment and, above all, have the right amount of juventinity, considered fundamental for the revival.

And whether it's Giuntoli or someone else, not seeing Allegri on the bench again would already be worth a Scudetto.

Stay safe, see you next time!

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