Accade in primavera [#steemexclusive - #multilanguage]

in Italy2 years ago (edited)

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Photo by ffffff2333, free to use (Pixabay)


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Esiste un antico detto Zen che recita testualmente:

Siediti tranquillamente, non fare nulla, la primavera arriva e l’erba cresce da sola...

Queste parole suonano leggere per ricordare a tutti la forza posseduta dalla stagione statisticamente più amata, che porta a riscoprire, dopo il forzato assopimento invernale, la bellezza dell'uscire di casa per ammirare la vita che rinasce. In primavera ci sentiamo più forti, desiderosi di tornare a viaggiare e a vivere nuove avventure, quasi sospinti dall'energia e da quel pizzico di follia che torna ad aleggiare nell'aria.

Diciamoci la verità, se qualcosa di magico e sopra le righe deve accadere, è probabile che aspetti la primavera per mostrare i propri effetti al mondo. Anche nel vasto universo del pallone, proprio durante i mesi che vanno da aprile a giugno, capitano di norma le cose più insensate, con scudetti persi quando apparivano già in cassaforte o miracolose salvezze ottenute da squadre data per spacciate solo fino a poco tempo prima.

In Francia, grazie al pareggio casalingo per 1-1 ottenuto ieri contro il Lens, il Paris Saint Germain ha vinto, con quattro giornate d'anticipo, per la decima volta la Ligue 1. Nulla che vada oltre i pronostici, se si considera la superiorità della rosa parigina rispetto alle concorrenti e che la squadra di proprietà qatariota ha conquistato otto degli ultimi dieci campionati francesi, ma grande sorpresa per l'indifferenza con la quale questo ennesimo trionfo è stato accolto dalla tifoseria locale.

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Photo by Валерий Дед, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Al momento delle celebrazioni infatti, gli ultras parigini, in aperta contestazione nei confronti della squadra dopo l'eliminazione avvenuta in Champions League per mano del Real Madrid, sono usciti dallo stadio, rifiutandosi di festeggiare e restituendo così agli annali un ambiente piuttosto surreale.

Incredibile come nella capitale francese le cose sia non cambiate nel giro di soli dieci anni: prima dell'arrivo di Al Kelhaifi, Parigi e i suoi tifosi avrebbero barattato con la proprietà della Tour Eiffel una vittoria in campionato, assente nella Ville Lumière da quasi vent'anni, mentre ora la conquista della Ligue 1 viene considerata come un evento secondario, marchiato come ordinaria amministrazione.

Dalle nostre parti, dove uno scudetto (specialmente ad alcune latitudini) darebbe il via a settimane intere di festeggiamenti, murales e facce stampate sulle magliette, l'arrivo della stagione dei fiori ha invece galvanizzato nuovamente l'Inter, passata con grande disinvoltura da macchina schiacciasassi quasi perfetta a banda del buco, per poi ricompiere un'altra giravolta di centottanta gradi da qualche settimana e riscoprirsi nuovamente imbattibile.

Qualcuno obietterà citando i numerosi episodi arbitrali dubbi interpretati a senso unico in favore dei nerazzurri nell'ultimo periodo, o tirerà in mezzo la strana designazione di Simone Sozza per Inter-Roma, a mia memoria primo caso di arbitro chiamato a dirigere una squadra della sua stessa città, ma in entrambi i casi appare difficile affermare che gli eventi siano stati modificati in maniera decisiva.

Dalla vittoria sulla Juventus la squadra di Simone Inzaghi ha tratto nuova linfa, e le prestazioni maiuscole mostrate contro il Milan in Coppa Italia e contro la stessa squadra giallorossa dell'amico José Mourinho in campionato, indicano nuovamente che, a meno di cataclismi finali, la Serie A ha ritrovato la sua naturale padrona.

E che dire della derelitta Salernitana, adagiata sul fondo della classifica e data per spacciata solo fino ad un paio di settimane fa, ma che improvvisamente ha ritrovato la grinta e la voglia di lottare su ogni pallone da parte dei propri giocatori? La squadra campana, battendo oggi la Fiorentina in casa per 2-1, ha ottenuto la terza vittoria consecutiva in campionato, risalendo al terzultimo posto e, a parità di partite disputate, situandosi ad un solo tiro di schioppo dal Cagliari, il cui vantaggio sui granata è ora ridotto ad appena tre punti.

La formazione di Davide Nicola è riuscita a dare un senso a quest'ultima parte di stagione e tra due settimane, dopo la proibitiva trasferta in casa dell'Atalanta, potrà ospitare proprio la formazione sarda all'Arechi, in quello che potrebbe diventare una sorta di spareggio salvezza prima delle due ultime partite con Empoli e Udinese.

Follie che potrebbero presto coinvolgere anche la Capitale, città che ospiterà la finale di Coppa Italia e casa dell'unica formazione italiana superstite in Europa. Altre storie, il cui lieto fine appare piuttosto difficile, ma se qualcosa di bello deve accadere, di solito aspetta la primavera.


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Nicola lo abbiamo avuto al Toro e forse meritava la conferma che si è probabilmente giocato con la tennistica sconfitta col Milan lo scorso campionato.
Oltre ad essere un Mister da cappa e spada è una bella persona duramente segnata dalla vita.
È pure tifoso granata visto che è nato da queste parti e ha pure giocato con noi.
Non so se ce la farà, l'impresa è durissima ma in ogni caso, comunque vada si è guadagnato la riconferma per la prossima stagione.

È un allenatore che viene spesso chiamato in situazioni delicate, che paradossalmente sembrano adatte a lui, visto quanto fatto anche a Udine e col Genoa, prima ancora che col Toro. Sarebbe il quarto miracolo sportivo di fila, meriterebbe di certo di potersi giocare una stagione tranquilla per intero.

Probabilmente il suo livello, che è anche il suo limite, è questo.
Senza dimenticare il miracolo a Crotone.

Sei soddisfatto della stagione del Toro?

Se guardo alle ultime 2 vergognose stagioni sono contentissimo.
Con Juric ce la giochiamo con tutti.
Poi certo, una marea di punti buttati negli ultimi minuti, qualche porcheria arbitrale tipo il rigore enorme non dato con l'Inter ed altro...
Potevamo avere una classifica diversa ma tutto sommato è andata bene.
Ora perderemo Bremer, Pobega e Belotti, vedremo chi arriverà.

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Salernitana's recent results have been staggering and totally unexpected. With so much to play for against teams that have already started their vacations, they have every chance of surviving.

In France, I miss the days of Marseille being there to compete - a distant memory now.

The current Salernitana coach's name is Davide Nicola, he is not very well known abroad, but in Italy he has a reputation as the coach called upon when the task seems desperate. Before Salernitana he managed to save Udinese, Genoa and Torino, even though those teams were perhaps superior to that of Salernitana. If he succeeds again this time he deserves a statue on the Salerno seafront

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Photo taken last summer 😉

That's far too pretty to have a statue ruining it!

😄 Yes, you're right

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