TIC TAC

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Lorenzo correva nel parco come tutte le mattine, quando vide un uomo camminare con un grande orologio sottobraccio.

L'uomo era vestito di tutto punto in giacca e cravatta, Lorenzo stimò che dovesse avere una cinquantina d'anni.

“Ma che ci fa con quell'orologio?”

“Lo voglio riparare perchè va avanti troppo veloce? Vede?”

Lorenzo diede uno sguardo al grande orologio e notò che la lancetta dei minuti andava troppo veloce. Sorrise.

“Forse è solo un difetto di poco conto, ha provato a farlo vedere ?”

“ E come non ci ho provato? Ho girato tutti gli orologiai, ma è impossibile aprire questo orologio, è un pezzo unico senza giunture, senza viti, non si riesce ad aprirlo. Sono mesi che me lo porto in giro perchè non posso smettere di pensarci, non dormo e se dormo sogno l'orologio che corre” .

L'uomo era sconsolato. Lorenzo ne ebbe molta pena,

“Ha provato a liberarsene, a venderlo, a buttarlo via?”

“Sì, un giorno l'ho abbandonato in campagna, ma i miei incubi mi perseguitavano e sono tornato a riprenderlo”.

“E... ha provato a... romperlo?” Chiese Lorenzo.

“Ci ho pensato, e se rompendolo dovessi continuare a sognare, ad avere incubi? Che vita farei?”

Lorenzo pensò: e che vita stati facendo ora? Ma non ebbe il coraggio di pronunciare quele parole a voce alta...

Pensò che l'uomo fosse impazzito poverino, una qualche forma di disturbo ossessivo, voleva provare ad aiutarlo.

“Dove ha trovato l'orologio?”

“Era già nella casa quando l'ho comprata, i proprietari sono morti”

“Visto? Non è nemmeno suo, non deve portare questo peso. Facciamo così, glielo compro, lo porto a casa e lo distruggo, non ne avrebbe nessuna responsabilità”.

L'uomo lo guardò con aria perplessa, ma nei suoi occhi c'era una luce di speranza:
“Davvero?” Chiese timidamente.

“Certamente!” Rispose lorenzo. “Però mi faccia un buon prezzo, diciamo 1 euro?”

L'uomo accetto! Si scambiarono l'euro simbolico e l'orologio e lo strano uomo andò via, voltandosi a guardare Lorenzo un paio di volte, finchè svoltò un angolo e scomparve.

Lorenzo si prese l'orologio sottobraccio e si avviò verso casa, sorrise al pensiero, era felice di aver aiutato quel pover'uomo. Per un attimo pensò di abbandonare l'orologio tra i rifiuti, ma poi si disse che aveva fatto una promessa, doveva distruggerlo.

Arrivato a casa portò il grande orologio in garage, prese un martello e con un colpo ben assestato spaccò il vetro in mille pezzi. Con un altro bel colpo spaccò il quadrante delle lancette che si fermarono! Ecco fatto! Per non sbagliare diede un altro colpo e sfondò completamente il quadrante tanto che poteva vedere i meccanismi interni, ormai fermi.

Perfetto! Lorenzo salì al suo appartamento e si dimenticò dell'orologio.

La mattina dopo, fece colazione come al solito, si vestì e si avviò verso la porta d'ingresso, stava per uscire quando un luccichio attirò la sua attenzione.

Il grande orologio era appeso nel suo soggiorno, intatto.

Lorenzo rimase impietrito, a passi lenti lo raggiunse e non potè fare altro che osservare le lancette mentre correvano veloci, tic tac tic tac tic tac...

Fine.

Grazie mille per la lettura!