Il dono

in Italylast year

Un giorno, un orso bruno di nome Bruno stava passeggiando nella foresta alla ricerca di cibo. Era un orso solitario e timido, che preferiva evitare gli altri animali e gli esseri umani. Si nutriva principalmente di bacche, radici e miele, ma ogni tanto si concedeva qualche pesce o qualche carcassa.

Mentre camminava lungo un ruscello, vide qualcosa di lucente tra le rocce. Si avvicinò curioso e scoprì che si trattava di un cristallo fossile, di forma ovale e di colore viola. Era liscio e freddo al tatto, e rifletteva la luce del sole in modo splendido. Bruno ne fu affascinato e lo prese tra le zampe. Si chiese da dove venisse e cosa significasse.

Decise di portarlo con sé nella sua tana, una grotta nascosta tra le montagne. Lungo la strada, incontrò vari animali che lo guardarono con stupore e ammirazione. Alcuni gli chiesero cosa fosse quel cristallo e se potevano vederlo da vicino. Bruno rispose educatamente, ma non si fermò a parlare. Voleva essere solo con il suo tesoro.

Arrivato alla sua tana, Bruno appoggiò il cristallo su una pietra piatta e lo osservò a lungo. Si sentiva felice e tranquillo, come se il cristallo gli trasmettesse una speciale energia. Si addormentò accanto ad esso, sognando mondi lontani e meravigliosi.

Il giorno dopo, Bruno si svegliò al rumore di passi fuori dalla sua grotta. Si alzò in fretta e vide una figura umana avvicinarsi. Era una ragazza dai capelli biondi e dagli occhi azzurri, vestita con abiti semplici e sporchi. Teneva in mano un bastone e uno zaino. Bruno si spaventò e ringhiò, pronto a difendersi.

La ragazza si fermò a pochi metri dalla grotta e lo guardò con calma e dolcezza. Non sembrava aver paura dell'orso, anzi, gli sorrise e gli parlò con una voce gentile.

"Ciao, orso. Non voglio farti del male. Sono solo una viaggiatrice che cerca un posto dove riposare. Posso entrare nella tua grotta?"

Bruno rimase sorpreso dalle parole della ragazza. Non capiva il suo linguaggio, ma intuiva il suo tono amichevole. Inoltre, notò che i suoi occhi erano dello stesso colore del cristallo fossile. Si chiese se fosse una coincidenza o un segno del destino.

Bruno decise di fidarsi della ragazza e le fece cenno di entrare nella grotta. La ragazza lo ringraziò e si avvicinò lentamente, senza fare movimenti bruschi. Entrata nella grotta, vide il cristallo fossile sullo sfondo e ne rimase incantata.

"Che bello! Cos'è?" chiese alla'orso.

Bruno le mostrò il cristallo fossile tra le zampe e glielo offrì con un gesto generoso. La ragazza lo prese con delicatezza e lo esaminò con attenzione.

"È un cristallo fossile, un pezzo di storia antica. Deve essere molto raro e prezioso. Da dove l'hai trovato?" chiese alla'orso.

Bruno le raccontò con dei versi e dei gesti come aveva trovato il cristallo fossile lungo il ruscello. La ragazza capì il suo racconto e lo ascoltò con interesse.

"Sei stato molto fortunato a trovarlo. È un dono della natura, un simbolo di bellezza e armonia. Ti ringrazio per avermelo mostrato." disse alla'orso.


Foto MidJourney

La ragazza restituì il cristallo fossile all'orso e si sedette accanto a lui. Gli raccontò di sé, di come fosse partita dal suo villaggio per esplorare il mondo e di come avesse incontrato tante persone e animali diversi. Gli disse che amava la natura e che voleva imparare tutto quello che poteva su di essa. Gli chiese anche di lui, di come viveva e di cosa gli piaceva fare.

Bruno le rispose con dei versi e dei gesti, raccontandole della sua vita solitaria e tranquilla nella foresta. Le disse che amava il cristallo fossile perché gli faceva sentire una connessione speciale con la terra e con il cielo. Le chiese anche di lei, di cosa cercava e di cosa sognava.

La ragazza gli disse che cercava la felicità e che sognava di trovare un posto dove sentirsi a casa. Gli disse che aveva visto tanti luoghi belli e interessanti, ma che nessuno le aveva dato la pace e la sicurezza che desiderava. Gli disse che forse era destinata a vagare per sempre, senza una meta e senza una famiglia.

Bruno la guardò con tenerezza e le mise una zampa sulle spalle. Le fece capire che non era sola, che lui era suo amico e che poteva restare con lui nella grotta. Le offrì ancora il cristallo fossile, come un simbolo di fiducia e di affetto.

La ragazza si commosse per il gesto dell'orso e lo abbracciò con gratitudine. Accettò il cristallo fossile e lo mise al collo, come un ciondolo. Si sentì felice e tranquilla, come se avesse trovato quello che cercava.

I due si addormentarono insieme, avvolti dal calore reciproco. Sognarono mondi lontani e meravigliosi, dove orsi e umani vivevano in armonia.

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Bel racconto Cris, regala un po' di pace soprattutto dopo le vicende assurde degli ultimi giorni che vogliono farci credere che gli orsi sono peggiori nemici dell'uomo!

Poco probabile che una bestia può essere un nemico per l essere umano...

Un gioiello è per sempre... 😉

Orsi e umani in armonia, mi piace leggerlo, però quando cercano cibo possono diventare parecchio pericolosi, ma è la loro natura

La loro pericolosità e dovuta a un motivo obiettivo!

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