Un Pirata a Cuba 🇮🇹🇬🇧
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Parlare di Marco Pantani non e' mai semplice.
Da un lato c'e' il campione che ha fatto sognare tutti i tifosi della bicicletta, lo scalatore che quando la strada saliva sembrava che avesse una moto sotto il sedere tanto era repentino il cambio di passo che lasciava tutti gli avversari sul posto.
Poi pero' c'era l'uomo, fragile, in balia dei suoi mostri lasciato solo un po' da tutti esattamente come e' capitato al suo amico Maradona con cui ha in comune la morte lontano da tutto e tutti.
Ancora una volta l'assioma che vede il campione circondato da gente quando vince ma solo come un cane quando le luci si spengono ha avuto la sua tragica conferma.
Vorrei parlarvi pero' del Pantani a Cuba.
Fra la fine del 2003 e l'inizio del 2004 pare si sia recato per 2 volte nella maggiore delle Antille ma la documentazione su questi viaggi e' molto molto scarsa. Siamo gia' verso la fine tragica della sua vita, oramai aveva imboccato la strada che lo avrebbe portato in quella triste stanza di un hotel di Rimini dove lo trovarono senza vita, pare, per un overdose di cocaina.
La scelta di andare a Cuba fu una fuga da tutto e tutti, con dei buoni propositi di ripresa dai suoi problemi legati alla droga.
Si imbarco' a Malpensa con un amico portandosi dietro la bicicletta che sull'isola non tocco' mai e che fini' per regalare a qualcuno magari in cambio di “qualcosa” ma questo non e' dato di saperlo.
Torno' in Romagna per rifare armi e bagagli ed imbarcarsi di nuovo verso l'isola un mese dopo il suo rientro senza avvisare nessuno, si narra per andare a trovare una donna.
Una donna Cuba non la nega a nessuno.
Pare che a riprenderlo sull'isola ci ando' un amico...che pero' la famiglia del campione non amava particolarmente, Michael Mengozzi.
L'amico lo trovo' piu' morto che vivo, aveva regalato bici ed orologio e si era chiuso in una stanzezza.
Fra l'altro Pantani passo' successivamente un periodo a casa del Mengozzi a Predappio fra festini e mignotte, pare che il tipo abbia preteso dalla famiglia svariati quattrini per andare a prendere il campione a Cuba. Quando Pantani era a Cuba, siamo nel 2003, dovette farsi portare dall'Italia dei farmaci per superare le crisi di astinenza, cedendo alla tentazione di cercare paradisi artificiali in improbabili droghe “artigianali” in vendita sul mercato cubano. Chi frequenta Cuba sa che trovare la droga non e' impossibile ma per niente facile, in quanto la pena per gli spacciatori va dall'ergastolo ai 20 anni di prigione, visto che il paese combatte quasta piaga a “Sangre y Fuego” come disse Raul alla cumbre della Celac.
Sull'isola alloggio' nella casa particular di una certa Lidia all'Avana, in Calzada de Infanta vicino al Malecon.
Pare che si cibasse esclusivamente di papaya, parlasse continuamente al cellulare e si imbottisse di pillole antidepressive.
Ad un certo punto si sposto' a Playa Giron per incontrare degli “amici” cubani che non gli avrebbero fatto esattamente del bene.
Ha problemi con la giustizia locale, esce dal paese quando lo vengono a prendere prima che questi problemi diventino molto seri.
In piena crisi depressiva inizia a scrivere i suoi pensieri...sulle pagine del passaporto, quando usci' dal paese dovette intervenire la nostra sede consiliare per agevolarne l'imbarco viste le condizioni del passaporto ed i problemi avuti sull'isola.
Fu piu' volte ospite alla Pradera, la residenza avanera di Maradona dove il campione argentino stava disintossicandosi a sua volta.
Di Pantani el Pibe disse; “L'ho conosciuto a Cuba, quando vinceva tutti erano vicini a lui, quando e' stato in difficolta' tutti lo hanno abbandonato.
La colpa e' di tutti; mia e di tutti voi (rivolgendosi ai giornalisti)”. Pantani si presento' a Cuba da Maradona come amico di Salvatore Bagni, pare che il campione argentino gli propose di fare il ciclo di disintossicazione insieme ma Pantani non era in grado di reggere la disciplina necessaria.
A Lidia, la proprietaria della casa particular nella capitale cubana lascio' un messaggio; “Quel che conta nella vita e' il denaro per comprare la casetta, ma che cazzo ci puoi fare della vita, la mia vita e' morta”. Come e' noto mori' da solo, i genitori erano in vacanza in Grecia, pare che l'ultimo contatto con loro fu una furibonda lite col padre mentre la madre, per la paura e lo spavento di vedere marito e figlio mettersi le mani addosso, svenne.
La cosa accadde nella casa milanese della manager del campione.
Non e' mio compito dare giudizi morali, ognuno ha i suoi fantasmi, ognuno e' inseguito dai suoi draghi.
Sapere come evitarli puo' fare la differenza fra vivere e morire.
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A PIRATE IN CUBA
Talking about Marco Pantani is never easy. On the one hand there is the champion who made all bicycle fans dream, the climber who, when the road climbed, seemed to have a motorbike under his butt, so sudden was the change of pace that he left all his opponents in place.
But then there was the man, fragile, at the mercy of his monsters left alone a little by everyone exactly as happened to his friend Maradona with whom he shares death far from everything and everyone.
Once again the axiom that sees the champion surrounded by people when he wins but only like a dog when the lights go out has had his tragic confirmation.
However, I would like to tell you about the Pantani in Cuba.
Between the end of 2003 and the beginning of 2004 he seems to have traveled twice to the greater Antilles but the documentation on these trips is very very scarce. We are already towards the tragic end of his life, by now he had taken the road that would take him to that sad room of a hotel in Rimini where they found him lifeless, apparently, from a cocaine overdose.
Choosing to go to Cuba was an escape from it all, with the good intentions of recovering from his drug-related problems.
He embarked at Malpensa with a friend, taking his bicycle with him which he never touched on the island and which he ended up giving to someone perhaps in exchange for "something" but this is not known.
He went back to Romagna to repack his bags and embark again for the island a month after his return without notifying anyone, it is said to go and find a woman.
A Cuba woman denies it to no one.
It seems that a friend went to take him back on the island... who however the champion's family didn't particularly like, Michael Mengozzi.
The friend found him more dead than alive, he had given a bike and a watch and had shut himself up in a room.
Among other things, Pantani then spent a period at Mengozzi's house in Predappio between parties and whores, it seems that the type demanded several pennies from the family to go and get the sample in Cuba. When Pantani was in Cuba, we are in 2003, he had to have medicines brought from Italy to overcome the withdrawal crises, yielding to the temptation to seek artificial paradises in improbable "artisanal" drugs for sale on the Cuban market. Those who frequent Cuba know that finding drugs is not impossible but by no means easy, as the penalty for drug dealers ranges from life to 20 years in prison, given that the country is fighting this scourge in "Sangre y Fuego" as Raul said at the cumbre of the Celac.
On the island he lodged in the casa particular of a certain Lidia in Havana, in Calzada de Infanta near the Malecon.
It seems that he ate exclusively papaya, constantly talked on his cell phone and stuffed himself with antidepressant pills.
At one point he moved to Playa Giron to meet some Cuban "friends" who wouldn't exactly do him any good.
He has problems with the local justice, he gets out of the country when they pick him up before these problems become very serious.
In the midst of a depressive crisis, she began to write his thoughts ... on the pages of her passport, when she left the country our council headquarters had to intervene to facilitate her embarkation given the conditions of her passport and the problems she had on the island.
He was several times a guest at the Pradera, Maradona's Havana residence where the Argentine champion was detoxifying himself.
Of Pantani el Pibe said; “I met him in Cuba, when he won everyone was close to him, when he was in trouble everyone abandoned him.
Everyone is to blame; mine and all of you (addressing the journalists)”. Pantani presented himself in Cuba to Maradona as a friend of Salvatore Bagni, it seems that the Argentine champion proposed him to do the detoxification cycle together but Pantani was unable to maintain the necessary discipline.
In Lidia, the owner of the casa particular in the Cuban capital left a message; "What matters in life is the money to buy the house, but what the fuck can you do with life, my life is dead". As is well known, he died alone, his parents were on holiday in Greece, it seems that the last contact with them was a furious quarrel with his father while his mother, out of fear and fright at seeing husband and son lay hands on each other , fainted.
The thing happened in the Milanese home of the champion's manager.
It's not my place to make moral judgments, everyone has his ghosts, everyone is being chased by his dragons.
Knowing how to avoid them can be the difference between living and dying.