Turismo 2023

Durante la Fiera Internazionale del Turismo dell'Avana che si e' svolta nei giorni scorsi, Juan Carlos Garcia Granda, ministro del turismo di Cuba ha annunciato che, nel 2023, l'isola ha raggiunto il milione di turisti.
Stanno tornando in massa i canadesi.
Visto che stiamo andando verso la baja temporada sara' interessante vedere se l'isola, in tutto il 2023, sara' visitata da almeno 2 milioni di turisti.
Siamo molto lontani da quei 4 milioni a cui la maggiore delle Antille puntava prima dello scoppio della maledetta pandemia che ha tenuto la gente a casa per 2 anni e l'ha spaventata almeno per altri 2 se non 3.

Girando per l'Avana ho visto che si continuano a costruire hotel, compreso quell'obrobio in Calle 23 di fronte a Copelia.
Anche a Las Tunas l'hotel omonimo e' stato, almeno negli spazi comuni, rimesso a nuovo fra l'altro sia questo hotel che il Cadillac praticando tariffe che fanno concorrenza alle case de renta.
Questo e' parte del problema.

In ogni paese turistico al mondo, noi italiani lo sappiamo bene, si
cerca di differenziare l'offerta.
Chi vuole frequenta grandi hotel, villaggi turistici, luoghi destinati al lusso ma c'e' anche un'altra vastissima parte di turismo che si muove su binari differenti:
B&B, resort, campeggi, camping-village, il turismo di camper e roulottes, case private che, con licenza o meno, ospitano il turista.
Mi dicono che queste ultime a Napoli, visto il grande incremento dei numeri del turismo cittadino in questo anno “scudettato”, stiano prendendo un gran piede.
L'importante e' che il turista arrivi e spenda, non importa se prende il caffe' da Florian o al bar della zia Mariuccia.
Ognuno e' proprietario del proprio borsillo.
Quindi in Europa, Stati Uniti ed in molti altri paesi l'offerta e' vastissima e per quasi tutte le tasche.

A Cuba, storicamente il turismo “fai da te” e' stato visto sempre di cattivo occhio dal governo centrale e da quelli delle provincie.
Mentre le compagnie aeree si sono accorte che questo tipo di turismo rappresentava la sua brava quota di mercato a Cuba si e' cercato per anni di far fallire tutte le case de renta con una tassazione al di fuori di ogni logica durata fino a qualche anno fa.

Poi si sono posti dei paletti a coloro che volevano fermarsi piu' mesi, soltanto lo scorso anno e' stato consentito ai non canadesi di fermarsi sull'isola 6 mesi senza dover uscire.
Prima ogni 3 mesi si usciva e ad ogni proroga mensile, se trovavi l'ufficiale stronzo, non era raro che il giorno dopo dovevi prendere l'aereo perche' la proroga ti era stata negata.
Era tutto a discrezione di chi trovavi davanti.

Mentre il turismo da Hotel e villaggi e' sempre stato visto come quello “vero” il nostro e' sempre stato il “fratello povero” quello dicui si pensava di poter fare a meno.
C'e' anche da dire che molti fruitori di questo turismo non hanno fatto nulla per cercare di smentire questo assioma, anzi.
Poi pero' e' arrivata la pandemia, lo stato si e' accorto che anche i nostri soldini, quelli di chi il viaggio se lo organizza da solo e vive Cuba come gli pare, sono preziosi ed allora la cosa e' in parte cambiata.

Nelle case de renta le ispezioni si sono rareffate, non estinte, nessuno in divisa (a Tunas poteva tranquillamente accadere) ferma piu' il turista nel parque chiedendo il passaporto e se mostravi la copia ti mandava a casa a prendere l'originale, se viaggi con una fanciulla accanto nessuno rompe piu' le palle, sono finiti gli
“operativi” della policia o perlomeno sono piu' di 2 anni che non ne vedo, anche la concessione della visa familiare mi pare si piu' semplice.

La Cuba attuale si dibatte in ben altri problemi e non puo' fare a meno di un centavos, quindi le maglie si sono allargate parecchio.
Poi chiaro, il turismo fai da te resta quello di seconda categoria anche se non so se i numeri attuali confermino questa tendenza.
So solo che rispetto al 2019 mi sembra che la cosa sia meno problematica almeno da questo punto di vista.