Sedazione e referendum

in Italy2 years ago

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Il flop dei recenti referendum e' costato all'erario, cioe' a tutti noi, oltre 400 milioni che si sarebbero potuti spendere molto meglio specialmente in questi tempi complicati.
Io sarei dell'idea che i promotori di un referendum che raccoglie il 18% dei votanti, ma facciamo anche al di sotto del 30%, dovrebbero accollarsi la spesa del referendum stesso invece di
scaricarla su tutti noi.

I referendum hanno un senso se coinvolgono la vita di tutte le persone, avevano una ragione d'essere quelli su aborto e divorzio, istituzioni in cui siamo stati gli ultimi fra i paesi dell'Europa
occidentale a legiferare a causa del solito signore vestito di bianco che vive dalle parti di Roma.

Vogliamo davvero votare per un referendum che serve?
Eutanasia.

In questi giorni 2 persone hanno portato a termine la loro esistenza con la sedazione profonda che e' un metodo barbaro per fare morire la gente di fame e di sete, visto che non abbiamo una legge che consente la dolce morte o il fine vita o chiamatelo come volete.

Anche se l'esito e' lo stesso non si tratta di una morte medicalmente assistita ma la sospensione di tutte le terapie
congiuntamente alla sedazione.
In piu' mettiamoci anche il fatto che quei farmaci sedativi non vengono passati dal servizio sanitario nazionale, quindi chi fa
quella scelta si deve accollare un costo di circa 5000 euro.

Da anni ci sono associazioni che lottano per il sacrosanto diritto che tutti abbiamo, quando non ci sono piu speranze di poter vivere una vita degna di essere vissuta, di farla finita ma ci si imbatte sempre in forze parlamentari che si mettono di traverso per motivi
puramente elettorali che nulla hanno a che vedere con la sofferenza di chi si trova in quelle condizioni.

Su questo si dovrebbe fare un referendum serio perche' sono situazioni che possono toccare direttamente od indirettamente tutti noi.
Una battaglia di civilta' ancora lontana dal venire anche se, come si evince dalle righe seguenti, qualcosa si muove.

"Giovedì 16 giugno 2022, ore 11.05: una data destinata a rimanere impressa nella storia dei diritti in Italia. Federico Carboni, 44enne di Senigallia, conosciuto come “Mario“, è morto: è il primo italiano ad aver chiesto e ottenuto l’accesso al suicidio medicalmente assistito, reso legale dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani (dj Fabo). La vera identità di “Mario” è stata rivelata dopo la sua morte, come da lui deciso, dall’associazione Luca Coscioni. Federico è morto nella sua abitazione dopo essersi autosomministrato il farmaco letale attraverso un macchinario apposito, costato circa 5mila euro, interamente a suo carico, e per il quale l’Associazione Luca Coscioni aveva lanciato una raccolta fondi."

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 2 years ago 

Forse se ci fosse stato anche questo tra i referendum, gli italiani sarebbero andati a votare, almeno una buona parte, quella che crede ancora nei diritti civili e nella dignità delle persone!

Sono assolutamente sicuro

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