Il lento scorrere del tempo
In mezzo a tante, francamente troppe, menate che si leggono sulla Cuba di questo momento, perche' un conto e' raccontare la realta', un altro dipingerla come una sorta di Alcatraz sopratutto per il turista, occorre anche mettere in fila le ragioni che ci spingono a non lasciarla mai.
Una di queste che, almeno per me, e' fondamentale e'
rappresentata dal “lento scorrere del tempo”.
Siamo tutti abituati a correre come dei matti, a non avere tempo per nulla, ad essere schiavi di orari e telefonini.
Anche chi, come il sottoscritto, passa la vita fra palestre e villaggi turistici comunque, almeno in parte, si deve assoggettare a tutto questo, volente o nolente.
Spesso mi ritrovo con tante cose da fare, persone da vedere, impegni da mantenere, gente che comunque da me si aspetta qualcosa, le giornate scorrono veloci, troppo veloci, in fondo ogni giornata e' un pezzo della nostra vita che se ne va per non tornare piu', non dobbiamo mai dimenticarlo.
Pepe Mujica ci ricorda spesso che quello che acquistiamo lo paghiamo non col denaro ma col tempo che dedichiamo a
guadagnarlo, sempre correndo.
Queste ed altre riflessioni appassioneranno la mia estate che sta' arrivando, anche lei bella piena di cose da fare, di impegni e di decisioni proiettate al futuro.
Il lento scorrere del tempo non e' farina del mio sacco, e' una frase che ha scritto un amico che gestisce un forum, mi e' sembrato perfetto per descrivere davvero la mia Cuba.
Che poi e' quella di molti di voi.
Il lento scorrere del tempo mi assale quando sono ancora in Italia, in aeroporto mentre mi appresto a volare.
Succeda quello che succeda, non me ne frega un cazzo.
Ci sono ritardi, menate, disguidi...va bene tutto, situazioni per cui normalmente mi incazzerei come una biscia mi lasciano assolutamente indifferente, tanto prima o poi arrivo.
Vedo gente che riesce ad essere incazzata persino viaggiando, questa gente della vita non ha capito un cazzo.
Arrivo a Cuba e....tutto rallenta ancora di piu'.
Il tempo scorre lento, se una cosa non la fai oggi la fai domani, la fretta non esiste, non puo' esistere.
Un tempo se una ragazza arrivava in ritardo ad un appuntamento ci rimanevo male, oggi non me ne frega un cazzo, se non arriva faccio altro e questo non incide di un millimetro sulla qualita' della mia giornata.
Mantengo la mia propensione a programmarmi la giornata, devo comunque allenarmi, vedere la mia famiglia di riferimento, uscire con chi voglio uscire ma il tutto in modo molto piu' blando.
Se ho sonno dormo di piu', se ho fame mangio, altrimenti faccio altro, e va bene lo stesso.
Spesso alla sera mi siedo sul balance nel portal di casa, un trago de ron, qualcuno con cui parlare sostanzialmente di cazzate, a passare del tempo in un modo in cui in Italia mai mi sognerei di trascorrere.
Capita di girare in scooter alla cazzo, senza una meta prestabilita, magari vado al lago che c'e' al Cornito e passo mezzora a guardare
l'acqua bevendomi una birra, sotto un sole cocente o al riparo dietro ad una mata.
Ceno alle 6, alle 7 alle 8, quando mi pare.
Se voglio della buona compagnia c'e' sempre, se preferisco stare da solo trascorro del gran tempo in compagnia di un buon libro.
Sara' il clima, la gente, l'ambiente, il contesto ma quando sono a Cuba rallentare mi sembra del tutto naturale.
A volte mi ricordo che devo fare una cosa....mi affretto ma poi....mi fermo e mi dico “ma che pinga fai? Che fretta hai?”.
Rallento.
A marzo/aprile addirittura ho passato qualche mezzora datemba seduto sulle panchine del parque, senza provare alcun imbarazzo, chiacchierando con gente simpatica che, fra l'altro,
conosco dal lustri, perche' alla fine a Las Tunas piu' o meno siamo sempre gli stessi italiani o canadesi.
L'inquietudine mi torna quando sono in partenza, quando dopo il check all' Jose' Marti' mi imbatto in Italiani, francesi e gente di altripaesi con le loro frette, le loro menate, le loro paure.
Il lento scorrere del
tempo...sovrano di ogni mio momento dal lato giusto del bloqueo.
Se riuscissimo a rallentare e assaporare il tempo in qualsiasi posto del Mondo, invece di farci comandare dalla frenesia, allora si che vivremmo una vita migliore!
Sembra facile...
Leggo sempre i tuoi diari e ultimamente ti percepisco più "innamorato" del solito... Ora la domanda da un milione di dollari: vedi Cuba, un giorno, come un posto dove piantare le tende (ammesso che per burocrazie varie sia possibile)?
Sono soltanto più stufo dell'Italia.
No Cuba va bene per passarci qualche mese ma non per viverci.
Nel mio futuro ci sono i piedi in 2 scarpe....
io si però questo dipende da persona a persona.
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