Situazione

Primo pezzo riguardante la situazione che ho trovato a Cuba, anzi a Las Tunas perche' ogni provincia vive una vita propria e proprie tribolazioni.
Come ho scritto nei Momenti Tuneri sulla pagina personale quando ero sull'isola, rispetto a dicembre dal punto di vista di trovare cio' che serve la situazione e' migliorata, perlomeno col dinero in saccoccia si trova quasi tutto.

Anche alcuni prezzi, come l'aceite, sono in fase calante, all'Avana l'ho visto a 850 pesos, la cerveza a 125 se si acquista una caja.
Ricordo che ci sono stati momenti che per una cazzo di bottiglia d'olio per friggere ci volevano 1500 pesos.

Come dicevo si trova piu' o meno tutto, nelle tiendas qualunque cosa che abbia un valore vola rapida, il problema e' che quello
stesso articolo appena finisce nella tienda lo si trova su Revolico od in altri siti simili al triplo/quadruplo del prezzo della tienda.
E' vero che nel frattempo gli stipendi sono stati quadruplicati ma buona parte dei prodotti come la carne de cerdo e' passata da 25 a quasi 500 pesos, fatevi voi 2 conti sulla percentuale di rincaro.

Sono aumentati in modo folle anche i prezzi della frutta e della verduta, il boniato che non valeva nulla e che molti davano come cibo per maiali oggi costa anche 80 pesos alla libbra.
Legalmente dovrebbe costare 15 pesos ma se il venditore lo paga 60 non puo' che rivenderlo guadagnandoci sopra.
Dove lo stato impone prezzi che non sono fattibili i chioschetti chiudono e vendono sottobanco, questo e' il vero problema, o meglio uno dei problemi.

Per anni abbiamo detto che nessuno o quasi a Cuba vive di un salario ma in quel “quasi” c'e' tanta gente che purtroppo non ha parenti all'exterior od altre entrate, deve cavarsela in qualche modo e la cosa e' complicata.
Chi prende 1500 pesos di pensione come campa?
Non lo so.

Una persona a me cara che lavora in un chioschetto di
verdura e frutta, mi racconta di questi/e vecchietti/e che arrivano
ed appena sentono i prezzi chiedono che qualcosa venga loro regalato o tentano di rubare qualcosa o se ne vanno senza acquistare nulla.
Non ho mai visto cosi' tanta gente a Cuba dormire per strada in situazioni di assoluta indigenza.
Certo queste cose accadono in tutto il mondo ma vederle a Cuba fa
una certa impressione.

Chi puo' lascia il paese.
Col discorso del patrocinatore molti stanno lasciando legalmente
l'isola, continuano altri a partire per la Russia mentre mi dicevano che la Serbia sta introducendo il visto di entrata.
Altri passando da un paese terzo come il Nicaragua volano verso paesi europei, vengono fermati nell'aeroporto di arrivo dove chiedono asilo politico, non vengono rimandati a casa, conosco una persona che e' da 2 mesi ospite in un albergo tedesco in attesa
di chiarire la sua situazione, intanto mangia e beve a sazieta'.

Chi parte vende, anzi svende la casa, il carro, la moto, qualunque bene permetta di fare cassa per avere un po' di liquidi in funzione dell'avventura che vanno ad affrontare.
Vista la attuale situazione capisco la voglia di andarsene di molti anche se non tutti hanno le idee chiare, si creano aspettative che non sempre poi corrispondono alle realta' che trovano.

Della benzina e di altri fattori parlero' in seguito perche' anche queste cose collaborano a peggiorare la situazione di molti.
Allo stesso modo parlero' di come vanno le cose all'ospedale Guevara di las Tunas, raccontero' quello che posso, non
necessariamente tutto.

Per il residente con una rendita accettabile, al di la delle rotture di coglioni la situazione e' peggiorata ma ancora gestibile, per il
turista, come vi dicevo cambia poco rispetto al passato a patto di capire, rendersi conto, che non e' piu' la Cuba di prima, questo fatto o lo si accetta o e' meglio cambiare destinazione.

Bisogna essere in grado di vivere la situazione con un certo distacco, non e' facile perche' dopo 10 secondi che parli con una persona la discussione vira subito sui prezzi di qualunque cosa,
sugli aumenti, sulla situazione, su fulano que tiene el pasaje e via
discorrendo.