Arcobaleno zoppo

in Freewriters4 years ago

Altra mattinata piccante per il popolo di hive, credo che l'esperimento stia riuscendo, migliaia, ma che dico migliaia, milioooooooni di genitori contenti mi hanno contattato sul mio sito privato, che tanto privato non è visto che mi hanno contattato milioni di genitori, per dirmi che i loro figli si sono addormentati dopo che hanno letto le mie storie.
Io avendo la coda si paglia ho contattato subito il mio avvocato ( piro lapergamenta ) che ha subito mandato un milione di raccomandate a tutti i genitori per avvertirli che non ero responsabile delle paure e dei problemi che i bambini potevano avere dalla lettura delle storie, anche perché ho sempre avvertito tutti di leggere le storie giuste alle persone giuste.
Ho fatto sempre distinzione tra favole per adulti e favole per bambini, se qualche pirla ha letto super muscolo al figlio prima di dormire non è di certo colpa mia.
Le favole non sono per tutti.
Le favole sono di chi le legge ed ogni lettore è diverso, quindi ogni favola può essere diversa in base a chi la legge.

Anzi se una favola non viene letta, si può dire che esiste?
Non lo so...
Un po come la storia della mela.
La mela ha sapore oppure ha sapore solo quando viene morsa?
Dilemma irrisolvibile, per saperlo bisognerebbe morderla, ma se la mordi, ha per forza un sapore.
A proposito di mele, ho sempre voluto ficcare questa perla di saggezza in qualche post e spantegarmi con gli amici di averlo detto al mondo per primo...
Adesso mi sono fatto il gancio da solo quindi posso tranquillamente raccontsrvelo.
Sapete che il detto
La mela non cade mai lontano dell'albero.
Non è per niente un detto corretto.
Se prendiamo una mela e piantiamo i semi, l'albero che nascerà farà delle mele totalmente diverse da quella, una cosa stranissima e differente da altri alberi da frutto.
Sapete quanti tipi di mele esistono ad oggi?
Circa 7000.
E noi mangiamo sempre le stesse.
Ma allora com'è possibile comprare un albero di mele Golden o di Fuji?
Semplice, con gli innesti dei rami.
Tutte le mele Golden che mangiamo, sono nipoti delle mele cresciute sul primo albero di mele Golden.
Addirittura l'albero quando è stato comprato da un investitore per poterla vendere in larga scala fu messo in una gabbia di metallo per evitare i furti dei rami con i quali potevano fare gli innesti per produrle.
Dopo quella mela, grazie a quei rami sono arrivate le simpatiche magliette degli anni novanta, simpatiche si fa per dire perché erano una cosa inguardabile, talmente inguardabile che facevano il giro e diventavano belle.
Dicevo le simpatiche magliette anni 90 con su scritto.
Mela dai.
Mela prendo.
Mela tengo.

Mela tengo era quella un po scancrata ai fianchi perché era per le donne.
Invece mela dai e mela prendo servivano ai maschi per rimorchiare.
Rimorchiare, ah, ricordo un anno al mare io e @ spurisna abbiamo fatto gara a chi rimorchiava di più, eravamo così amici e così simili che tutte le sere finiva sempre in pareggio.
Nessuno riusciva mai a battere l'altro.
Sempre zero a zero.

Aldilà delle mie vicende da latin lover con le magliette simpatiche, avevo iniziato il discorso quasi serio, ero arrivato al punto nel quale il mio fedelissimo e pagato poco, avvocato lillo loscatolone, lo so il nome è diverso da quello che ho detto prima ma mi fa fatica andare su a leggere come l'ho chiamato prima, non mi dite che voi avete intenzione di farlo?
Vabbè, dicevo, il tizio avvocato ha avuto risposta dagli avvocati dei genitori i quali hanno asserito che nulla mi era contrasto da suddetti personaggi, i quali perentoriamente hanno denunziato solo il fatto venuto alla luce nel mentre si accingevano a leggere le sopra citate storie dedicate esclusivamente ai bambini.
I bambini in questione si addormentavano felici tra le braccia stanche del genitori
Ma... quindi... ero salvo, nulla mi veniva contestato.
Bella li.
Quindi detto questo, vi presento un'altra storia dedicata ai bambini.
Vi ho detto che ho chiesto a mia suocera di scrivere, e bene, ho risvegliato la belva.

Leggete tranquillamente questa storia ai vostri bambini, nulla di sconcio si cela tra le parole del racconto.

Buona lettura.

Eccovi a voi...

L'arcobaleno zoppo

Un giorno d'estate, dopo un violento temporale, come al solito comparve un cielo limpido con un arcobaleno fantastico.

Sulla terra intanto i bambini con il nasino all'insù guardavano estasiati i meravigliosi colori immaginando che alla fine dell'arcobaleno ci fosse un tesoro nascosto.

Un bambino birichino, ad un tratto si accorse che i suoi amici, non lo guardavano più con attenzione come al solito, ma lo ignoravano, anche se lui era il più piccolo del gruppo.

Improvvisamente ebbe un'idea geniale, se fosse riuscito a far sparire i colori dell'arcobaleno, tutto sarebbe tornato come prima, e i suoi amici avrebbero avuto verso di lui le attenzioni di sempre.

Pensò intensamente di sfilare dall'arcobaleno il colore rosso, che per lui era il più bello, e tira e tira guardando bene vide che proprio quel colore piano piano spariva.

Ora si che era soddisfatto!, ora era proprio brutto senza il colore rosso che era veramente indispensabile.

L'arcobaleno intanto si accorse della perdita del suo colore più smagliante e, pieno di vergogna si nascose per non farsi vedere.

Decise così di trasformarsi in un pettirosso, scendere sulla terra,e ritrovare il suo colore al più presto, per poi ritornare a splendere sulla terra per la felicità di tutti i bambini.

Chissà dove era finito!.

Quando arrivò sulla terra zoppicando vistosamente per la mancanza del suo colore più importante, cominciò a cercare affannato tra prati, montagne e laghi, ma non vedeva niente di rosso nella sua strada.

Vide però tante piantagioni di mele, campi di pomodori a perdita d'occhio, e un'infinità di prati fioriti, ma tutto era così grigio senza il colore rosso ad accendere la natura.

Ora come farò! Si disperò il pettirosso, non potrò splendere nel cielo turchino sino a quando non riuscirò a ritrovare il mio colore mancante.

E così, sconsolato, vide da lontano una rondinella che arrivava veloce verso di lui, e dato che essa viaggiava molto, quando gli arrivò vicino le chiese se per caso avesse visto qualche cosa di rosso da qualche parte.

Proprio questa mattina ho visto una macchia strana di colore rosso in mezzo ad un campo di papaveri grigi, e sembrava un filo rosso attorcigliato tra le fitte foglie di un gigantesco albero. Forse è lui il tuo colore mancante!.

Così il pettirosso, che di rosso non aveva proprio niente, decise di ritrasformarsi in arcobaleno e la rondinella vedendolo così triste e amareggiato decise di accompagnarlo in quel campo.

Aiuto! Aiuto! Gridava il filo rosso intrappolato tra le foglie, sono qui!, prendimi arcobaleno ti prego! Non voglio stare intrappolato per sempre!

L'arcobaleno sentì il grido disperato del suo colore perso e afferrò il filo scappando via in alto, sempre più in alto nel cielo, e sospirando felice, riaccese tutti i suoi colori ancora più splendenti di prima.

Fine.

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