Morti di noia, non di fame

in Olio di Balena5 years ago

Partecipo al contest @storychain settimanale con questo post.

Sembrano animali feroci che si aggirano nella savana.

Sono solo madri, padri, figli, fratelli, sorelle che vagano con mascherine e guanti all'interno di un supermercato.

La preda è l'ultima confezione di uova. L'oasi è l'acqua sant'anna.

Sembrano lontanissimi quei momenti in cui la gente si recava al supermercato intenta a selezionare attentamente quel prodotto piuttosto che quell'altro.

Senza glutine, senza olio di palma, rigorosamente BIO, allevato a terra, a km0.

Oggi siamo in guerra, ci ripetono ogni giorno.

In guerra non si fanno prigionieri si dice. In guerra non si guarda l'etichetta.

E dunque giù a raffazzonare quel che si può. In fretta e a metri di distanza dal prossimo, da guardare rigorosamente con sospetto.

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E' la spesa ai tempi del covid-19. E' il supermercato ai tempi del coronavirus.

Oggi tutti a fare provviste ma con la promessa di una spesa online che non arriva se non a distanza di 10 giorni.

Il cibo c'è per tutti. Ce ne è in abbondanza. Eppure siamo tutti terrorizzati dalla sua assenza.

Quando i nostri nonni erano in guerra il cibo non c'era. Per davvero. I supermercati non esistevano.

Non ci sarebbe stato covid che tenesse, distanza che tenesse.

All'epoca si moriva di fame.

Per davvero.

Adesso, al massimo si muore di noia.

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Il problema infatti non è adesso, sarà dopo. Ma non perchè manchi il cibo, mancheranno i soldi per comprarlo