Coronavirus: La pandemia che non risparmia nessuno

L'Europa, il mondo intero stanno per essere invasi dalla più grave epidemia che gli abitanti attuali della terra ricordino.

Ieri, un medico del policlinico di Milano l'ha paragonata alla famosa spagnola se rapportata ai nostri tempi. Un secolo dopo, una società trasformata, un progresso tecnologico enorme ed una medicina sempre più forte e attrezzata eppure la pandemia resta una parola attuale.

In Italia non credevamo che il pericolo potesse raggiungerci fino a 3 settimane fa.

Oggi siamo tutti chiusi in casa, impossibilitati ad uscire, pronti a fare sacrifici enormi in tutti i sensi.

L'Italia ha visto morire più di mille persone, ha 15000 contagiati ufficiali e probabilmente oltre 100000 persone realmente contagiate.

Nonostante questo sforzo enorme sembra che gli altri paesi stiano sottovalutando l'emergenza.

La Francia aspetterà le elezioni amministrative di domenica prima di chiudere tutto probabilmente.

Sarà troppo tardi. Il contagio sarà enorme e le misure tardive. Il rischio è un'epidemia molto più forte di quella italiana.

In Spagna il trend è pericolosamente vicino a quello italiano. Solo alcuni casi eccellenti hanno aperto la strada a misure straordinarie sebbene ancora lontane da quelle intraprese dal nostro governo. Anche li è complessa la situazione, molto complessa.

In Germania sembra che la preoccupazione principale sia sulle ripercussioni economiche. I casi sono ancora limitati sebbene in crescita esponenziale ma i controlli son pochi, pochissimi e la preoccupazione sembra essere ancora marginale. A livello di misure economiche, però, stanno facendo tanto grazie allo stanziamento di 550 milioni di euro.

Inghilterra e Stati Uniti d'America son quegli stati che al momento sembrano essere prossimi alla catastrofe. Nonostante gli esempi cinesi e italiani entrambe le potenze stanno sottovalutando il pericolo e al momento non sembrano essere pronti ne a misure straodinarie ne a gestire l'emergenza sanitaria.

A preoccupare più di ogni altra cosa è la consapevolezza che il sistema sanitario non possa reggere.

Un sistema totalmente privato dove le persone dovranno prima o poi decidere se morire di coronavirus o di povertà.

E' ovviamente un discorso volutamente estremizzato ma che da la percezione di come le cose potrebbero sfuggire rapidamente di mano nonostante gli avvertimenti.

In Brasile il presidente Bolsonaro è risultato positivo.

Un virus che non risparmia nessuno.