Cantiere? Fermo. Caffè? Corretto.

Dopo tantissimi mesi di assenza riparto da @storychain.

Spero che questo post possa segnare un nuovo inizio per il progetto e possa attrarre sempre nuovi concorrenti!

Esattamente un mese fa abbiamo concluso le trattative per tutti i locali presenti in questo immobile. 75 appartamenti venduti ancor prima di porre la prima pietra.

E' Milano bellezza!

A chi ci chiedeva se i tempi di consegna (Luglio 2021) sarebbero stati rispettati noi rispondevamo con un pò di spocchia, con quell'aria di chi si sentisse offeso da quelle velate preoccupazioni.

Un'azienda come la nostra se dice che finirà a Luglio allora finirà a Luglio.

Anzi. Se le condizioni atmosferiche lo consentiranno termineremo molto prima.

A marzo si rogita ragazzi!

In cantiere era tutto perfetto. Siamo partiti dalle fondamenta e abbiamo fatto un lavoro eccelso nelle prime 2 settimane.

Poi...

Poi...Codogno, il coronavirus.

Da 2 settimane i lavori procedono a singhiozzo. Tra ordinanze e circolari regionali, appelli dei virologi e diktat ministeriali il cantiere sta rallentando quasi fino a fermarsi.

Ieri avevo 4 ragazzi a casa perchè preoccupati. Un improvviso raffreddore li ha trasformati in malati immaginari che hanno paura di mettere un piede fuori dal pianerottolo.

L'assessore Domenica scorsa mi chiedeva se non fosse il caso di prenderci una pausa. Almeno un paio di settimane. Mi diceva di staccare un pò, prenderci una vacanza.

Vacanza?

Per andare dove?

In Europa ci trattano come appestati.

I miei parenti al sud mi chiedono di restarmene in Lombardia. Strano. Detto da loro che non han mai perso occasione per chiederimi di fare un salto in "terronia".

Mi parlava di vacanza l'assessore.

Il cinema è chiuso. La palestra sbarrata. I musei vuoti.

Il centro commerciale è diventato il centro del mondo. Gente spaventata a litigare per l'ultimo pacco di uova fresche. Svaligiano tutto, tranne le penne lisce.

Il cantiere è fermo.

La mia vita è ferma.

Resto qui, al centro del centro commerciale, a sorseggiare il mio caffè (corretto ovviamente, vista la situazione) mentre intorno a me assisto allo spettacolo più incredibile dopo il big bang.

I figli della generazione del benessere. Gli abitanti del mondo più ricco della storia dell'umanità. I pionieri di migliaia di scoperte scientifiche. Gli esseri umani, tristi come uomini in lutto, vagano in questa distesa di illusioni a caccia di qualcosa da consumare, di un alibi da costruire, di un pacchetto di pasta da riporre nel mobile, purchè non siano penne lisce.

Il cantiere è fermo ma poco importa. Questo pomeriggio ho capito quanto siamo bloccati, quanto lo siamo sempre stati, molto prima dell'avvento di questo virus.