In questa straniante situazione di arresti domiciliari da COVID-19, in Italia, hanno preso piede alcune iniziative.
Da qualche giorno vengono organizzati flash-mobs, quelli di maggior successo sono quelli che invitano a cantare e suonare dai balconi.
Un'altra inziativa che, da diversi giorni, coinvolge soprattutto i bambini è quella che invita a disegnare e poi esporre alle finestre o sui balconi un arcobaleno e la frase Andrà tutto bene.

Personalmente non partecipo a nessuna di queste iniziative che, credo, mirano ad esorcizzare la paura e a cercare disperatamente una qualche forma di socializzazione.

Mentre la maggioranza di queste iniziative la trovo inutile, ma non deleteria, trovo quest'ultima e in particolare la frase Andrà tutto bene una cosa aberrante.

No, non andrà tutto bene, per prima cosa perché molto è già andato male, sta andando male e non ci sono all'orizzonte indicazioni o spunti che ci facciano prevedere che le cose miglioreranno in modo significativo a breve.

Che senso ha questa palese negazione della realtà che stiamo vivendo?

Può essere utile?

Io non credo proprio, penso che sia il caso di essere molto realisti e di comportarsi di conseguenza.
In Italia da più parti si invocano norme ancora più rigide, pur essendo di gran lunga il paese occidentale con le norme più rigide e con il maggior numero di morti e di positivi al virus.

Gli altri paesi stanno meglio?

Sinceramente non credo, sono solo in una fase che l'Italia ha vissuto qualche settimana fa, il che non promette nulla di buono, vista l'evoluzione in Italia, visti i sistemi sanitari ancora più fragili di quello italiano e tenuto conto delle decisioni molto più blande prese negli altri paesi.

In soldoni, anche se la cosa si dice quasi sottovoce, se non interverranno cure miracolose a breve, tutti i governi prevedono milioni di morti in tutto il mondo, questo è quanto.

Andrà tutto bene?

La risposta è: No

Cerchiamo di esserne consapevoli e di comportarci con la consapevolezza che ne deriva.