Mars: Rescue Mission #1

in Olio di Balena5 years ago (edited)


Mars: Rescue Mission #1

Image created by @kork75

Countdown


L'astronave gemella della Mars Discovery, la Mars Discovery II, era pronta a partire per Marte; la necessità di una missione di salvataggio aveva accelerato all'inverosimile la costruzione e la messa a punto della Discovery II. I tempi si erano contratti al punto che in soli sei mesi tutto era pronto per la partenza: entro poche ore la missione di salvataggio sarebbe partita. Questa volta a bordo c'erano solo quattro persone, tutti ufficiali dell'esercito USA, niente civili, nessun europeo, nessun cinese, nessuno scienziato, nessuna apparecchiatura scientifica. Lo spazio e il peso riservato a uomini e strumenti, questa volta, era completamente stipato di armi e sistemi bellici. C'era qualcuno su Marte da salvare, ma c'era anche qualcuno con cui combattere per riportare a casa i due superstiti della Mars Discovery: il vicecomandante della missione Frank Seratomo e la dottoressa Tina Kasei. Erano passati ormai sei mesi dall'ultimo messaggio ricevuto da Marte, in moltissimi sulla Terra pensavano che la missione di salvataggio fosse, tutto sommato, più un tentativo di recupero dei cadaveri che una vera missione di salvataggio. Si sapeva con certezza che il resto dell'equipaggio della Discovery non sarebbe tornato, per Frank e Tina, invece, si nutriva qualche flebile speranza. In ogni caso bisognava andare a controllare cosa era successo esattamente, chi aveva ucciso i primi uomini che avevano messo piede su Marte e bisognava anche dare una lezione a questi marziani bellicosi e poco ospitali. Anche tra i quattro membri dell'equipaggio non c'erano molti dubbi sul fatto che i due superstiti, dopo sei mesi senza nessun messaggio, sarebbero stati ritrovati, nella migliore delle ipotesi, come cadaveri, oppure non si sarebbe trovata nessuna traccia di loro, cosa ritenuta da tutti come la più probabile. Nel frattempo lo spazio veniva monitorato costantemente nel timore che da Marte fosse già partita una nave, un missile armato, che la guerra vera e propria coi marziani fosse già in qualche modo iniziata. Da sei mesi sulla Terra non si parlava d'altro che della fine tragica della prima spedizione umana su Marte e della evidente presenza di esseri viventi senzienti e bellicosi sul pianeta rosso. Anche per placare il fiume di illazioni, teorie, previsioni apocalittiche la missione della Discovery II era fondamentale, andare sul posto, capire cosa veramente era successo e perché, quali fossero le intenzioni reali dei marziani, come erano fatti, come era possibile affrontarli... le domande a cui dare almeno un inizio di risposta erano moltissime e non certo banali. Con il passare dei mesi la paura di un attacco marziano, invece che scemare, ovviamente, era aumentata; in un primo momento la data temuta da tutti era quella dei fatidici quarantacinque giorni, il tempo che la Discovery aveva impiegato a raggiungere Marte. Passata quella data,tutti gli esperti indicavano in almeno 6 mesi il tempo necessario per percorrere la distanza tra i due pianeti, avendo esculo che anche i marziani fossero in grado di utilizzare una tecnologia simile a quella terrestre. La partenza della missione di salvataggio corrispondeva quindi anche con una sempre maggiore paura di un attacco in grande stile da parte dei marziani. Ogni giorno senza nessun tipo di avvistamento sembrava a tutti una conferma che presto sarebbe arrivato un attacco, piuttosto che un segnale di scampato pericolo. C'era, ovviamente, anche chi riteneva una nuova missione un segnale ostile che sarebbe stato meglio evitare, viste le scarsissime probabilità che Seratomo e Kasei fossero ancora in vita. Sei mesi prima avevano mandato un ultimo messaggio, nel quale confusamente era stato raccontato quanto accaduto nelle poche ore trascorse dall'arrivo della prima Discovery sul suolo marziano. In quel loro ultimo messaggio erano vivi e vegeti e in buona salute. Avevano viveri e acqua per molti anni, visto che i loro compagni di missione erano tutti morti. Ma erano ancora vivi? Impossibile dirlo con certezza, certamente il fatto che i marziani avevano ucciso tutti gli altri esseri umani e il fatto che da quella comunicazione ogni tentativo di mettersi ancora in contatto con loro era stato assolutamente vano, non faceva pendere l'ago della bilancia in favore della loro sopravvivenza.

Da un punto di vista "marziano" erano stati i terrestri i primi a dimostrarsi ostili, atterrando su Marte, seguendo questa tesi inviare altri terestri, armati e bellicosi, non era il passo giusto da compiere.
I principali governi però non avevano avuto dubbi, fin da subito la missione della Discovery II era nata come una missione militare, pagata quasi interamente con fondi militari e con soli quattro uomini, tutti militari e tutti americani, il paese che più di tutti puntava a dare una lezione ai marziani per mettere da subito le cose in chiaro.
A nulla erano servite le proteste contro questa decisione, mostrare i muscoli era l'unica scelta, l'unica opzione presa in considerazione dai governi principali e dai loro capi politici e militari.

Dopo alcuni giorni trascorsi sulla base spazionale internazionale, dove era stata assemblata la Discovery II, i quattro membri dell'equipaggio, George Wynne, Michael Rostow, Francis Moseley e Michael Warren salirono sull'astronave e presero posto in attesa del countdown.
La Discovery II, così com'era accaduto alla Discovery, non avrebbe fatto una partenza spettacolare come accade per i razzi che devono staccarsi dalla Terra e vincere l'attrazione gravitazionale terrestre.
Molto semplicemente si sarebbe staccata dalla stazione spaziale allontanandosi piano piano, fino a raggiungere una distanza di sicurezza prima di accendere il proprio motore nucleare ad americio 242.
Sarebbe così iniziato il volo diretto verso Marte, un volo di quarantacinque, interminabili, giorni.
Aspettare sei mesi prima di poter partire era stato difficile, ma aspettare un altro mese e mezzo sarebbe stato ancora più duro, sia per l'equipaggio, abituato più all'azione che all'attesa, sia per tutti gli abitanti della Terra, in attesa di una infinità risposte alle domande affollatesi nel corso dei mesi passati dopo quell'ultimo messaggio.

George Wynne ascoltò, da veterano delle missioni spaziali, quasi senza provare emozione la monotona litania:
9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1... knock off!


Ogni commento che, a mio insindacabile giudizio, riterrò utile e, quindi, utilizzerò per la revisione del mio post, riceverà 1 Recoin come ringraziamento.

Mars Discovery's twin ship, Mars Discovery II, was ready to leave for Mars; the need for a rescue mission had speeded up the construction and tuning of Discovery II.
Times had shrunk to the point that in just six months everything was ready for departure: within a few hours the rescue mission would be gone.
This time there were only four people on board, all officers of the US military, no civilians, no Europeans, no Chinese, no scientists, no scientific equipment. The space and weight reserved for men and instruments, this time, was completely crammed with weapons and war systems.
There was someone on Mars to save, but there was also someone to fight with to bring home the two survivors of the Mars Discovery: the mission deputy commander Frank Seratomo and Dr. Tina Kasei.
Six months had passed since the last message received from Mars, many on Earth thought that the rescue mission was, after all, more an attempt to recover the bodies than a real rescue mission.
It was known with certainty that the rest of the Discovery crew would not return, for Frank and Tina, however, there was some faint hope.
In any case, it was necessary to go and check what exactly had happened, who had killed the first men who had set foot on Mars and also had to teach these warlike and unfriendly Martians a lesson.
Even among the four crew members there were not many doubts that the two survivors, after six months without any message, would have been found, at best, as corpses, or no trace of them would have been found, what everyone considered the most likely.
In the meantime, space was constantly monitored in the fear that a ship, an armed missile, had already left from Mars, that the real war with the Martians had already somehow begun.
For six months on Earth there has been no talk of anything but the tragic end of the first human expedition to Mars and the evident presence of sentient and warlike living beings on the red planet.
The mission of Discovery II was also fundamental to appease the river of illusions, theories, apocalyptic predictions, to go there, to understand what really happened and why, what were the real intentions of the Martians, how they were made, how it was possible to deal with them .. the questions to be answered at least were many and certainly not trivial.
Over the months the fear of a Martian attack, instead of waning, obviously had increased; at first the date feared by all was that of the fateful forty-five days, the time that Discovery had taken to reach Mars.
After that date, all the experts indicated in at least 6 months the time needed to travel the distance between the two planets, having exclaimed that even the Martians were able to use a technology similar to that of the Earth.
The departure of the rescue mission therefore also corresponded with an increasing fear of an attack in style by the Martians.
Every day without any kind of sighting seemed to everyone a confirmation that an attack would come soon, rather than a sign of narrow escape.
There were, of course, also those who believed a new mission to be a hostile signal that would have been better avoided, given the very low probability that Seratomo and Kasei were still alive.
Six months earlier they had sent a last message, in which they had confusedly told what had happened in the few hours since the arrival of the first Discovery on Martian soil.
In their last message they were alive and well and healthy.
They had food and water for many years, since their mission companions were all dead.
But were they still alive?
Impossible to say with certainty, certainly the fact that the Martians had killed all the other human beings and the fact that from that communication every attempt to get in touch with them had been absolutely vain, did not tip the balance in favor of the their survival.

From a "Martian" point of view, the Earthlings had been the first to prove hostile, landing on Mars, following this thesis, sending other Earthlings, armed and warlike, was not the right step to take.
The main governments, however, had had no doubts, immediately the Discovery II mission was born as a military mission, paid almost entirely with military funds and with only four men, all military and all American, the country that most of all aimed to teach the Martians a lesson to get things straight from the start.
The protests against this decision were of no use, showing muscles was the only choice, the only option taken into consideration by the main governments and their political and military leaders.

After a few days spent on the international space base, where Discovery II had been assembled, the four crew members, George Wynne, Michael Rostow, Francis Moseley and Michael Warren got on the spaceship and took their seats pending the countdown.
Discovery II, as it had happened to Discovery, would not have made a spectacular start as it happens for rockets that have to detach themselves from Earth and overcome the gravitational attraction on Earth.
Quite simply, she would have detached herself from the space station, slowly moving away, until she reached a safe distance before starting her own americium 242 nuclear engine.
Thus the flight to Mars would begin, a flight of forty-five, endless, days.
Waiting six months before we could leave had been difficult, but waiting another month and a half would have been even harder, both for the crew, more used to action than waiting, and for all the inhabitants of the Earth, waiting of an infinite number of answers to the questions crowded over the past months after that last message.

As a veteran of space missions, George Wynne listened to the monotonous litany almost without feeling:
9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 ... knock off!


Every comment that, in my unquestionable judgment, I consider useful and, therefore, I will use for the review of my post, will receive 1 Recoin as a thank you.

Sort:  

Mi sono sempre piaciuti i racconti di fantascienza, sono curioso di scoprire i marziani secondo @ilnegro
!BEER
!DERANGED
!MARLIANS
!COFFEEA
!trdo

Congratulations @libertycrypto27, you successfuly trended the post shared by @ilnegro!
@ilnegro will receive 0.91711238 TRDO & @libertycrypto27 will get 0.61140825 TRDO curation in 3 Days from Post Created Date!

"Call TRDO, Your Comment Worth Something!"

To view or trade TRDO go to steem-engine.com
Join TRDO Discord Channel or Join TRDO Web Site

Congratulations @ilnegro, your post successfully recieved 0.91711238 TRDO from below listed TRENDO callers:

@libertycrypto27 earned : 0.61140825 TRDO curation


To view or trade TRDO go to steem-engine.com
Join TRDO Discord Channel or Join TRDO Web Site

Coin Marketplace

STEEM 0.22
TRX 0.26
JST 0.039
BTC 94279.77
ETH 3336.73
USDT 1.00
SBD 3.14