D Saggi .4

GIORNATA SCOLASTICA

Stamattina, preso dalla noia delle spiegazioni di una lezione, la mia mente ha vagato nel vuoto cosmico e ho deciso di scrivere le mie imprese mattutine. Naturalmente in terza persona, poiché sono una persona bella, simpatica e neutrale.

Ore 7:00 La mia persona si sveglia... Una sveglia concitata a causa della sveglia.
Fa il punto della situazione: è Martedì. Un' ondata di disgusto e orrore si staglia nella mente: Lussazioni, fratture, colpi di vomito improvvisi vengono invocati ... Senza risultato.
Ore 7:07 Il nostro eroe si alza (naturalmente ad occhi chiusi), in cerca del pomello, "smanando" sulla superficie della porta. Ed eccola lì! Apre la porta e si dirige verso la stanza ove si espletano le funzioni corporee. Il viaggio è lungo (Ben 2 metri di tragitto) e pieno di impervie pericolosità, schivando mensole e cercando di evitare il piede sbirulino o il ginocchio che fa “Giacomo, Giacomo”, circostanza tale da rendere impossibile un eventuale riposizionamento in posizione eretta. Nel frattempo, il nostro protagonista si appropinqua verso il lavandino. Da notare una lieve apertura oculare, il cui obiettivo è controllare le vistose occhiaie le quali coronano gli occhi dell'individuo.

Si lava la faccia e con gli occhi scossi da visibilio, sono costretti a dischiudersi con sofferenza peggiorata dalla luce del giorno. Si dirige verso l’uscio della stanza da bagno e un essere non ben identificato gli porge un saluto: ”Buongiorno!”
Una sorta di mugugno non articolato funge da risposta. Il nostro individuo non ha ancora sviluppato capacità linguistiche tali, da poter rispondere adeguatamente. E dopo aver raccolto quattro pezzi di stoffa e averli indossati con talmente tanta nonchalance da sembrare studiata (da notare i capelli pettinati quando Berlusconi era veramente pelato), si dirige nel TEMPIO OVE TUTTI E TUTTO NASCE: LA MACCHINA DEL CAFFE’ . Purtroppo in questi giorni non svolge più le sue funzioni religiose, causa cedimenti meccanici di vario tipo. 3/4 imprecazioni cercano di essere proferite, invanamente (Ancora le capacità linguistiche). Infine prima, di lasciare il porticciuolo ove risiede il suo regno (ovvero camera sua), si munisce di zaino, utile per quella cosa lì… Quella in cui si và tutti i giorni festivi esclusi.

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Pexels

Il viaggio verso codesto loco è a metà tra estasi mistica e il video di Rosario Muniz con Dipré: Sguardi talmente tetri da rendere Mr. Kurt Cobain un ragazzino solare e vivace, persone talmente pallide che se un giorno uscisse il sole nemmeno la crema solare protezione Gollum gli farebbe evitare un ustione di terzo grado e infine, ma non meno importanti, gli studenti che studiano disperatamente durante il tragitto casa-scuola, sperando che nella verifica/interrogazione chiedano solo quelle tre righe che ha letto. Povero illuso… Lo sanno tutti che le verifiche non esistono.
E mentre il nostro eroe entra nell’atrio, magicamente (ma non sempre) le sue capacità cognitive prendono vita e finalmente all’alba delle 8:05 riesce a pronunciare la parola “buongiorno profe” sull’uscio della porta (anche perché abitando a 300 m da scuola è d’obbligo arrivare tardi). E dalle 8:05 fino alle 13/14, ore dell’uscita scolastica, si diletta in attività ludico-ricreative assieme alla sua compagna di banco. Da notare alcuni giochi senza tempo , che personalmente consiglio: Costruire un monopoli, disegnare omini sul muro, canto & percussioni, preghiere verso dei dalla dubbia esistenza, bestemmie, oscenità varie ed eventuali e raccontare storie di varia natura (Non sempre sessuale, birboncelli).

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