D Saggi .2

LA RAGAZZA CHE BALLAVA NELLA PIOGGIA

A lei piaceva la pioggia.

La vedevo dalla finestra appannata, durante le fredde serate d'inverno, danzare a piedi nudi sul cemento, mentre la pioggia scrosciava impetuosa sul suo leggiadro corpo.

Le automobili e le persone correvano,rombando e schizzando frenetiche nella loro ricerca del nulla.
Le Querce come imponenti e tetri guardiani, piangevano di gioia il ritorno della regina tanto acclamata.

I Fringuelli piegavano il capo in segno di sottomissione.

Si fermò un tram, ringhiante.

Era perfetta, ricordo: I suoi movimenti erano sinuosi e armonici. Regalavano un visibilio dei sensi.
In una notte estiva, buia ma lucente come poche serate estive sanno essere, mi confidò che tanto tempo fa, popoli antichi veneravano la pioggia come una dea. Ballavano e intonavano canzoni per lei.

La invocavano. Le offrivano doni. La pioggia era la Madre, la Vita. Era lei che faceva germogliare il seme primordiale e li sottoponeva alle prime fatiche della vita, apriva i neonati bocciuoli, che dissetava gli arbusti secchi dalla grande arsa.
Mentre la selvatica natura prima silenziosa, sussurrava, mormorava, ora rideva sguaiata e gioiva.
Oggi l’umanità crede a molte divinità: al denaro, al lavoro, a dio, ma nessuno crede più nella pioggia.

È un impedimento: rallenta le macchine e i treni, cancella i voli , rovina le pettinature, bagna i vestiti perfetti. Nessuno ha tempo per la pioggia. Molti la odiano. Ormai nessuno si ferma ad osservarla, mentre urla a squarciagola: "Uditemi!"
Solo lei l'ascoltava ma non era abbastanza.
Gli dei hanno bisogno di qualcuno che creda in loro.

Ora la ragazza che danzava è morta. Anche la pioggia è morta. Ora c'è solo acqua. Che cade dall'alto. Sporca e acida.

Da quel giorno le Querce si irrigidirono e cessarono di dare foglie e frutti.

Da quel giorno i Fringuelli smisero di cinguettare e non volarono più.
Rivolgo lo sguardo verso la finestra. Pioviggina. Prendo l'ombrello. Non voglio bagnare il mio nuovo maglione.

Cos & Clifth

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