[Fotostoria] Le due sorelle.

in #fotostoria6 years ago (edited)

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[L'immagine è di @heidi71 ed è di libero utilizzo]


Presento la mia storia basata sull'immagine che @heidi71 ci ha gentilmente concesso di utilizzare per il contest:

FotoStoria: contest creativo dedicato allo storytelling

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Era arrivato il momento. Ninetta aveva 85 anni, sapeva che prima o poi quel giorno sarebbe arrivato e non immaginava come avrebbe reagito alla notizia.
Quarant'anni erano tanti, troppi per quello che era accaduto.. ma queste cose vanno così e spesso rimandare un chiarimento, porta ad aumentare le distanze. Al punto che ci si perde di vista e neanche gli anni che passano riescono a porre una soluzione alla situazione.

Da quando aveva litigato con sua sorella Maria, non aveva mai messo più piede in quel palazzotto. Eppure era anche casa sua, vi era cresciuta da quando era bambina fino a quando i suoi genitori erano venuti a mancare e l'avevano lasciata a entrambe.
Ninetta aveva rinunciato alla sua parte d'eredità, forse anche per farsi perdonare da sua sorella, ma non era bastato. L'astio non aveva mai trovato fine, neanche con quel gesto... e avevano continuato a non parlarsi.

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Adesso era lì, immobile. Osservava la foto della Madonna che sua madre dipinse settant'anni prima.. era sbiadita, la pittura era tutta crepata. Ma era ancora lì, a testimoniare che il tempo sembrava essersi fermato al dopoguerra. La stessa mattonella dell'androne rotta, lo stesso buco nel muro. Nulla sembrava essere cambiato, a parte se stessa.

Era vecchia ormai.. camminava a stento mantenendosi all'ombrello, sentiva che non le restava più tanto tempo e quella chiamata l'aveva colta di sorpresa..


"Singora Ninuccia" ....sentì quando alzò la cornetta
"chi parla?" ....rispose lei con voce stanca
"Sono tua nipote, la figlia di tua sorella Maria"

Un lungo silenzio che sembrò durare un'intera vita, una lacrima..

"Dimmi" ...rispose Ninetta, facendo fatica a trattenere le lacrime
"Mamma sta male, non sappiamo se riuscirà a superare la notte"
"Ho capito, in che ospedale si trova"....risposte, ma già la voce era rotta dal pianto
"Zia, è a casa.. non c'è più molto da fare ormai"
"Dammi l'indirizzo che vengo" ....disse piangendo, il cuore le batteva forte
"Come, non ti ricordi più dove abitavi?... E' a casa vostra, ha voluto che la portassimo qui, perchè è qui che ha detto che vuole morire"

Quella casa era rimasta chiusa dalla morte dei loro genitori. Maria di tanto in tanto andava a pulire e a prendere le bollette, ma non c'aveva mai abitato ne aveva permesso a chiunque altro di farlo.

"Ci vediamo là" si affrettò a rispondere Ninetta, chiudendo la telefonata.

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Da quel momento Ninetta ripercorse la sua vita da quando era piccola e felice con sua sorella e i loro genitori, fino alla lite e alla dipartita dei suoi.

Si vestì a fatica, ormai non usciva più tanto spesso. Non ebbe mai figli e da quando suo marito era morto, conduceva una vita molto solitaria, nel pensiero che quello fosse tutto ciò che meritava per le azioni che aveva compiuto nella sua vita.

Prese un autobus, fece fatica a capire come pagare il biglietto. Erano forse vent'anni che non saliva su un mezzo pubblico e tutta questa tecnologia la confondeva. Il traffico, i rumori.. Ninetta non riconosceva più la sua città.
Ma non c'era il tempo per pensare a questo.. la mente andava sempre al pensiero che dopo quaranta lunghissimi anni, avrebbe rivisto sua sorella.

L'avrebbe maledetta come l'ultima volta? Ninetta sapeva di meritarselo e quindi avrebbe accettato gli ennesimi insulti se questo avrebbe permesso alla sua sorella maggiore di andarsene in pace.

Arrivò a destinazione: il palazzo era ancora tenuto bene, si vedeva che era stato ristrutturato più volte anche se nessuno l'aveva mai più abitato. Il giardino aveva gli stessi fiori che sua madre aveva piantato, l'albero di Nespole era ancorà lì. Sembrava che il tempo si fosse fermato.

Ninetta fece un lungo respiro e suonò al portone. Una donna sulla sessantina le aprì la porta: dalla voce riconobbe la sua interlocutrice telefonica.

"Ciao, sono tua zia Ninetta" ....disse con gli occhi gonfi di lacrime
"Ciao Zia, sono Ninetta.. tua nipote"

Ninetta pianse. Nonostante tutto quello che era accaduto, sua sorella aveva chiamato sua figlia con il suo nome. Si rese conto che avrebbe dovuto chiamarla prima, cercando di riallacciare i rapporti. Aveva ancora tempo per chiedere perdono per quello che aveva fatto?

Ninetta entrò nel palazzotto, una miriade di ricordi le si palesarono nella mente. Riconobbe subito il quadro della Madonna che sua madre aveva disegnato nell'androne del portone.

Sua nipote la chiamò di nuovo:

"Zia vieni.. mamma vuole vederti"
"Va bene, sono pronta" farfugliò tra se e se..

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L'ingresso nella camera che fù dei suoi genitori, lasciò Ninetta senza parole. Sua sorella era lì, su quel letto. Era molto magra e sofferente, ma la riconobbe subito.

"Vieni qua sorella mia"
"Mi disp.." ma Ninetta fu subito interrotta
"Ascoltami Ninetta, siamo state due stupide a litigare per un uomo" disse Maria
"Ma io.." Ninetta non sapeva cosa dire.. non era pronta a quel momento e mai lo era stata in tutti quegli anni.
"Lasciami parlare, fintanto che ancora posso.. Io amavo quell'uomo, ma lui amava te" disse Maria "avrei dovuto fare la sorella maggiore e lasciarvi vivere il vostro amore, invece di essere gelosa ed ostacolarvi in tutti i modi.. Ti chiedo scusa".

Ninetta non riusciva a realizzare cosa stesse accadendo. Sua sorella le stava chiedendo scusa. Stava ammettendo le sue colpe. Le lacrime sgorgarono dal suo viso, aveva aspettato quel momento per quarant'anni.

"Sono io che ti chiedo scusa Maria, avrei dovuto cercarmi un altro uomo e invece.." ancora una volta Ninetta fù interrotta dalla sorella
"A Ninè, non ci parliamo da tanti anni e adesso litighiamo per capire di chi è la colpa? Perdonami e abbracciamoci, ti prego"

Ninetta scoppiò a piangere e abbracciò sua sorella. Riconosceva ancora l'odore della sua pelle... di quando si nascondevano sotto le coperte nelle notti di temporale per dormire vicine vicine e farsi forza l'un l'altra. Sentiva l'abbraccio di sua sorella e si sentiva nuovamente a casa, come se il tempo di fosse fermato a quando erano bambine. Come aveva potuto vivere tutto quel tempo lontana da sua sorella, dalla sua famiglia?

L'abbraccio di Maria si faceva sempre più debole, Ninetta l'accompagnò sul letto e le appoggiò il capo sul cuscino.
Sul suo viso c'era un sorriso sereno, sembrava in pace. Ninetta pianse con tutte le lacrime che il suo stanco corpo le concedeva...

Maria era morta, in quell'abbraccio aveva trovato la pace. Non sarebbe andata via prima di aver liberato la sua sorellina dal peso che per tanti anni avevano portato entrambe.

Ninetta si voltò verso la nipote e disse: "presto andrò via anche io, mi devi giurare che mi metterai accanto a lei.. Siamo state lontane quarant'anni, adesso nessuno ci deve più separare".


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L'argomento del valore del tempo è molto rilevante. Grazie per il post!

Grazie a te per il bel commento :-)

Thanks for the upvote :)

Molto toccante Miti. Sono storie che sanno di vero, di autentico. Un saluto amico 😉

Toccante e riflessivo...lontane per tanto tempo e vicine per l'eternità...complimenti, mi è piaciuto assai!

Grazie :-)

Vivere ogni momento come se fosse sempre l'ultimo...che bel post!

Grazie.. :-)

Complimenti bel post che fa riflettere! Viviamo al 100% le persone e smettiamo di aver paura di essere felici

Esatto.. molte pixxe mentali invece di concentrarci sulla ricerca della felicità.

E’ un racconto che fa riflettere su quanto poco sia il tempo a nostra disposizione, così poco che non può essere sprecato per l'odio. Bravo anche nello stile

Grazie mille, se non avessi messo un messaggio di fondo, non sarei stato me stesso :-)

Grazie di aver partecipato...e di avermi tolto 3 anni 😁

Cercavo di adularti per entrare nelle grazie del giudice... 😂

Molto toccante, profonda e...sì, mi sono emozionato. Chi ha vissuto queste situazioni ricorda...bravo @miti! 😊

Bravo @mcassani.. chi ha vissuto ricorda :-)

Amico mio mi hai riportato nel passato , bellissime storie vissute che non ritorneranno più..

Eh già... diciamo che è una storia con qualche fondamento..

Dobbiamo vivere ogni momento con le persone che più ci amano. Non sappiamo per quanto tempo staranno con noi...

Verissimo.. invece sprechiamo tempo a litigare

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