Il segreto nascosto di Lina / The hidden Lina's secret [ITA-ENG]

Ci tenevo innanzitutto a ringraziare @heidi71, per la creazione di questo contest dedicato allo storytelling, e @steempostitalia per il supporto allo stesso.

"Mamma, dobbiamo andare"

Mamma Lina con un piede in direzione della porta, si blocca improvvisamente e pare guardare il muro, davanti a sé, in quella stanza ormai buia. Una fioca luce illumina uno scorcio della stanza mentre Adele, la figlia, sulla soglia, la attende.

"Mamma possiamo andare adesso, per favore?"

Adele guarda sua madre che, assorta, con lo sguardo nel vuoto pare avere uno dei suoi soliti momenti di "assenza", di distacco dal mondo reale.

Non risponde, Lina, dissociata dalla figlia, dall'ambiente che la circonda e vede scorrere il tempo davanti a sé, i ricordi, le emozioni, la vita, i cinquanta e più anni passati in quella casa.
Vede tutto, chiaro, nitido come se stesse accadendo in quel momento, in una congiunzione tra passato e presente, surreale ma così logico e naturale per l'anziana signora.

La paziente e premurosa figlia inizia a preoccuparsi; Adele sa che quando accade, non potrebbe fare nulla, rischierebbe di causare problemi e fare in modo che il distacco di Lina sarebbe permanente.
L'attesa risulta essere l'unica soluzione, ora come in tutte le molteplici volte nelle quali si creava questa triste situazione. Col tempo i momenti di non lucidità diventavano sempre più frequenti e si prolungavano sempre di più.

Ad un tratto Lina fece una cosa che non era mai capitata e che provocò la reazione di Adele, di sgomento, stupore, meraviglia,

" Paolo, amore mio, sto arrivando "

Erano vent'anni che non pronunciava il nome del suo compianto marito, venuto a mancare improvvisamente mentre vivevano felici.

Da quel giorno Lina ha parlato sempre meno, isolandosi sempre di più e vivere nel suo mondo, nel quale viveva ancora con Paolo, come se nulla fosse accaduto, con il quale parlava, scherzava.

I dottori dissero all'epoca che lo shock le aveva causato questo disturbo dissociativo nel quale, come arma di difesa, il dolore era stato sostituito da questo stato psicologico alterato. Non esisteva nessun farmaco che potesse alleviarne i sintomi, gli effetti.

Adele, nel panico totale, era lì lì per chiedere aiuto quando decise di provare a chiamare sua madre per l'ultima volta:

"Mamma, mi senti?"

Lina, come mai fatto prima d'ora si girò verso la figlia e con il sorriso sul volto disse:

" Papà è qui con noi e ti saluta, In verità è sempre stato qui, non se n'è mai andato. Siamo invecchiati insieme hai visto? Come ci eravamo promessi tanti anni fa."

La serenità nel volto, e quello sguardo talmente lucido e vivo fece trasalire Adele che cominciò a sentire freddo.

"Mamma ma cosa dici? Papà non c'è più, non è qui adesso."

Lina a quel punto, quando dentro di lei sapeva che ormai i suoi giorni stavano per finire, si avvicinò verso sua figlia, le prese le mani, la accarezzò e con una tale tenerezza disse:

"Adele, figlia mia, ormai per me sta arrivando il momento; sei stata la figlia che ho sempre desiderato, credo di essere stata una buona madre, sono sempre stata sincera con tutti, ma è arrivato il momento di confidarti un segreto di cui solo tuo padre ne era a conoscenza,"

"In realtà io non ho nessuna malattia, non l'ho mai avuta, non mi sono creata nessun alibi per non soffrire.
Semplicemente io vedo tuo padre veramente, è qui con me, lo è sempre stato.

Adele, io ho un dono fin da quando ero bambina...vedo gli spiriti delle persone che non ci sono più e con loro posso parlare, sentirli ed aiutarli.

Vedi, non ci siamo mai lasciati io e tuo padre ma ora è arrivato il momento di raggiungerlo,
per cominciare insieme una nuova vita, nell'essenza dell'anima."