ultimo giorno a Bruxelles

Oggi è l'ultimo giorno di permanenza della Gran Bretagna nella Comunità Europea. Ci sono voluti 4 anni per arrivare all'esecuzione materiale del referendum inglese. E le "cose" divertenti sono in arrivo, perché in questi 4 anni i giornali italiani le hanno sparate senza ritegno, alla faccia delle fake news.

D'obbligo lo sguardo al "severissimo" mercato, quindi prendiamo i grafici di Euro/Sterlina. Si vede come l'Euro praticamente dallo scorso agosto sia letteralmente in fase di collasso ed è lecito attendersi che andrà ad attestarsi sul breve termine al valore di 80 centesimi per una sterlina. Molto di più sul lungo, presumibile si arrivi in zona 60 centesimi.

Va anche detto che se ci spostiamo più indietro nel tempo, la Brexit al momento vede un saldo negativo, infatti nel 2015 la sterlina aveva un ottimo controvalore sull'euro (circa 63 centesimi), poi proprio il referendum ha fatto spingere il prezzo molto in alto, quasi alla parità. Ma le dimissioni di Theresa May e la scontata vittoria di Boris Johnson hanno invertito in modo netto la rotta.

La verità che i giornali non vogliono far trasparire, è che il dramma della Brexit è europeo, non britannico. Chiaramente si vuol far invertire gli addendi manipolandoli. Se lo guardiamo da un punto di vista storico, gli inglesi si stanno liberando degli extra-comunitari (che siamo noi) al pari di altri progetti più o meno tragici, come quello tedesco del 43. E il concetto, vecchio come l'umanità, è sempre quello. Il popolo inteso come comunità, se si vede arrivare gente da altri popoli, si auto protegge. Quante guerre sono scoppiate per la preservazione di una identità? Si va indietro fino all'impero Romano oltre 2000 mila anni fa.

L'unico popolo che non ha una identità forte e diventa autoctono nel giro di una generazione è proprio il nostro. Non a caso ci sono più italiani nel mondo che in Italia, quelli che sono emigrati ancora mantengono un link emotivo, ma i loro figli no, e al 90% neanche sapranno parlare italiano.