Cryptovaluta, Euro e soldi del Monopoli [ITA]
Ultimamente passo spesso del tempo a confrontarmi con amici che non hanno mai sentito parlare delle crypto valute e che mi chiedono lumi al riguardo, genericamente con un po’ di scetticismo. Ad esempio, qualche giorno fa, è partita una discussione sul valore reale delle aziende e su come il mercato azionario e le società di rating abbiano completamente falsato tali valori.
Se ci pensate è vero: una Società per Azioni è per definizione un’impresa il cui valore è nelle mani del mercato e degli investitori. Ciò non sarebbe di per sé un problema SE il mercato azionario non fosse manipolabile: notizie buone o cattive (false o non), bilanci in positivo o in negativo (falsi o non), possibilità di fusioni tra società o divisione in dipartimenti… tutto concorre nella fiducia che gli investitori hanno nel titolo e, conseguentemente, nel valore che il titolo ha sul mercato.
Lo stesso meccanismo funziona con le Cryptovalute ovviamente, anche se in piccolo. Qui però, parte l’appunto del mio amico:
“Eh no, aspetta. Una cosa è essere azionista di una società esistente, un’altra è avere in mano qualcosa che in realtà non esiste, come i Bitcoin!”
A me questa storia che i Bitcoin non esistono fa un po’ ridere. Non è rabbia, perché capisco che il concetto possa essere un po’ astruso, oltre che complesso e difficile da spiegare. In questi casi mi piace far entrare in gioco, in modo da chiarire la questione, l’esempio dei soldi del Monopoli.
Le banconote del Monopoli sono evidentemente dei soldi finti. Cioè, c’è scritto “FAC-SIMILE” sopra, non ci si può sbagliare. Nonostante questo, all'interno del gioco chiamato “Monopoli”, è possibile scambiare quei soldi per comprare case, alberghi, pagare tasse o riceverli con grande gaudio quando si passa per il via. In quel contesto, i soldi del Monopoli HANNO un valore, perché lo dicono le regole del gioco, ed il gioco è stato inventato dagli esseri umani, e giocato dagli esseri umani.
Adesso facciamo un parallelismo con la valuta fiat come la chiamano in gergo i nerd delle crypto(e non sto parlando della famosa azienda produttrice di automobili). Prendiamo l'euro come esempio; è un pezzo di carta (o una monetina) il cui costo di produzione è una frazione del suo reale valore. All'interno della nostra società (che possiamo vedere come un grande “Monopoli”) è possibile usarlo per comprare case, alberghi o pagare le tasse. Ma cosa da veramente valore agli euro che possediamo?
Qualcuno direbbe “il mercato”, ed è vero. Ma da chi è composto il mercato?
Esatto: da esseri umani. Il valore del denaro è deciso arbitrariamente dall'uomo, che ha creato le sue regole (il suo “Monopoli”) e ci vive dentro. Ma non si tratta solo del denaro: ogni cosa ha un valore nel mondo, un valore deciso sempre e comunque dagli uomini. Il fatto che una penna costi un euro, mentre la stessa penna usata da Albert Einstein mentre metteva su carta la teoria della relatività ne valga cento o mille, è un fatto deciso dagli uomini: finché ci sarà qualcuno disposto a pagare tanto per quella penna, quella penna costerà quel tot.
Se ci si riesce ad astrarre a questo livello, allora si riesce a dare un valore anche alle Cryptovalute. Perché in questo grande gioco da tavolo che è il mondo, l’uomo ha deciso che un Bitcoin deve valere 6000 euro. Le motivazioni? Ce ne sono ovviamente (il concetto di blockchain, la sicurezza delle transazioni, i fork ecc.) ma elencarle non è necessario, perché esiste qualcuno al mondo che pagherebbe sei mila euro per un bitcoin e questo è quanto.
Qual è la differenza tra comprare una sequenza di zero e uno sulla rete e comprare lo 0,001% del valore di una fabbrica di scarpe? Se il loro costo è uguale, nessuna. Quello che abbiamo in mano è comunque "nulla" se non la riga di un DB che attesta i nostri possedimenti.
In fondo (e qui mi attiro le ire degli artisti) ho visto gente pagare migliaia di euro per ammirare lavori di “Arte Concettuale” che a me sembravano solo delle sedie attaccate al muro, o peggio, un orinatoio firmato dal suo "scopritore" (tra l'altro usando uno pseudonimo)... ma nessuno ha avuto da ridire.
Fontana di Marcel Duchamp, "opera d'arte più influente del ventesimo secolo" - fonte wikipedia
“Ho capito, ma qual è il punto?” vi chiederete.
Beh, la prossima volta che giocate a Monopoli con i vostri amici scettici, chiedete loro di mettere una birra in palio al vincitore. Se tutti accetteranno, sorridete: avrete appena dato valore ai soldi del Monopoli.
Analisi concettuale che non fa una grinza
Grazie Nicola ;)
Ma le monete fiat sono in parte garantite dalle riserve in oro dello Stato. Non è così? Per il resto, mi sembra un buon ragionamento. 😀
Carissimi @john-gpr e @gianluccio,
Fonte: wikipedia
Uhm ci muoviamo in un campo nel quale ho pochissima esperienza... sapevo che il "Gold Standard" era stato abbandonato (nel senso che non è più possibile scambiare moneta contante con l'equivalente in oro) ma dovrebbero essere rimaste delle riserve. Non so se per garantire la moneta o semplicemente come "deposito precauzionale"... Comunque l'assurdo permane: chi ha deciso che il prezzo dell'oro è di 35 euro al grammo? :)
Esatto, ottima spiegazione.
Grazie @simone77it ;)
Bel post. Anche un bambino,leggendolo, capirebbe come acquisisce valore una cosa nel mondo: tutto è un convenzione, in particolar modo i soldi. Tu, invece, con questo bell'articolo, hai dato valore alla semplicità. Ben fatto.
Grazie @supervideochat, sono un grande sostenitore del "Rasoio di Occam", la soluzione più semplice è spesso quella giusta ;)
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