PROOF-OF-WORK E IL BAN IN EUROPA

in #crypto2 years ago

Cosa è successo lunedì 14 marzo durante l’ECON, la Commissione per i Problemi Economici e Monetari?

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Durante l’ECON si è discusso e votato il MiCA, il Markets in Crypto Assets, un disegno di legge europeo che puntava a regolamentare le criptovalute e più in specifico il Proof-of-Work ossia il metodo di consenso di Bitcoin ed Ethereum.
Fortunatamente questo emendamento non ha riscontrato il consenso necessario affinché in Europa si vietasse di fatto in mining di criptovalute.
Rimane comunque il fatto che il Proof-of-Work consuma grandi quantità di energia e che i cambiamenti climatici e la progressiva transizione ecologica che l’Europa vuole attuare si scontra con questo protocollo di consenso (PoW).
Ethereum si è posto l’obbiettivo di modificare il suo protocollo passando al Proof-of-Stake, decisamente meno impattante a livello energetico.

Invece, ciò che è stato approvato è l’emendamento di Stefan Berger, membro del Parlamento Ue e relatore del MiCA, che propone di inserire il mining nella EU Sustainable finance taxonomy, un’altra regolamentazione che impone l’utilizzo di sistemi green e ad alta efficienza energetica per chi svolge attività di mining.
Ovviamente è tutto in corso d’opera e le cose possono cambiare velocemente ma la cosa certa è che Bitcoin, le crypto e la blockchain si stanno facendo strada verso tavoli di discussione importanti, impensabili fino a qualche anno fa.

Abbiamo visto nelle scorse settimane notizie positive e favorevoli riguardanti questo settore da parte della Svizzera e degli Stati Uniti.
Il mondo intero sta lentamente aprendo gli occhi su questo settore e abbracciando questa innovazione.

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