Le 3+1 motivazioni dietro il crollo di BTC

in #bitcoin6 years ago

Le motivazioni dietro il crollo del Bitcoin

Bitcoin è morto. Di nuovo. E’ scoppiata la bolla. Di nuovo.

[Immagine di produzione dell'autore]

Questo è il grafico di Luglio, anche al tempo le testate internazionali avevano inneggiato allo scoppio di un’ipotetica bolla. Il Bitcoin era a 2600 usd, anche allora era crollato quasi del 50%. Potremmo portare altri esempi storici ma comunque oggi BTC è ancora intorno ai 10k usd.
Non esiste nessun prodotto finanziario trattato su mercati che ha mai manifestato la resilienza del Bitcoin.

Quali sono le motivazioni di questo martedì nero?

Le variabili a cui si può attribuire questo crollo sono almeno tre. La prima è di natura geopolotica, la seconda psicologica e l’ultima finanziaria.

La variabile geopolitica

Negli ultimi mesi la tecnologia blockchain e le annesse criptovalute sono diventati gli argomenti più hot, anche i regolatori non sono rimasti indifferenti a questo fenomeno e hanno avviato procedimenti legislativi per normatizzare questo mondo che al mondo ricade sotto regimi giuridici ombrosi.

Sud Korea

Ieri l’agenzia di stampa koreana Yomhap ha confermato le dichiarazioni del ministro delle finanze coreano Kim Dong-yeon che sostiene la necessità di regolamentare il settore. Al momento però si tratta solo di dichiarazioni. Attualmente in Korea vi è una vera e propria cryptomania. I volumi di domanda del mercato coreano sono altissimi, questo provoca una notevole differenza tra i prezzi delle crypto in Europa rispetto a quelli coreani, nel mercato asiatico vi è un premium price su ogni coin di circa il 30%. Gli indici nazionali stanno subendo un notevole calo e, secondo il governo coreano, questo calo è dovuto ad un spostamento dei capitali da titoli istituzionali verso il mercato delle criptovalute. La situazione rimane molto confusa, i grandi stakeholder coreani hanno proposto una petizione, attraverso la quale hanno raccolto già 200 mila firme, contro l’intervento statale nel mercato delle criptovalute. Chi l’avrà vinta?

Cina

In tutto il continente asiatico il mercato è in subbuglio. Anche il governo cinese si sta muovendo seguendo il solco proposto dai coreani. Vogliono regolamentare il Bitcoin o vietarne il trading. Sembrerebbe che il regolatore cinese, oltra a regimi fiscali da imporre sui capital gain conseguiti con le crypto, vorrebbe allontanare le mining farm dal territorio nazionale in quanto consumerebbero troppa energia nazionale. Non è la prima volta che il mercato subisce forti correzioni dovute alla pressione esercitata dai regolatori cinesi, d’altronde il 70% delle transazioni in bitcoin provengono dal territorio asiatico. Già nel 2013, per poi ripetersi nel luglio 2017, i legislatori cinesi si erano espressi in favore di una chiusura delle piattaforme exchange nazionali.

Europa

Dopo le richieste francesi di proporre un tavolo tematico sul Bitcoin al G20, Macron e il suo ministro dell’economia Bruno Le Maire, già battezzato dall’opinione pubblica monsieur bitcoin, hanno costituito una commissione di tecnici con lo scopo di pensare a regolamenti propedeutici allo sviluppo di un’ecosistema sano intorno alla criptovaluta. Anche in Germania Joachim Wuermeling, presidente della Bundesbank, si è pronunciato in favore dell'avviamento di un'attività legislativa comunitaria per regolamentare le criptovatute.

La variabile psicologica

Attualmente il mercato delle critpovalute annovera al suo interno una svariata quantità di “wanna be Wolf of Wall Street” che purtroppo non hanno nessuna educazione finanziara. Molti di questi individui hanno contratto prestiti per comprare BTC a prezzi intorno i 15k USD, si stima (dati del LendEDU) che circa il 22% delle persone esposte su questo mercato si sia indebitata per comprare gli asset. Questo comporta inevitabilmente una paura maggiore che si concretizza nell’elevata sensibilità nei confronti di trends ribassisti. Ormai molti investitori, convinti di poter arricchirsi in maniera repentina, stanno spostando i propri capitali su tokens, provenienti per la maggior parte da ICOs, aspettandosi notevoli crescite. E’ sufficiente sottolineare il netto calo nella dominanza del bitcoin sull’intero mercato, a Dicembre la BTC dominance era più del 60% ad oggi invece è calata fino a livelli di poco superiori al 30%. Questa ICO fever è nociva per tutto il network poiché rende molto difficile distinguere tra progetti validi e progetti scam (truffa): una criptovaluta non cresce solo per il fatto di essere tale!

La variabile speculativa

Secondo i guru dell’analisi tecnica, ovvero l’analisi dei grafici, questa correzione sarebbe endemica. Non è la prima volta che il bitcoin corregge dopo una rush positiva come quella riscontrata nel ultimo trimestre del 2017. I traders affermano la prevedibilità della correzione che risponde ad un pattern abbastanza comune chiamato “Testa-Spalla”.

Non sono mancate le risposte coospirazionistiche americane che incolpano i grandi players, le così dette whale, di aver conseguito i loro interessi scommettendo, tramite i futures resi trattabili dal CME e CBOE (Chigaco Mercantil Exchange), sul ribasso di Bitcoin. Questa correlazione rimane non sottovalutabile poiché la scadenza dei futures è prevista per il 17 Gennaio.

Qualunque siano le motivazioni di questo calo possiamo definirlo positivo: ha epurato il mercato dalle weak hands e ha provocato la chiusura di BitConnect, uno schema ponzi che avrebbe solo arrecato danni a tutto l’ecosistema. Noi rimaniamo sicuri del futuro del Bitcoin e speriamo che alla prossima crescita e al prossimo crollo le persone saranno più preparate.

HODL!

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Grazie, una delle migliori analisi che ho letto finora di quanto è avvenuto sui mercati.

Grazie!

HODL siempre!

Articolo molto interessante. Io sono dell'idea che non si può regolamentare ciò che è incontrollabile. Sono curioso di vedere come intendono muoversi i vari legislatori...

Sul fatto che non si possa regolamentare non sono d'accordo, purtroppo possono!

Non lo so, vediamo come lo faranno (se lo faranno). La natura del bitcoin è l'impossibilità di tracciabilità (o perlomeno la difficoltà nel farlo).

In realtà la tracciabilità è TOTALE. Quello che è più complicato è rintracciare il proprietario. ;-)

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