Picasso alle Scuderie del Quirinale

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Tra cubismo e neoclassicismo: 1915 - 1925

Scuderie del Quirinale

Tiepido pomeriggio d'ottobre. Con grande sorpresa all'ingresso delle scuderie non c'è fila. All'interno, il primo grande cartellone spiega il senso della mostra. Ansioso di vedere salgo la cordonata dai gradini bassi, lunghi ma dalla superficie inclinata e, come risulterà all'uscita, scivolosa. Giunto al primo piano mi immergo in una serie di ampi saloni comunicanti, dalle pareti bianche su cui spiccano in bella mostra le tele incorniciate. La mostra, che continua anche al secondo piano, raccoglie opere realizzate in seguito al viaggio in Italia durante il quale soggiorno' a Napoli e a Roma.
Le opere sono tante. Dipinti e disegni che documentano l'influenza dell'esperienza dell'arte classica. Ma anche collage, sperimentazioni varie e filmati di spettacoli teatrali, al cui allestimento Picasso ha partecipato studiandone costumi e scenari.
Per mia ignoranza non avrei mai immaginato avesse anche creato scenografie per il teatro. Gli fu chiesto di partecipare alla realizzazione di Parade, di Juan Cocteau, nel 1916. Per loro Picasso disegnò sia la scenografia che i costumi.

Nel 1917 un viaggio a Napoli insieme al suo amico Stravinskij, lo fece entrare in contatto con Pulcinella e i burattinai. Quando due anni dopo fu loro proposto di lavorare a un balletto proprio incentrato sulla più famosa maschera napoletana, il primo ne compose le musiche e Picasso, ancora una volta, si occupò di scenografia e costumi. La prima fu a Parigi, il 15 Maggio del 1920.
Quando si entra in una mostra che riporta solo opere per così dire “minori” di un qualsivoglia artista, si tende sempre a rimanere delusi, stavolta invece a prevalere è stata una piacevole scoperta: la libertà con cui Picasso ha spaziato da un linguaggio all'altro, da uno stile all'altro, sia nella pittura sia nella grafica, senza rimanere necessariamente legato a quello stile cubista che gli aveva già consentito di affermarsi come protagonista di un nuovo modo di fare arte.
E poi all'uscita...