Lo dico subito a tutti.
Sarò scorretto. Pubblicherò materiali probabilmente non pubblicabili.
Toglietemi dal podium. Non taggherò nemmeno "Ita".
Io le regole le voglio rispettare, ma non posso rendere onore alla musica senza far ascoltare della musica.
Chiedo quindi anticipatamente scusa a tutti.
Il mio non è un affronto a nessuno di voi. Assolutamente.
Il mio è solo un tributo.
E non posso che farlo così.

1994

Era il 1994. Avevo 12 anni. E nel Juke Boxe del mio campeggio c'erano Grignani, con "destinazione paradiso", "bum bum" di Irene Grandi, e "Zombie" dei Cranberries.
Non avevo idea di cosa dicesse il testo, ma la voce della cantante era di per se un qualcosa di tragico, sofferente.
Solo anni dopo scoprii più verità celate dietro quella canzone.

Another head hangs lowly
Child is slowly taken
And the violence, caused such silence
Who are we mistaken?
But you see, it's not me
It's not my family
In your head, in your head, they are fighting
With their tanks, and their bombs
And their bombs, and their guns
In your head, in your head they are crying
In your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
What's in your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie, oh

Si parlava di bombe. Di guerra. Noi cantavamo una canzone, consapevoli che qualcosa di rabbioso c'era, ma non fino a questo punto.

Iniziai ad avvicinarmi al gruppo e a scoprire le sue canzoni.

La seconda canzone che amai fu Dreams.
Il testo tradotto dice:

Voglio di più, impossibile ignorarlo
Impossibile ignorarlo
E allora i miei sogni si realizzano
Impossibile non farlo
Impossibile non farlo
E ora ti parlo apertamente
Hai il mo cuore, quindi non ferirmi
Di tutto quello che non ho saputo trovare
Parlami, mente sorprendente
Così comprensivo e così gentile
Sei tutto per me
La mia vita cambia ogni giorno
In ogni modo possibile
E nonostante i miei sogni
Non è mai piatta come sembra
Perchè tu sei un sogno per me
Un sogno per me

Iniziai a masticare inglese per poter comprendere meglio quella voce, quel cantato sempre al limite tra rabbia e dolore.
E nonostante il titolo, Dolores portava quel dolore non solo nel nome, ma anche nel suo stile canoro.
Eppure più la sentivo, più mi innamoravo.
Della sua voce, del suo aspetto, del suo modo di guardare. Così simile al mio.

1996

A tutte quelle persone che fanno la fila, non fatela, non fatela
Inietta la tua anima con la libertà, è gratis, è gratis
A tutti quei bambini con gli occhi di eroina, non fatelo, non fatelo
Perché no è, non quello che sembra
No, non è, non quello che sembra
Salvezza, salvezza, la salvezza è gratuita

Stavolta si urlava contro la droga. Non è dato sapere se fosse un mantra rivolto a se stessa, o contro gli anni dell'eroina.
Eppure si mandava l'ennesimo messaggio.

1999

Nel 1999 ero diventato un grande fan della band, e uscirono tre pezzi di cui mi innamorai; "Promises", "Animal Instict" e la mia preferita "Just my imagination".

"Solo la mia immaginazione".
Già.
Come spesso accadeva a me, era solo la mia immaginazione.

2018

Oggi purtroppo non è la mia immaginazione.
E non so bene neanche cosa pensare di cosa è accaduto.
Dolores, la mia Dolores, la Dolores di molti, è venuta a mancare.
Il suo corpo così piccolo non ha retto ad una vita vissuta tra depressione, violenze in età neanche adolescenziale, e un mondo dove la salvezza la puoi donare agli altri, ma spesso non a te stesso.

Buon viaggio.