In un post di qualche tempo fa¹ sulla democrazia diretta, tra le altre cose, mi chiedevo se votare alle consultazioni della UE fosse utile o meno e invitavo tutti per lo meno a provarci.

Oggi posso dire che, in qualche misura, il mio voto ha contato qualcosina².

Io penso che se la UE facesse un uso più intensivo, maggiore pubblicità e tenesse sempre nel debito conto i suggerimenti che vengono dalle consultazioni popolari dirette, siano esse veri e propri referendum o anche solo sondaggi come questo ne guadagnerebbe sia la fiducia nei cittadini nella UE, sia la credibilità dell'Unione.

La democrazia diretta oggi è tecnicamente possibile, di facile implementazione e solleva anche chi governa, non dimentichiamolo, dalla pressione di dover prendere decisioni che hanno ricadute su tutti, ma vengono solitamente prese da un numero di persone che varia da una sola a poche centinaia, ancorché delegate a questo scopo.

Infatti chi delega dà un mandato alquanto generico che non permette al delegato di sapere con certezza se il proprio elettorato è più o meno favorevole a singole specifiche soluzioni ad una particolare questione.

Io giudico sempre con sospetto chi si propone a rappresentante e poi boicotta o tratta con supponenza gli strumenti di democrazia diretta, che, tutto sommato, sono più a vantaggio del delegato che del delegante.

Questo atteggiamento mi instilla il dubbio che questi delegati non abbiano nessuna intenzione di fare gli interessi e la volontà dei propri elettori quanto, piuttosto, rispondano ad altri referenti o, più banalmente, a propri interessi personali.

Sebbene istituzioni come la UE diano l'impressione di utilizzare la democrazia diretta più obtorto collo che per vera e sincera convinzione, spetta a noi cittadini dimostrare, attraverso una massicia partecipazione, sia che abbiamo una nostra opinione, che la esprimiamo e che, di conseguenza, pretendiamo che si trasformi in atti concreti di governo.

Questo, secondo me, dovrebbe stimolarci a partecipare e a dire la nostra almeno sui temi che riteniamo più importanti.