Serie A, analisi della 19^ giornata - Serie A, Week 19 analysis [Multilanguage]

INTER CAMPIONE D'INVERNO

E così, quasi senza accorgercene, mezzo campionato se ne è andato. Non si può dire certo che quello attuale coincida con l'edizione della Serie A più entusiasmante della storia, o a quella con il maggior numero di grandi giocatori disseminati tra le varie squadre, ma al giro di boa sono due, forse addirittura tre, almeno sulla carta, le squadre che ancora possono dire la loro per aggiudicarsi a maggio il titolo di campione.

Certo a rigor di logica, una squadra su tutte, l'Inter, per qualità e profondità della rosa, sembra ancora alla lunga nettamente favorita, ma rispetto all'anno scorso, quando abbiamo vissuto un campionato animato da un'unica lepre solitaria, gli amanti dello spettacolo possono ritenersi senz'altro soddisfatti del piccolo upgrade.

Nerazzurri che, battendo il Verona in casa per 2-1, sono riusciti a chiudere in testa il girone d'andata, laureandosi campioni d'inverno. O d'"inVARno", all'interno della Marotta League, come i più maliziosi tra tifosi juventini e milanisti (ma in realtà anche di altre squadre) hanno commentato sui social network, visti gli aiuti arbitrali apparsi piuttosto evidenti ricevuti dalla capolista nelle ultime gare.

Contro la formazione scaligera, l'Inter si è ritrovata in vantaggio dopo pochi minuti, ma è stata raggiunta a sorpresa dal goal di Henry ad un quarto d'ora dalla fine. La formazione di Inzaghi è stata capace di concretizzare l'assalto finale e di riportarsi avanti al minuto 93, grazie al tap-in vincente di Frattesi, susseguente alla papera del portiere Montipò, ma ad inizio azione l'arbitro Fabbri e il collega al VAR, Nasca, non si sono accorti di una clamorosa gomitata rifilata dal difensore nerazzurro Bastoni sul volto del veronese Duda.

Curioso notare come il varista, Luigi Nasca, evidentemente in quella occasione più attento che in questa, sia lo stesso che nella partita Juventus-Verona fece annullare un goal ai bianconeri proprio per una manata rifilata sul volto di Faraoni da parte dell'attaccante bianconero, Moise Kean. Non tutte le partite sono uguali e non tutte le dinamiche assimilabili, anche in falli della stessa tipologia, ma per fare un paragone sarebbe un po' come accorgersi di una bicicletta che passa senza vedere un autotreno. Strano, ma succede.

L'Inter ha comunque meritato di vincere la partita, che il Verona avrebbe anche potuto riprendere ancora una volta in extremis, quando lo stesso Nasca ha di nuovo richiamato al VAR il collega negli ultimi secondi di gara: motivo, che esclude qualsiasi sospetto di malafede o favoritismo nei confronti dei vice-campioni d'Europa, segnalare un leggero contatto in area nerazzurra tra Darmian e Magnani e indurre l'arbitro a fischiare un calcio di rigore per gli ospiti, spedito tuttavia sul palo da Henry.

Bruttissimo e anti-sportivo il gesto provocatorio di Di Marco in faccia all'attaccante veronese, un attimo dopo il fischio finale, ma vittoria che potrebbe rivelarsi fondamentale per il percorso verso il titolo. L'Inter appare in netto calo fisico rispetto a qualche settimana fa, ma attenzione perché Inzaghi e i suoi potrebbero aver agito intelligentemente, come la scorsa stagione, calibrando la preparazione in modo da scontare un piccolo calo invernale e tornare a correre in primavera.

_{L'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. All-Pro Reels from District of Columbia, USA, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons}

Tiene il passo la Juventus, vittoriosa 2-1 a Salerno grazie all'incornata vincente al novantesimo minuto di Dusan Vlahovic, ma la Signora ha incontrato più difficoltà del previsto per venire a capo dell'ultima in classifica. Il 6-1 con il quale i bianconeri avevano liquidato la Salernitana tre giorni prima in Coppa Italia aveva forse illuso molti che la trasferta campana potesse rivelarsi più agevole del previsto, invece i padroni di casa si sono presentati in campo più agguerriti che mai, capaci addirittura di concludere in vantaggio il primo tempo.

L'impressione è che senza la sciocchezza dell'autore del goal, Giulio Maggiore, espulso all'inizio della ripresa dopo aver rimediato un secondo cartellino giallo, per Allegri e i suoi la partita sarebbe stata molto più complicata e forse difficilmente risolvibile, anche a causa della rosa ridotta all'osso dalle ultime indisponibilità (Chiesa e Cambiaso, tra i migliori in Coppa Italia).

Pur in superiorità numerica, scardinare il fortino eretto da Pippo Inzaghi (fratello dell'interista Simone) davanti al portiere Costil si è comunque rivelato oltremodo complicato, ma ai bianconeri va riconosciuto comunque, a fronte di una qualità tutt'altro che eccelsa, uno spirito combattivo fuori dal comune, capace di portarli sorprendentemente a chiudere la prima metà del campionato a soli due punti dalla capolista.

_{Zlatan Ibrahimovic, Andy Witchger, CC BY 2.0, da Wikimedia Commons}

A sette punti dalla Juventus e nove dall'Inter, il terzo posto è occupato dal Milan, secondo alcuni arguti commentatori ringalluzzito dal nuovo ritorno di Zlatan Ibrahimovic nel non meglio precisato ruolo di consulente. Che la presenza di un mostro sacro dello spogliatoio abbia pesato o meno sulla coesione di squadra, i rossoneri hanno superato brillantemente la trasferta di Empoli (3-0), inanellando così la seconda vittoria consecutiva.

Prestazione senza sbavature, che sembra nuovamente aver rimesso nella giusta carreggiata la banda di Pioli, penalizzata fin qui oltremodo dai troppi cambi avvenuti in sede di mercato e che si sono tradotti in una mancata continuità. Forse il Milan non dispone della forza necessaria per mettere a segno quel filotto di vittorie che lo potrebbe rilanciare in classifica in chiave scudetto, ma i sette punti di vantaggio attualmente accumulati sulla quinta in classifica sembrano un bottino rassicurante in ottica qualificazione alla prossima Champions League.

La battaglia per il quarto posto sarà infatti un altro tema caldo della seconda parte di stagione, con almeno sei squadre (Fiorentina, Bologna, Lazio, Roma**, Atalanta e Napoli), tutte a loro modo altalenanti e incomplete, che si daranno verosimilmente battaglia fino alla fine.

_{Aurelio De Laurentiis (al centro) festeggia con la squadra la conquista della Coppa Italia del 2014. Hanson K Joseph, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

Chiusura dedicata ai campioni d'Italia del Napoli, umiliati 3-0 dal Torino FC, giunti alla settima sconfitta in campionato e ora addirittura noni in classifica a quota ventotto punti, cinque in meno della Fiorentina, capace di conservare il quarto posto nonostante la sconfitta rimediata a Sassuolo.

Fino ad ora Mazzarri ha fatto molto peggio di Garcia, e la partenza per la Coppa d'Africa di colonne portanti della squadra, come Osimhen e Anguissa, sembra aver restituito alla squadra ancora più fragilità e insicurezza. Una stagione che sembra nata male, dopo gli addii di Spalletti e Giuntoli, e destinata a finire peggio grazie alla scelte folli del presidente.

Non perdete il prossimo turno, che vivrà della trasferta dell'Inter a Monza e della sfida tra Juventus contro il Sassuolo, formazione fin qui in grado di imporre all'andata l'unica sconfitta del campionato alle due pretendenti per lo scudetto. Molto Interessante l'incrocio tra Milan e **Roma, mentre, a Napoli, Walter Mazzarri si gioca probabilmente l'ultimo residuo di pazienza di Aurelio De Laurentiis, che non potendo esonerare se stesso, per ego e regolamenti, potrebbe anche decidere di ricorrere a soluzioni estreme in caso di mancata vittoria.

Antonio Conte, in tribuna a Torino, potrebbe prendere la panchina del Napoli a breve? Ad oggi l'ipotesi sembra remota, ma in questo folle campionato tutto può accadere. E, sempre se vi va, ne parleremo insieme tra una settimana, di nuovo su queste colonne.

Statemi bene, alla prossima!

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