Salta la prima panchina in Serie A - First coach fired in Serie A [Multilanguage]

Che a Trigoria non si stessero vivendo giornate del tutto serene in questo inizio di stagione, era cosa risaputa un po' a tutti gli appassionati, nonché agli addetti ai lavori più a stretto contatto con l'ambiente giallorosso.

L'avvio di campionato stentato, condito con appena tre punti raccolti (grazie ad altrettanti pareggi ) nelle prime quattro partite, aveva cominciato a far ribollire la pancia del tifo, che chiedeva ai propri beniamini un deciso cambio di marcia in vista anche dell'inizio della stagione europea.

Tuttavia, la notizia dell'esonero del tecnico, Daniele De Rossi, giunto nella capitale la passata stagione per cercare di ricostruire dalle macerie lasciate da Mourinho, ha destato una profonda sorpresa, sia per i tempi che per i modi in cui si è concretizzato.

_{Il centro sportivo Fulvio Bernardini, a Trigoria (Roma). Luca_M, Public domain, via Wikimedia Commons}

L'ormai ex allenatore della squadra capitolina nelle prime ore del mattino si trovava infatti già presso il centro sportivo Fulvio Bernardini, per preparare insieme allo staff l'allenamento della giornata. Invece di scendere in campo però, De Rossi è stato convocato nell'ufficio dei Friedkin e lì reso edotto dell'esonero.

Un fulmine a ciel sereno, soprattutto alla luce del recente rinnovo triennale da circa 3 milioni netti a stagione sottoscritto con il club. Brancolando nel buio, sono nate da subito le ipotesi più disparate, che hanno puntato il dito persino sull'intervista rilasciata la settimana scorsa da Francesco Totti al Messaggero, nella quale il "pupone" confidava di essere rimasto in contatto quotidiano con l'amico ed ex compagno di squadra.

Altri invece si sono spinti a descrivere i due fratelli americani come profondamente scaramantici: l'anno scorso la prima panchina a saltare in Serie A, quella dell'ex allenatore dell'Empoli, Paolo Zanetti, divenne storia proprio il 19 settembre, dopo una sconfitta per 7-0 patita, coincidenza volle, in casa della Roma.

_{Davide NIcola, Alessio Masi, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

L'Empoli fu in grado di riprendersi dall'inizio di campionato disastroso e di arrivare a centrare la salvezza, anche se in realtà occorse un secondo cambio in panchina, con la cacciata di Andreazzoli e l'arrivo per le ultime giornate dello "specialista", Davide Nicola.

A Roma di conseguenza sperano di fare lo stesso, dopo aver valutato fondamentale intervenire prontamente, con la stagione appena iniziata, ed evitare che le criticità fatte registrare fino ad oggi potessero protrarsi nel tempo, diventando irrimediabili.

Ma davvero la situazione sembrava così disperata da dover ricorrere ad un cambio di guida tecnica dopo appena quattro giornate? La Roma occupa attualmente le posizioni di rincalzo della classifica, ma di certo i giallorossi, con un pizzico di fortuna in più, specialmente contro Empoli e Genoa, avrebbero potuto raccogliere quei punticini necessari per dipingere un quadro generale meno catastrofico.

L'impatto positivo dell''ex "capitan futuro" la scorsa stagione sulla squadra, presa in situazioni disastrose dopo la "cura" Mourinho e portata a sfiorare una miracolosa qualificazione in Champions League, era stato riconosciuto dalla proprietà, che lo aveva voluto premiare proprio con un lungo rinnovo di contratto.

Un cambio in questo momento appare privo di logica. Oltre all'avvio stentato, un peso decisivo potrebbero quindi aver ricoperto gli screzi di De Rossi con la dirigenza durante l'ultimo calciomercato.

Emblematici i casi di Dybala e Zalewski, con il primo già con le valigie in mano, destinazione Arabia Saudita, alla fine rimasto nella capitale, e il secondo messo fuori rosa dalla società per il rifiuto di trasferirsi al Galatasaray.

Al suo posto, già da domenica prossima, siederà in panchina Ivan Juric, reduce da un avventura in chiaroscuro con il Torino FC. La piazza avrebbe richiesto a gran voce profili ben più quotati, ma evidentemente questo passa il convento. Auguri.

Statemi bene, alla prossima!