Pirlo a Barcellona? Ennesima beffa di un anno travagliato

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Oltre a far parte del ristrettissimo gruppo di ribelli, che a differenza delle pecorelle frettolosamente ritornate all'ovile con il capo chino non ha mai abiurato al progetto rivoluzionario della Super League, Juventus e Barcellona sembrano accomunate in questo stranissimo inizio di stagione anche da un avvio piuttosto disastroso.

I bianconeri sono reduci da una delle peggiori partenze della loro storia, con appena due punti raccolti in quattro giornate, mentre i catalani, seppur capaci di ottenere risultati tutto sommato non così catastrofici nella Liga, mettendo a referto due vittorie e due pareggi nelle prime quattro gare, hanno dovuto sopportare più volte i fischi del pubblico locale e soprattutto, in Champions League, mostrato una netta inferiorità nei confronti di una big come il Bayern Monaco.

I problemi economici dei due club poi completano un quadro infernale nel quale i torinesi si sono ritrovati a dover chiudere un bilancio in rosso per oltre duecento milioni di euro, cosa incredibilmente ancora distante dai quasi cinquecento milioni di passivo del Barcellona, ai quali vanno aggiunti oltre un miliardo di euro di debiti.

Oltre a questi fatti non proprio esaltanti tuttavia, le due società potrebbero presto essere accomunate anche da un altro elemento, poiché Andrea Pirlo, l'allenatore che la scorsa stagione ha portato da esordiente i bianconeri a concludere al quarto posto il campionato e a conquistare sia la Coppa Italia che la Supercoppa italiana, è finito nei radar della dirigenza azulgrana, tanto che dalla Spagna si vocifera incarni la prima scelta di Laporta in caso di partenza di Koeman.

Non è un mistero infatti che l'allenatore olandese non sia mai entrato totalmente in sintonia con l'ambiente e che le delusioni patite la scorsa stagione, ma soprattutto l'avvio tutt'altro che lusinghiero di quella attuale, stiano spingendo una parte sempre più consistente dei soci a richiederne l'avvicendamento.

Il sogno dei tifosi del Barcellona coinciderebbe con quello di rivedere l'ex bandiera Xavi, protagonista di tanti successi da giocatore, anche nel ruolo di guida tecnica della squadra: un vero animo catalano dal cuore azulgrana, che incarnerebbe nello stesso tempo la voglia di rinascita e la riaffermazione delle radici del club, ma difficilmente strappabile in questo momento ai qatarioti dell'Al-Sadd.

Xavi ha appena firmato infatti un rinnovo contrattuale con la squadra che ha portato alla conquista della Coppa d'Asia nella scorsa stagione, e anche se si vocifera che nello stesso sia stata inserita una clausola apposita, proprio per liberarlo esclusivamente in caso di chiamata del Barcellona, è facile immaginare come l'operazione non risulti in realtà affatto semplice, da un punto di vista economico e burocratico.

Ed è proprio qui che entrebbe in ballo Andrea Pirlo, disoccupato dalle pretese non troppo alte da un punto di vista economico, con un anno di esperienza alle spalle in un grande club, la bacheca già riempita da qualche trofeo e alcune idee intraviste nella sua annata in bianconero considerate particolarmente adatte anche per l'ambiente catalano.

Un profilo ritenuto ideale per una società che non può più, per forza di cose, permettersi follie in stile contratto-Messi, ma che deve rilanciarsi partendo quasi da zero in mano ad un tecnico in grado di osare e di supplire con le idee alle carenza tecniche. Insomma, un cervello del campo, che porti le sue visioni geniali da fresco ex-calciatore anche sulla panchina.

La riflessione a questo punto non può che sorgere spontanea e coinvolgere anche la dirigenza bianconera: possibile che persino da Barcellona si siano accorti delle qualità di Pirlo mentre a Torino abbiano preferito rispolverare un pezzo da museo come Allegri? Alla luce dei risultati ottenuti dalla squadra in queste prime quattro giornate, non sarà che Pirlo sia stato capace in realtà di far rendere i suoi giocatori ben di più del loro effettivo valore?

Interrogativi che suonano ai tifosi bianconeri come l'ennesima beffa di questa stagione dall'apparenza maledetta: come si potrà giustificare un eventuale ingaggio di Pirlo a Barcellona, specialmente se il "Maestro" dvesse riuscire a terminare in maniera dignitosa la stagione? La realtà dei fatti indicherebbe sempre di più che con l'esonero del tecnico bresciano si è finiti solo per buttare all'aria una stagione di esperienza e, anche se lenti e non troppo evidenti, progressi. La speranza è ora di non ritrovarsi a fine stagione con la consapevolezza di doverne gettare un'altra.

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