Musicisti indipendenti e diritto d'autore - Monetizzare la propria musica nell'era digitale
Musicisti e diritto d'autore
Monetizzare la propria musica nell'era digitale
Non è un mistero che io sia un grandissimo appassionato di musica, ma sono spesso anche parte attiva nella creazione di inediti sia per conto mio che per conto terzi.
Di frequente mi trovo a discutere con musicisti sul tema del diritto d'autore e su come monetizzare la propria musica.
Nonostante io non sia un legale mi sono fatto un po' di cultura in merito. Mi accingo quindi a dare qualche consiglio a coloro che vogliono proporsi al grande pubblico senza sostenere costi esorbitanti e senza l'ausilio di alcuna "casa discografica".
Il diritto d'autore
Una buona definizione di cosa sia il diritto d'autore la si trova su su Wikipedia:
Il diritto d'autore è l'istituto giuridico che ha lo scopo di tutelare i frutti dell'attività intellettuale attraverso il riconoscimento all'autore originario dell'opera di una serie di diritti di carattere sia morale che patrimoniale. L'esercizio in forma esclusiva di questi diritti da parte dell'autore permette a lui e ai suoi aventi causa di remunerarsi per un periodo limitato nel tempo attraverso lo sfruttamento commerciale dell'opera.
In Italia questo "istituto giuridico" è la famosa SIAE.
Dopo aver pagato una quota di adesione, depositando uno o più brani presso la SIAE ci siamo assicurati la paternità dell'opera e potremo riscuotere i guadagni dati dalla riproduzione in radio o dall'esecuzione nei locali.
Fin qui tutto "bene".
Ma c'è un ma.
L'iscrizione, ma soprattutto il deposito dei brani è costoso. Inoltre la procedura di monetizzazione degli introiti è infinitamente burocratica, lenta, e assolutamente poco remunerativa.
Avrete forse sentito dire che chi guadagna con la SIAE sono solo i "nomi grossi".
L'incasso degli introiti dovuti alla riproduzione della musica avviene dopo circa 90 giorni, se va bene.
Accade spesso che il musicista spenda più soldi per mantenere in vita la pratica con la SIAE rispetto a quanto riesca a guadagnarne. In pratica in Italia si paga per guadagnare.
Purtroppo pochi sanno che esistono alternative perfettamente funzionanti nel nostro paese che tutti, soprattutto i nativi digitali, dovrebbero saper cogliere.
Assicurarsi la paternità dell'opera
Il primo passo è ovviamente assicurarsi la paternità dell'opera. Come fare senza SIAE?
Il mio consiglio è quello di depositare il brano (non serve lo spartito, è un semplice upload del file) presso il servizio: https://www.safecreative.org
La registrazione è gratuita e il servizio applica una marcatura temporale al vostro file certificandone quindi la vostra paternità. In caso di plagio quindi potrete dimostrare legalmente di essere l'autore dell'opera.
Riscuotere i diritti d'autore senza SIAE
Poter dimostrare la paternità dell'opera è conto. Incassare il diritto d'autore è un altro.
Per fare questo senza SIAE da qualche anno è nata una realtà ormai consolidata che ha il preciso intento di pagare di più, pagare prima, e pagare più in fretta.
Non è un caso che anche artisti famosi abbiano abbandonato la SIAE per affidare i propri diritti d'autore a questa società.
Sto parlando di Soundreef: http://www.soundreef.com/
Una testimonianza molto interessante la potete leggere su questo sito:
https://www.economyup.it/startup/soundreef-io-cantante-iscritto-dal-2015-vi-spiego-come-funziona-e-a-chi-conviene/
L'iscrizione a Soundreef è anche essa gratuita e gli introiti vengono attribuiti direttamente agli artisti dopo 7 giorni dall'esecuzione del brano! Tutti i rendiconti sugli incassi sono disponibili online e, cosa molto importante, sai SEMPRE quanto e come stai guadagnando.
Insomma, affidandosi a Soundreef il gestore del locale in cui vi esibite non dovrà più compilare il "borderò" , la vera piaga della musica emergente in Italia.
La distribuzione del supporto fisico (compact disc) in Italia
Nonostante in Italia SIAE non sia più l'unica società che gestisce il diritto d'autore, se volete vendere il vostro disco ai concerti o presso i negozi è obbligatorio rivolgersi comunque a SIAE per fare in modo di ottenere i famosi bollini da applicare sui dischi. Ecco un esempio:
In pratica, purtroppo, siamo ancora costretti a pagare per guadagnare.
SIAE infatti guadagna, pur NON tutelandovi dal plagio, anche dalla distribuzione del supporto fisico, pratica in cui detiene il monopolio.
Fortunatamente i bollini non sono eccessivamente costosi e le pratiche burocratiche spesso vengono gestite in autonomia dall'azienda a cui affidate la stampa e il packaging del vostro lavoro.
Distribuire i brani sugli store digitali
Chi non vorrebbe sentirsi nominare accanto ai nomi più blasonati rendendo disponibili i propri brani sugli store digitali?
Distribuire i propri brani sugli store digitali è possibile in completa autonomia e senza l'ausilio di una casa discografica o un ufficio stampa. Il servizio che mi sento di consigliare è CD Baby. https://www.cdbaby.com
Una votla caricati i brani su CDBaby e seguita la procedura di verifica, la piattaforma penserà in autonomia a distribuire i vostri brani su tantissimi online store come iTunes, Google Play Music, Amazon, Spotifym, Shazam ...
Vale assolutamente quel che costa! E costa poco!
Guadagnare ancora di più tramite la vendita Online
Nonostante essere presenti sui maggiori store musicali sia una cosa di indubbio prestigio, i guadagni sono purtroppo molto bassi. Se non siete già famosi difficilmente riuscirete a guadagnare a sufficienza perchè, come potete immaginare, una parte del guadagno della vostra musica finisce nelle tasche dei big (Apple e Google per citarne due).
Per guadagnare un po' di più io consiglio una piattaforma che paga molto di più e consente inoltre di accettare donazioni.
Sto parlando di Bandcamp https://bandcamp.com
Bandcamp si è contraddistinta negli ultimi anni come la vera e propria paladina della musica indipendente.
Guadagnare in criptovaluta grazie alla tua musica
Guadagnare in criptomoneta dalla propria musica si può.
Date un'occhio a Musicoin https://musicoin.org
Il servizio consente di guadagnare MUSIC, token che poi possono essere scambiati per Bitcoin ad esempio su Bittrex.
Si guadagna da ogni play e la piattaforma è in costante evoluzione.
Spero che i miei consigli siano stati utili.
Vi auguro in bocca al lupo e buona musica a tutti!
davvero ben scritto!! Ottimo consigli, ti seguo molto volentieri!
Ti ringrazio per la lettura, ti seguo anche io! :-)
Ottimo articolo, preciso e puntuale. Come in ogni campo, anche i musicisti devono fare società con lo stato. Ma è quel tipo di società in cui il socio "stato" prende e basta, senza dare nulla... Questa è la Siae... Il mondo musicale, inteso come mercato sta subendo profonde mutazioni, per fortuna in meglio. Non mi toglie nessuno dalla testa che, queste poche alternative, siano comunque figlie di un qualcosa che diversi anni fa fu rivoluzionario: Napster. Chi la ricorda conosce che questa piattaforma ebbe l'ardire di sfidare il mondo dei diritti musicali in maniera illegale ponendo le prime basi di una seria discussione su quanto costi la musica oggi, sia per chi l'ascolta sia per chi la produce.
Sono felice che qualcuno la pensi come me!
E' triste vedere gente che pensa ancora alla casa discografica, la SIAE come unico traguardo e non hanno ancora capito che con i loro concertini ci mangia Gino Paoli...
Napster, bei ricordi, una di quelle che girava di più all'epoca:
Hi @danbadjar! More reasons to use Musicoin...
Buongiorno Danbadjar , sono nuovo e quindi devo ancora capire le meccanice di steemit.
Come te anche io sono un grande appassionato di musica , infatti il mio primo post fatto ieri non poteva che riguardare la musica , anche se è solo un accenno.
Sarebbe bello scambiare le varie sensazioni i gusti e perchè no critiche e commenti sulla musica e sul suo futuro come anche il suo stupendo passato.
Ciao
Ciao e benvenuto. Sei già nella community italiana di Steemit? Se no allora segui @steempostitalia
Troverai info utili e una bella comunità pronta ad aiutarsi. Ti seguo volentieri. Ci leggiamo!
ok grazie