Guai per Infantino: nessuno vuole il Mondiale per Club - Trouble for Infantino: nobody wants the Club World Cup [Multilanguage]

Si dice che l'ex senatore Giulio Andreotti, tra le tante massime lasciate ai posteri durante la sua lunghissima militanza politica, un giorno sorprese una platea di giornalisti con un aforisma destinato a rimanere alla storia: "Il potere logora chi non ce l'ha". Si trattava in realtà di una citazione del politico francese del XVIII secolo, Charles Maurice de Tayllerand, ma l'abilità oratoria di Andreotti lasciò credere a molti che quella frase particolarmente pungente fosse in realtà farina del suo grande intelletto.

Se i suoi piedi calpestassero ancora questa terra, da buon appassionato di pallone (era un acceso tifoso della Roma), Andreotti probabilmente sposterebbe oggi quelle considerazioni anche al prossimo Mondiale per Club istituito dalla FIFA, competizione che sta letteralmente mandando fuori di testa non solo le società che non sono riuscite a sedersi al ricco banchetto, ma anche le associazioni e le leghe nazionali di tutto il mondo.

In Italia, ci ha provato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ad un certo punto della stagione aveva cominciato ad assaporare l'idea che fosse proprio la sua squadra la seconda rappresentante della Serie A ad intascare i cinquanta milioni della partecipazione.

_{A sinistra, Giulio Andreotti, assieme all'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. SconosciutoUnknown author, Public domain, da Wikimedia Commons}

Tuttavia, una volta eliminato dalla Champions League e con sorpasso alla Juventus fallito, aveva cominciato a vaneggiare di fantomatiche cause legali, al fine di prendere il posto proprio dei bianconeri, che a suo dire dovevano scontare anche nel Mondiale per Club del 2025 l'anno di squalifica dalle competizioni UEFA ricevuto lo scorso campionato.

Del resto, come ormai abitudine del nostro movimento calcistico, quando un avversario non si riesce a battere sul campo si passa al piano di riserva, l'aiuto di qualche magistrato tifoso (o odiatore), che con cause mirate e la compiacenza di qualche altro uomo delle istituzioni provi ad invertire i verdetti sportivi. De Laurentiis, da vecchio volpone qual è, deve aver annusato questa possibilità, ma sembra averla abbandonata in fretta, di fronte al muro eretto dalla FIFA.

Tuttavia, l'associazione guidata da Gianni Infantino potrebbe presto dover affrontare rogne decisamente più serie rispetto a quelle un po' carnevalesche sventolate sotto il Vesuvio: il FifPro, sigla che indica il sindacato mondiale dei calciatori, avrebbe intimato alla FIFA di rivedere al più presto il format del Mondiale per Club, onde evitare future azioni legali.

_{Aurelio De Laurentiis (al centro) festeggia con la squadra la conquista della Coppa Italia del 2014. Hanson K Joseph, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

La nuova competizione introdotta dalla federazione mondiale a partire dal 2025, è in calendario tra la metà di giugno e la metà di luglio e prevede la partecipazione di 32 squadre provenienti da ogni continente, con un minimo di tre partite ed un massimo di sette per ciascuna delle partecipanti.

Il sindacato dei calciatori contesta l'inizio ravvicinato della competizione rispetto al termine ufficiale della stagione (si inizierebbe a giocare circa due settimane dopo le finali delle coppe continentali), ma soprattutto l'ulteriore infittimento dei calendari, che tra nuova formula della Champions League e Mondiale per Club aumenterebbe ulteriormente gli impegni dei calciatori, con conseguente rischio di infortuni.

Il problema fin qui sarebbe probabilmente risolvibile con rose più ampie e una maggiore rotazione dei calciatori, nonché con la promessa di qualche indennizzo in più per le squadre nel caso di infortuni, ma a cavalcare l'onda della protesta ci si è messa anche la World Leagues, ovvero l'associazione che racchiude tutte le leghe sparse in giro nel mondo.

La nascita di ulteriori tornei rischia, secondo il parere di quest'ultima, di offuscare il prestigio e l'interesse delle leghe nazionali, causando danni economici dal punto di vista delle sponsorizzazioni e dei diritti TV. Va da sé, sostengono non a torto le varie leghe, che i network televisivi non possano puntare ad acquisire i diritti di trasmissione di qualsivoglia competizione e che per motivi di budget saranno costretti ad operare delle scelte. O, nella migliore delle ipotesi, a rivedere le offerte per quelle ritenute meno importanti.

In altre parole, quale importante gruppo televisivo offrirà ancora cifre interessanti per trasmettere trofei considerati minori, ma di vitale importanza a livello locale, come la Coppa Italia o la Supercoppa Italiana, se continueranno a nascere competizioni ben più importanti e buona parte del budget verrà dirottato verso di esse?

Dalla FIFA intanto non ci stanno e rimandano al mittente ogni accusa. Infantino e soci ci hanno tenuto a far sapere come il calendario della nuova competizione sia stato discusso ed avallato anche dalla World Leagues e dalla FifPro nella riunione tenuta nel marzo dello scorso anno e che quindi ogni protesta risulta per questo fuori luogo.

_{Il Livestrong Sporting Park di Kansas City, Ryan Knapp, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons}

Nel comunicato di risposta viene evidenziato un aspetto da non sottovalutare: molti dei club più importanti del mondo tendono ad organizzare d'estate tournée internazionali, grossomodo nel periodo di svolgimento previsto per il Mondiale per Club. Di conseguenza, il numero di partite previste, per quelle società effettivamente coinvolte, non risulterebbe poi così diverso.

Vero, così come il fatto che la partita sia molto lontana dal ritenersi chiusa. Di certo attualmente c'è il fatto che la FIFA non ha ancora trovato un partner televisivo che soddisfi i criteri di trasmissione mondiale richiesti e che la Apple, unico broadcaster ad aver avanzato un'offerta, si sia mantenuta su cifre decisamente più basse di quelle richieste.

Staremo a vedere, ammesso per l'appunto che qualcuno trasmetta.

Statemi bene, alla prossima!