Non ho mai paura

La Soka Gakkai gli dice bisogna, tutte le donne che crede di amare gli dicono bisogna, quelle due con ACN gli dicono bisogna, sul lavoro gli dicono bisogna.

Forse, finalmente, sta provando a zittire tutti e tutto e si sta chiedendo cosa vuole lui. Lo spero con tutto il cuore, perche, anche se non mi sento legato a lui, in questi anni ogni volta che si è trovato in difficoltà mi ha cercato, me ne ha parlato. Tutti i membri della SGI sono così, hanno tutti uno sterminato bisogno di qualcuno che li ascolti e basta, tutti, Ikeda compreso. È normale. Tutti vivono in tanti pozzi in ognuno dei quali bisogna mostrarsi in un modo ben preciso per poterci restare, tutti vivono con un sé pubblico pieno d'impegni, di atteggiamenti, di frasi ad hoc ... per creare valore. Tutti vivono con un sé privato, nascosto, relegato in profondità, dimenticato, che spesso non hanno neppure il coraggio di guardare. Eppure il vero valore è proprio in quel sé nascosto, il vero valore è in quel sé che alcune volte, con alcune persone, si mostra ed inizia a raccontarsi senza sosta, si libera e non si vergogna.

La verità è che tutto, Soka Gakkai compresa, spinge le persone a focalizzarsi sui loro difetti, sui loro limiti, promettendo loro che facendolo e mettendo in pratica le infallibili regole di qualcuno o qualcosa, li elimineranno, li supereranno.
La vita, però, intanto muore perche ferita dall'ossessione per le cose sbagliate, per le paure, per ciò che non si riesce ad ottenere, sempre impegnata nel trovare nuovi modi per cambiare le cose sbagliate, per affrontare le paure, per ottenere qualcosa.
Espedienti.
Intanto il vero valore resta a marcire in profondità, dentro ognuno, seppellito da una montagna di bugie, di psicologia gelida, di oggetti e distrazioni.

Soltanto chi ha il coraggio di guardarsi e comprendere chi è, con tutti i suoi difetti e le sue schifezze, può comprendere cosa vuole veramente. Chi sa cosa vuole veramente diventa inarrestabile nel perseguirlo e scopre, un po' alla volta, che i difetti e le schifezze non sono suoi, che sono frutto soltanto della prigionia interminabile a cui il chi si è veramente è stato costretto. Allora non si ha più bisogno di qualcuno che ascolti perche ogni gesto parla di sé spontaneamente, e si inizia a provare gioia nell'ascoltare gli altri, nel preoccuparsi anche per gli altri, nel cercare di essere felici con gli altri. Perche quando si scopre il vero, comune, essere umano che si è, si scopre anche chi sono tutti gli altri. Il vero valore non si crea, il vero valore è dentro ognuno, e ognuno ha il dovere di mostrarlo per mostrare agli altri quanto ognuno di loro vale. Tutte le cose che si fanno, che si costruiscono, presto o tardi passano, vengono cancellate per far posto ad altro, anche le religioni e le loro varie pratiche. Il vero valore che ognuno è, se lo mostra, resterà tutto o in parte in chi incontrerà, e tutto o in parte verrà mostrato ad altri ancora e ancora. La prima volta che si mostra il proprio valore, il proprio vero io, è ciò che Shakyamuni chiama mettere in moto la ruota della Legge.

Quando mi siedo a prender parte agli incontri della sgi io vedo persone sole che vogliono essere ascoltate, persone fissate sulle loro paure, sulle cose che non vanno, e non possono neppure dire quel che vorrebbero dire perche tutto, anche l'argomento, è già stabilito da altri. Quando io mi siedo non voglio essere ascoltato, voglio ascoltare, quando mi siedo, quando recito, non sono io con i miei difetti e le mie schifezze ma sono io insieme a tutte le persone che ho incontrato, sono io che voglio incontrarne ancora e ascoltarle per portarle con me da un'infinità di altre persone. Non ascolto per dare consigli o risposte, ascolto per conoscere le persone.

Gli occhi dei membri della sgi sono tutti freddi, sono tutti attenti ma spenti. Anche i tuoi. I tuoi li ricordo più di tutti quelli che ho visto perche in tre occasioni li ho visti chiedere aiuto tanto intensamente come non avevo mai visto in vita mia, e non ho saputo dire di no, ed ho sbagliato. Io non posso aiutarli, eppure lo vorrei tanto, amo quegli occhi, ma non posso perchè sono gli occhi di qualcuno ormai dimenticato, seppellito da un mare di bugie, razionalità e calcolo.

Non ho bisogno di espedienti per essere me.
Non ho bisogno di espedienti per dire chi sono e cosa provo
So chi è chi appena lo guardo negli occhi, non sono mai in pericolo, non ho mai paura.
Vivere con coraggio non significa affrontare le proprie paure, le proprie debolezze, vivere con coraggio significa vivere con cuore, e nella sgi non esiste cuore, la sgi ha paura del cuore perche non si può imbrigliare in modelli, filosofie o regole, e in ogni tipo di ordine tutto ciò che non si comprende fa paura, puzza.

Io non ho bisogno di oggetti di culto perche sono cieco, non ho bisogno di mantra magici perche sono muto. Il mio cuore è infinitamente più potente di qualsiasi pergamena e preghiera, e io gli credo sempre, non ho mai crisi in questo. Il mio cuore mi dice che tutti hanno un cuore infinitamente potente e io gli credo, sempre.

Deduci tu, da sola, il perche di quella che tu chiami la mia distruttività, di quelle che alcuni chiamano la mia rabbia, il mio disprezzo. Il vostro sé pubblico può vedere soltanto sé stesso negli altri. Il vero sé vede il vero sé degli altri.

Io amo la te che avresti dovuto essere. Fine. È ciò che ho sempre mostrato e detto. È soltanto per quella te che tengo a te, è di quella te che ho assoluta fiducia. Il resto non conta, il resto sono vite da scrivere istante per istante, ed è entusiasmante, difficile, terribilmente difficile, ma non c'è niente di altrettanto grandioso.

Ho fiducia in lui. Come ho sempre fatto, non lo cercherò in nessun modo ma ci sarò ogni volta che mi cercherà. Spero che trovi presto il suo vero sé e che capisca cosa vuole il vero lui e smetta di provare tutto quello che gli passa vicino come una pallina intrappolata in un flipper.

Io andrò agli zadankai perche ho capito di non volere ancora restituire il gohonzon, perciò andrò finchè non sentirò di volerlo veramente restituire o riaprire. Per me, per me e basta.

Tu ... scusami per averti cercata non per te o per me, mi dispiace ma so che era la cosa giusta, potevi anche rifiutarti di parlarmi, avrei capito. Prenditi cura di te e non preoccuparti, il pericolo più grande per te sei tu.

12:29 sabato 7 aprile 2018