RE: Consigli per programmatori in consulenza
Sarei d'accordo con te, ma la realtà dei fatti è tragicamente differente. Oserei dire alla Fantozzi. Per quanto ci si possa sforzare il committente al 99% non capisce una beata di codice, strutture e risorse informatiche. Per lui c'è il problema, che poi in corso d'opera si accorge di mille mila altri problemi che spesso, anzi sempre, sono a livello di impatto ben oltre l'input iniziale. Questa visione ristretta si traduce anche in budget ristretto. Come dici nell'articolo poi le aziende hanno da guadagnare la pagnotta giustamente, e si "tira" sul tempo, sulla qualità e tutto il resto. In definitiva manca una cultura informatica generale, e a conti fatti se guardo 10 anni va pure un filino meglio grazie agli smartphone che un po' di informatica l'hanno sdoganata, ma c'è ancora molto da fare.
Purtroppo combatto con questa realtà tutti i giorni, se va bene fino al venerdì! Tuttavia quello che intendevo consigliare è, per quanto possibile, un approccio personale differente. Su alcuni progetti, con molto impegno personale devo ammettere, ho sviluppato dei sistemi che mi hanno consentito di andare oltre i requisiti e di evitare che tanti problemi sorgessero nel futuro prossimo. Ovviamente non è sempre possibile, però se ci si riesce si evitano tante seccature e nel medio termine si risparmia tanto tempo che può essere usato per altre cose! Se non ci si riesce, che devo ammettere capita spesso, ci si ritrova in balia di problemi tanto stupidi quanto complessi. Si spera sempre di trovare gente intelligente nel business ma ahimè è cosa rara!