The Mule: Clint Eastwood intramontabile anche quando non convince appieno
A lanciare qualsiasi aggettivo si rischia di sprecarlo quando si parla di Clint Eastwood. Ogni volta che si parla di lui si rischia di lanciarsi in una celebrazione più che in un'analisi oggettiva di un suo film o una sua battuta o un suo progetto.
Clint Eastwood è quella che chiameremmo leggenda vivente ed oggi ad 88 anni ci regala un altro grande film, mettendo in fila migliaia di giovani cineasti e sbeffeggiando anche le pellicole più glamour facendosi beffa del politically correct e non volendo entrare in quella sfera di artisti o di pellicole accettati perchè parlano della cosa giusta al momento giusto.
Clint Eastwood è Clint Eastwood e non deve dimostrare niente a nessuno. Non gli serve parlare di Trump o di lotta al razzismo o di trentenni in crisi esistenziale per riuscire a raccontare qualcosa che possa attirare critiche positive o gente al botteghino. Lui parla di quel che sente essere importante per lui e per gli spettatori e non importa quali saranno le reazioni.
Lo fa con delicatezza, con la delicatezza di quello sguardo di ghiaccio penetrante che da oltre 50 anni ci fa compagnia e non lesina battute velate che scivolano via tra un sorriso ed una constatazione pungente che facciamo nella nostra testa.
Lui può chiamare una lesbica "lesbica" perchè ella ha chiamato un vecchio come lui "vecchio".
Clint può permettersi di non commiserare dei messicani guardati male ad un tavolo di un diner americano nella densa provincia americana ma anzi di chiedere loro di sentirsi a casa e mangiare l'arrosto migliore del midwest.
Solo lui può permettersi di issare la bandiera americana sempre all'inizio dei suoi film senza per questo sembrare un gretto e becero repubblichino pro Trump.
Clint Eastwood può parlarci da uomo perchè in lui e nei suoi film c'è la ricerca di un'identità nazionale forse ma soprattutto umana. C'è la ricerca continua di valori sempre più sbiaditi che lui prova a ricordare a quei ragazzotti che vivono con, per e grazie ad un cellulare.
E' lui che prova a ricordarci cos'è l'onore e l'onore lo ammiri soprattutto nel fallimento di un padre, di un marito e lo ritrovi soprattutto nell'accettare ed abbracciare una sconfitta a testa alta, dichiarandoti colpevole e non fuggendo mai alle proprie responsabilità.
Tutto questo è "The Mule - il corriere" un film alla Eastwood, un film che ricorda Gran Torino senza bissarne il clamoroso successo (pur restando a livelli altissimi) e che ci consegna un Clint che non vuole andare via, non vuole lasciarci nonostante il tempo, che come dirà lui "è l'unica cosa che non ho potuto comprare", passi inesorabilmente e ci porti, lo porti sempre più vicino al giorno in cui la sua voce non potrà più raccontare nulla.
Nell'ultimo film dell'ottantottenne attore e regista americano tutto il resto sparisce, tutti gli altri spariscono, compreso il sempre solido Bradley Cooper, di fronte ad un vecchietto tutto anima e pelle che non vuole mollare, vuole continuare a scappare dalla vita per diventare lui stesso vita, lui stesso storia, oggi a bordo di un pick up, ieri nel selvaggio West con la sua pistola domani chissà ancora se, dove e come.
Ogni suo film è un tributo inconsapevole alla sua vita, alla sua genialità, alla sua perseveranza, al suo talento.
Un talento cristallino che risplende da decenni e che con questo film durerà più a lungo senza eclissarsi mai.
Movie URL:https://www.themoviedb.org/movie/504172-the-mule?language=it-IT
Rate: AA
The Mule is a good movie, but considering Clint Eastwood's talent... I have to say that I was expecting a little bit more.
I totally agree with you
To listen to the audio version of this article click on the play image.
Brought to you by @tts. If you find it useful please consider upvoting this reply.