IL CACCIATORE DI FALENE - Capitolo IV

in #ita6 years ago (edited)

Capitolo IV – Sono Colpevole




Non avevo voglia di pensare. Il silenzio era caldo e opprimente come afa anche se era febbraio.
Mi svegliai dal sonno poco ristoratore che può offrire una vecchia sedia da scrivania. Lentamente portai le mani al volto, un movimento incondizionato e tiepidamente umile. Sfregai gli occhi come un bambino e li aprii. La luce esplose forte nelle iridi ancora assopite ed il riflesso incondizionato mi portò a richiudere gli occhi. Un battito di ali, una luce negli occhi, un giudizio universale, quante cose in una vita! Una crisalide che porta il bruco a divenire farfalla. La mia notte di pensieri e mutamento in quell’alba giovane e assolata.




Ero sveglio e risoluto. Un sabato, si ricordo fosse un sabato di fine febbraio. Mi alzai carico come una molla e percorsi veloce la stanza e poi il corridoio. dov’è? un pensiero urlato, aprendo i cassetti di un mobiletto posto nell’ingresso. Smanioso, irruente e borioso, non ero io eppure ero il meglio che potevo essere. Un uomo deciso come mai prima fossi stato. Percorsi la scala che dava al seminterrato mordendo vorace i gradini. La luce del neon sfarfallante mortificava gli occhi ancora timidi alla luce. Poi la vidi. Le guida, la mano del fato, la preda di me cacciatore. Si posò su un armadietto grigio. Lo aprii con violenza e la vidi volare via in flash di luce come se fosse illuminata da una strobo impazzita. Erano la, tra il martello ed una serie di cacciaviti nuovi, che avrebbero potuto indicare chiaramente la mia scarsa propensione al fai da te. Presi le tenaglie e tornai veloce all’inconsueto giaciglio notturno.

La candela era consumata del tutto. Brucia la notte, brucia l’oblio dei sogni di chi riflette. Era un lago rappreso di cera. Lo stoppino nero e consumato dalle fiamme, come l’anima di chi pensa di amare. Resta la cera informe. E’ la sola cosa che resta.
Afferrai di corsa il diario. L’ultimo dubbio, l’ultima resistenza.
Dolore è ciò che provi scottandoti un dito. Paura è ciò che senti al sol pensiero, dopo. Come un bambino che si era scottato qualche tempo prima, ritrassi la mano. Poi violentai la paura e il dubbio con la prepotenza della curiosità fallace dell’essere uomo. Un colpo secco. La resistenza di quel sottile metallo fu esigua. Come la voglia di celare. Segreti custoditi, protetti da metallo che giaceva in pezzi.

Restai a guardare. Il diario ed il suo cuoio marrone e cangiante. Poi ricordo la carezza. La mano lieve che passava la materia viva di pelle e passione, un vortice di sevizie ancestrali alla memoria. Neuroni centrifugati e impazziti. Fermai la mano. Ero su un aereo, col paracadute pronto e il baratro sottostante. Un passo. Quanto pesa un passo? Ciò che frena la vita è l’istinto a sopravvivere, ma se compi il passo e sopravvivi lo stesso la vita ti appare da un’altra prospettiva. Non migliore, né peggiore. Diversa e nuova. Si, nuova!
E pur restando seduto, in quel giorno io saltai e il volo stravolse la vita. La mia vita.
Aperto davanti a me. Bianco e nero a comporre una frase che mi schiaffeggiò. Capii che stavo volando.

Sono colpevole. Lo scrivo per poterlo ricordare, per non trovare nell'oblio la forza di perdonarmi. Colpevole! La vita è stata una sorella benevola. Ma io ho percorso strade incestuose e grèvi. Strade non tracciate sulle mappe che ho battuto senza paura. E senza paura poso adesso la penna su questo foglio, perché possa un giorno riconoscere la strada del ritorno.




Steemit.jpg

tommasobusiello-000332.jpg




Sort:  

Hello @tommasobusiello, thank you for sharing this creative work! We just stopped by to say that you've been upvoted by the @creativecrypto magazine. The Creative Crypto is all about art on the blockchain and learning from creatives like you. Looking forward to crossing paths again soon. Steem on!

Coin Marketplace

STEEM 0.30
TRX 0.11
JST 0.033
BTC 64223.84
ETH 3158.34
USDT 1.00
SBD 4.29