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RE: Grillo, per favore, lascia stare la politica

in #ita5 years ago

Viviamo tempi paradossali e quelli da te citati sono solo alcuni dei paradossi che viviamo.
La vera domanda è: se non il M5S chi?
Dalla loro hanno quantomeno manifestato la volontà, vera o presunta, di provare ad invertire la rotta, la mentalità.
Nei fatti non è stato cosi, non sempre almeno.
Ma finire nelle mani di uno xenofobo invasato come Salvini sarebbe meglio?
Finire nelle mani del PD che dice e fa il contrario di quel che ha detto e ha fatto nell'unico obiettivo di preservare lo status quo e i suoi interessi?
Berlusconi?
il punto è che viviamo in una società che è implosa totalmente su stessa.
Dall'ambiente alla cultura, dall'istruzione all'economia.
Siamo in un mondo fallito e noi siamo falliti, siamo depressi e senza speranza.
In Italia c'è il potere d'acquisto più basso d'europa, siamo i più ignoranti d'europa eppure siamo coloro i quali fanno lavori che non dovrebbero fare. Siamo infatti quelli che più di tutti occupano lavori meno qualificanti rispetto all'istruzione ricevuta, ergo in Italia la qualità del lavoro è a livelli bassissimi.
Cosa fare?
Non lo so.

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La vera domanda è: se non il M5S chi?

Se si vuole realismo, ma senza evitare di ingoiare rosponi, perché questi non provengono solo dal M5S, in genere consiglio +Europa e PD. La differenza fra i due sta nell'iporcrisia (maggiore nel PD, ma non mancano eventi clamorosi tipo appunto le recenti primarie di +Europa) e nel programma politico-economico, che in +Europa non ha demagogia socialdemocratica fatta per illudere qualche nostalgico post-Berlingueriano. Inoltre +Europa risulta più progressista, se pur in maniera liberale, in termini di diritti rispetto al PD. Essenzialmente il PD ha l'ala cattolica come freno ai diritti borghesi (es. tutto ciò che ruota attorna alla morte auto-determinata) poi l'ala Minnitiana (adulata da gente su IlFoglio) come freno sull'immigrazione.

Se non si vuole realismo compatibile all'ordine economico presente, serve studiare tanto. Ma tanto. Soprattutto da fonti primarie, non da interpretazioni. E questo richiede anni. Perché le fregature avvengono sia fra i cosiddetti fascisti (che comunque conservano l'ordine economico presente) che comunisti. Essenzialmente fra i fascisti mainstream si trova la continuazione della svolta istituzionale partita con Almirante, che continua ad usare lo squadrismo ma rinunciando ad una prospettiva rivoluzionaria (in senso fascista). Inoltre si trovano i più o meno cattolici, i più o meno pro-israele, etc.
Quando parlo di studio non intendo, come già ho scritto, usare le interpretazioni. O i docu-film di 6 ore di Zeitgeist o qualsiasi doc-film dei nuovi wanna be socialisti utopici (tipo i PROUTiani, ossia coloro che non hanno letto e/o conoscono Owen e Simon, o quelli delle comunità indipendenti con nuovi valori). Ma lavoro di gruppo, un processo di anni, lavoro sulle fonti. Se voglio un pensiero liberale, mi rifaccio a Smith, Richardo, non al più liberale di Forza Italia. Se voglio il Bob aggiustatutto del capitalismo mi leggo Keynes e poi bilancio con la doccia gelata delle regole europe.

Serve anche capire che tipo di interessi di classe si vuole difendere. Ma soprattutto servirebbe capire dell'esistenza delle classi, in tutte le fasi storiche.
Il think tank di Soros queste cose le sa benissimo, e capisce così bene la situazione che, ad esempio, in materia fiscale appare molto più progressista della imposta piatta voluta da Lega e compagnia bella. Soros. Uno che ha un hedge fund che capisce i costi sociali di non alzare le imposte. Soros. Ebreo molto odiato in Ungheria e non solo.
La cosa tragica sta nel notare che non solo il think tank di Soros, una punta di diamante di un pezzo di pensiero alto-borghese, ha colto la necessita dell'alzare le imposte come calmiere sociale. Queste persone hanno colto che stanno aumentando le similitudini fra oggi e la società che ha accettato il New Deal monco di Roosvelt.

Wow!
Adoro parlare con te anche se a volte ammetto di perdermi! Si parla troppo poco su steemit di queste cose.

Aggiungo anche che quando qualcuno vuole fare qualcosa di veramente positivo per i più, generalmente non finisce mai piuttosto bene. Per questo io stimo i cosiddetti non votanti consapevoli. Perché, con i loro ragionamenti più o meno corretti, riconoscono l'inutilità del voto.
Qualche esempio sulle avventure infelici: Allende in Chile, Rosa Lussemburgo in Germania, Aldo Moro e Berlinguer (pur se con un programma molto riformista rispetto i primi due). In due casi su tre si ha la manina degli USA, paese che conta ben pochi anni di fatti suoi nei suoi confini in oltre 200 anni di storia. Sul terzo c'entra l'operazione Gladio, in Italia finita nel dimenticatoio dopo gli anni 90, anche per volere istituzionale del tempo, peccato che ha operato per quasi 40 anni e ha avuto connessioni molto, ma molto, ma molto profonde in diversi pezzi della società italiana e atlantista.

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