He Makes History Every Night!

in #ita6 years ago (edited)

30 Dicembre, 1984 - Akron (Ohio), Stati Uniti D'America, Pianeta Terra

Al pari dell'anno 0 A.C. o D.C. o del 12 ottobre 1942 o del 9 Novembre 1989 o del 20 Luglio 1969 questa è una data che tutti gli sportivi del mondo dovrebbero sempre tenere a mente.

In quella fredda notte a cavallo di un nuovo anno nasceva Lebron Raymons James Sr.

Non deve essere stato un caso che l'uomo che ha segnato la fine di un'era cestistica introducendoci ad una nuova era in anticipo di una decina di anni rispetto alla normale evoluzione che sarebbe stato lecito attendersi da un uomo normale, sia nato alla fine di un anno e ad appena un giorno dall'inizio dell'anno successivo.

Lebron James è stato ed è ancora un game changer.

Ha sovvertito leggi fisiche, mentali e sportive con il suo atletismo mixato ad una classe cristallina, con il suo istinto infallibile misto ad una cerebralità unica.

Per LBJ parlano i numeri, record infranti uno dopo l'altro come tessere di un domino che inesorabilmente vanno giù gara dopo gara.

Ma LBJ non è solo statistica, egli è storia, è leggenda vivente.

Un uomo determinato, un uomo in missione fin dal primo giorno in cui ha messo piede su un parquet, lui che era destinato ad una carriera nel football americano dove si diceva, ai tempi dell'high school, avrebbe potuto tranquillamente ambire ad un posto in NFL.

26 Giugno 2003 - Madison Square Garden, New York (New York), Stati Uniti D'America, Pianeta Terra

Altra data campale, da segnare in rosso sul calendario dell'universo.

In quella giornata si svolse il draft NBA.

Alla numero 1 venne scelto un ragazzo di soli 18 anni che direttamente dall'High School piombò nella lega più famosa e competitiva del mondo.

I Cleveland Cavaliers selezionano con la first round pick Lebron James, uno che per tutta la vita ha vissuto a pochi chilometri dalla Quicken  Loans Arena.

Senza ancora aver disputato un minuto di partita nella lega Lebron aveva già infranto il primo record. A 18 anni e mezzo sarebbe diventata la prima scelta assoluta più giovane della storia.

Il ritratto che vedete è frutto del talento di @airmatti che ringrazio vivamente. Tutti i diritti di questa immagine sono riservati.


All'High School LBJ aveva fatto registrare cifre da capogiro con picchi da 52 punti e medie da 31 punti, dominando anche sotto il ferro e come assistman.

Per un ragazzo cresciuto senza padre e senza un'istruzione solidissima alle spalle il futuro era appena iniziato e lui era li ad anticiparci che con il suo avvento qualcosa sarebbe cambiato, anzi, sarebbe cambiata ogni cosa.

Quando Lebron James approda ai Cavs trova una squadra disastrosa, senza giocatori di classe e che mai aveva portato a casa risultati dignitosi nella sua storia.

Ecco perchè da subito egli veniva denominato come "Il prescelto" e "The Chosen One".

Da quel 2003 ne son successe di cose ma oltre ai numeri impressionanti legati a LBJ c'è un dato che secondo me evidenzia lo strapotere dell'alieno di Akron

Il draft 2003 è considerato forse il più colmo di talento di tutti i tempi.

A distanza di 15 anni basta scorrere l'elenco dei draftati per capire che in molti oggi sono commentatori tv, altri stanno chiudendo la propria carriera ai margini e pochi hanno ancora un minimo di cittadinanza nella NBA odierna.

Bosh è stato costretto al ritiro da qualche anno a causa di una cardiopatia.

Carmelo Anthony è il fantasma di se stesso.

Dwayane Wade è da un paio di anni a zonzo per la lega in cerca di una contender, alternando lampi di solito genio a lunghi momenti di oblio. Zaza Pachulia è forse quello che sta ancora maturando delle soddisfazioni ai Warriors, mentre Kyle Korver è alla corte dei Cavs da 2 anni a ritirare il ticket per la pensione cestistica.

Non sono gli altri ad essere anormali, in quanto oltre i 30 anni il calo è fisiologico anche per i campioni più affermati ed oltre i 35 la strada più saggia e ovvia da seguire è il ritiro.

Quello che non è normale, quello che è alieno, quello che è quasi raccapricciante è che un uomo di quasi 34 anni, alla sua 15esima stagione NBA riesca ancora a migliorarsi, riesca a regalarsi la migliore stagione NBA dopo 15 annate dove non ha mai decelerato, non è mai andato sotto standard propri solo dei fenomeni.

  • 27,5 punti di media - terzo giocatore della lega
  • 9,1 assist di media - terzo giocatore della lega
  • 9,1 rimbalzi di media - ventesimo della lega

Nei Playoff le statistiche diventano impressionanti, a testimonianza che quando il gioco si fa duro LBJ inizia a giocare:

  • 34 punti di media - primo giocatore della lega
  • 9 assist di media - terzo della lega
  • 9 rimbalzi di media - quattordicesimo della lega

Immagine priva di diritti di copyright

A 33 anni suonati LBJ è riuscito a trascinare una squadra di zombie in finale, ancora.

Nei Playoff è stato letteralmente abbandonato dai compagni di squadra. Ha provato a coinvolgerli mettendoli di fronte alle proprie responsabilità, mettendoli nelle condizioni di segnare canestri facili, incoraggiandoli e prendendo sempre la situazione in mano.

Ai quarti di finale chiunque si sarebbe arreso di fronte allo strapotere fisico dei Pacers e alla pochezza di questi Cavs.

Lui invece ha trascinato i suoi compagni stanchi e una squadra priva di idee verso la semifinale dove ha fatto a brandelli i Toronto Raptors che avevano chiuso la regular season con più vittorie di tutti ad est.

In finale le gare sono state inverosimili tra Boston e Cleveland e in un contesto cosi equilibrato e folle la classe di Lebron James ha fatto la differenza.

He Makes History Every Night!

He Makes History Every Night!

He Makes History Every Night!

Era questa la frase ricorrente che i telecronisti statunitensi hanno ripetuto fino allo sfinimento durante tutti i playoff.

Anche durante una serie finale persa 4-0 contro Golden State si è sentita spesso questa sentenza.

Nonostante il 4-0 infatti la serie sarebbe potuta andare diversamente. In gara 1 una follia di JR Smith ha scippato i Cavs di una vittoria quasi certa a pochi secondi dalla sirena. Nelle 3 gare successive il Prescelto ha giocato con una mano clinicamente rotta. Lo abbiamo saputo solo alla fine della serie, per stessa voce di The Chosen One.

Un campione, una leggenda che anche nei momenti di disgrazia ha provato a guidare la sua squadra risultando anche con una mano sola l'unico in grado di dare una scossa.

Dopo una delle sue migliori stagioni e alla soglia dei 34 anni il 4 volte MVP, 3 volte campione NBA, 3 volte MVP delle finals, oro olimpico si appresta a diventare Free Agent e lo farà da protagonista, da oggetto del desiderio di 30 franchigie su 30.

Notizia di poche ore fa che il re ha portato il suo trono a Los Angeles. Nella terra degli angeli e della collina di Hollywood il prescelto proverà a dipingere l'ennesimo capolavoro, partendo da una situazione impossibile in una conference dal livello pauroso.

Non male per un uomo che vede i suoi coetanei ritirarsi uno dopo l'altro e che si presenterà ai blocchi di partenza con questi record sulle spalle:

  • Miglior Marcatore di sempre ai Playoff
  • Unico ad aver segnato una tripla doppia al debutto ai Playoff insieme a 2 mostri sacri
  • Miglior Marcatore di sempre all'all star game
  • Maggior numero di premi del mese e della settimana
  • Miglior tiratore da 3 della storia dei PO
  • Miglior Assistman nel ruolo di sua competenza della storia
  • Unico giocatore della storia ad approdare in finale guidando la squadra nelle statistiche delle 5 categorie principali (punti, assist, rimbalzi, rubate, stoppate)
  • Unico player a terminare una serie finale con una tripla doppia di media 
  • Giocatore più giovane di sempre a raggiungere le quote più importanti in termini di punti segnati

Il bello è che LBJ non è solo questo, non è racchiudibile in delle mere statistiche.

Per un uomo che è stato il primo afro-americano a comparire sulla rivista di Vogue, che ha saputo regalare il primo e unico titolo ad una franchigia come quella dei Cavs, che può dare del tu ad Obama e a chiunque conti qualcosa in questo mondo, non sarà facile migliorarsi ancora, stupire ancora.

Eppure c'è da giurarci che uno che è tornato dopo 2 anelli conquistati a Miami nella sua Cleveland, dopo che era stato rinnegato da dirigenza e città, dopo che i tifosi avevan bruciato in piazza le canotte con il suo numero, uno che dopo tutto ciò è riuscito a portare la squadra alla vittoria e 4 finali consecutivi riuscirà a stupire ancora il mondo e soprattutto a stupire se stesso.

Il motivo è semplice:

He Makes History Every Night!

He Makes History Every Night!

He Makes History Every Night!

He Makes History Every Night!



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Io da buon vecchio ho ammirato le imprese di Larry Bird , ma ammetto che Labron James è davvero un marziano.

Lo è.
Resto davvero sbigottito ogni anno da quel che riesce a fare, da quanto riesca ad elevare il suo gioco.
E' un portento unico.
Adesso vediamo a Los Angeles se riuscirà nell'impresa impossibile...

Grande post e grande giocatore! Davvero un alieno! Xò la media punti è sotto a quella di MJ xD xD Grazie per la menzione!

Grazie dei complimenti e grazie mille dell'immagine!
So che sei uno Jordaniano, ma credo che quello che LBJ sta facendo sia inarrivabile.

Jordaniano mi piace! Ci sono i Jordaniani, i Lebroniani e anche i Jabbariani che però si stanno estinguendo (non fino a quando Isaiah Thomas, quello vecchio, sarà su questa terra)! Scherzi a parte, il fatto che abbia dato ancora di più del meglio alla sua età è qualcosa di fenomenale!

I Jabbariani è bellissima!
I miliciciani esistono?

Ahah è uno scioglilingua!

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