L'alba del quarto giorno (1a parte)

in #ita6 years ago (edited)

Sono ormai tre giorni che mi hanno abbandonato su questa maleddetta isola deserta.

In realtà non sono proprio solo, visto che una palma mi tiene compagnia. Grazie ad essa mi posso riparare dal sole cuocente del mezzodì, anche se ormai ci sono abituato e la tinta della mia pelle ne è la dimostrazione. Ma il peggio sicuramente viene la notte, quando le temperature calano moltissimo ed il vento attraversa questo lembo di terra quasi come non esistesse. La sabbia viene spazzata via quasi come polvere. L'aria salmastra mi penetra nelle ossa ed il clima, afoso di giorno e gelido la notte, non mi lascia scampo.

Guardo spesso la mia pistola. Una sola pallottola al suo interno. Con ogni probabilità penso che prima di morire di fame, mi spetterà un colpo alla testa. Al mio fianco una piccola fiaschetta di rum in argento. Ormai vuota...da molto.

Scruto ogni giorno l'orizzonte con la speranza che una nave mi noti. Non sarà facile, ma almeno non perdo la speranza...anche se ormai non ci spero più. Credo nell'incredibile!

Domani sarà la quarta alba che mi sveglierà su quest'isola; prima che il sole sparisca all'orizzonte dietro le nuvole riecheggiano nella mia mente le parole del mio amico Josè:

Scorgi sempre l'orizzonte
di coraggio e speranza quella è la fonte.
Aspetta poi fino al quarto giorno,
altrimenti usa la pistola del non-ritorno!

Quelle parole ogni volta che le ripeto tra me e me mi danno coraggio, ma allo stesso tempo mi danno l'idea che il capolinea sia ormai prossimo. Bene o male tra qualche ora tutto finirà. Salirò su una nave oppure mi accascerò morto su questa spiaggia, di cui conosco ormai anche il più insignificante granello si sabbia.

La notte è gelida, ma il tremore che mi percorre dalla testa ai piedi, mi fa sentire ancora vivo e mi permette di avere la consapevolezza che posso ancora sperare. Finchè ci credo non mollo, ma la mia tenuta si sta affievolendo sempre di più. Le lacrime di rammarico per la sciocchezza che mi ha portato su quest'isola ormai le ho finite. La rabbia di vendetta adesso mi domina!

Ho tanta paura e da un lato vorrei quasi che quell'alba non arrivi mai! Preferirei rimanere una vita ancora seduto mentre mi paro dietro questa palma dal vento.

Se una nave arriverà domani mattina, probabilmente arriverà proprio da levante. Ne sono certo! Ma forse è solo una mia illusione! Non arriverà nulla. Tante nuvole a condannare la mia fine. Loro saranno le testimoni dello sparo.

Cape_may.jpg

CC3 Creative Commons

Cala la notte e le stelle nel cielo mi aiutano un po' ad orientarmi. A questo punto non so più cosa credere: mi accontenterei anche di una piccola scialuppa con la quale raggiungere Tortuga. Rhum e donne mi attenderebbero. Non so cosa darei per poter tornare lì! Tornare a vivere: avere la gola che brucia dopo aver scolato la mia fiaschetta portafortuna.

Sì! Questa fiaschetta una volta mi ha salvato. Un colpo di fucile l'ha colpita, deviando il colpo diretto al mio petto verso il braccio. Oggi non sarei qui se questa fiaschetta ammaccata e sulla quale con difficoltà si riconosce il disegno di una balena non mi avesse salvato. ...e forse sarebbe un bene!

Prima e senza soffrire adesso, avrei allietato le mie pene.

Mi addormento.

Che sia questa la mia ultima notte?

[…continua…]

Questa è la mia prima parte del mio racconto per #theneverendingcontest di @spi-storychain.

Tema della settimana: Pirateria.

Ambientazione: fra '600 e '800

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Interessante, desti la curiosità lasciando aperta la porta per la spiegazione di cosa ha portato questo uomo sull'isola deserta, o forse non lo dirai nemmeno nella prossima/e puntate, in ogni caso ha fatto già un ottimo lavoro, molto particolare e stuzzicante

Grazie Mad!!!
Vedremo...vedremo...

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