Istanbul - Street Food Tour - PARTE 4!

Buongiorno lettori di SPI, siamo giunti all'ultima parte dedicata al cibo tipico assaggiato in Turchia nella città di Istanbul.
Lo strette food in questa città unica al mondo, a cavallo tra Europa ed Asia, è veramente vasto ed avrete l'imbarazzo della scelta, se siete amanti del genere.
Qui potrete trovare la prima parte, poi la seconda parte ed infine, la terza parte, su questo viaggio culinario fantastico!

Foto dell'autore.

Non potevo esimermi, dal dare il primo posto, al piatto che in assoluto ho preferito tra tutti, il buonissimo Kumpir. Come si può interpretare dalla foto, si tratta di una patata gigante, che viene cotta al forno avvolta nell'alluminio e tenuta in caldo fino al momento della preparazione. Noi l'abbiamo mangiata su Istiklal Caddesi a Karakoy, ma la maggior concentrazione di chioschetti di Kumpir, la troverete ad Ortakoy. Ma torniamo a come è fatto questo delizioso piatto: la patata viene incisa per lungo e leggermente aperta, dopodiché, il primo passo è iniziare a mescolarne la polpa bollente con del burro e del formaggio che si fonderanno in fretta, creando una sorta di purè. Ora viene il bello, potrete scegliere voi gli ingredienti da aggiungere sopra la patata: io ho aggiunto solamente olive nere, champignons e wurstel, ma le combinazioni sono molteplici. Si può condire con mais, piselli, barbabietole, olive verdi, crema di peperoncino piccante, insomma un po' di tutto e senza limitazione di ingredienti. Il gusto è superbo e dopo aver mangiato con gusto tutto il ripieno, resta la parte di patata più abbrustolita, attaccata alla buccia, da grattare via e "papparsela" di brutto!

Questo piatto, lo abbiamo assaporato il giorno in cui abbiamo visitato il Palazzo del Topkapi, si tratta di una corba, che si traduce semplicemente in zuppa, simile ad un passato di verdura, ma molto più saporito e fatto in prevalenza con lenticchie o ceci in questo caso, accompagnato da una sorta di "bruschetta", con sopra una crema di pomodoro piccante. Foto dell'autore.

Qui ci troviamo su una delle Isole dei Principi, la bellissima Buyukada, dove in questa bancarella sono in vendita per poche lire turche, sacchetti di cuori di enginar (carciofi), foto dell'autore.

A forza di girare e mangiare, non ce l'abbiamo fatta ad assaggiare i lamachun, che venivano fatti un po' dappertutto e mi han sempre fatto gola, ma mi resterà la curiosità. Sono delle specie di pizze, ad impasto molto sottile e croccante, condite solamente con carne trita molto fine e pomodoro, quindi con una sorta di ragù.

Il riflesso del sole e la condensa sulla vetrina, nascondono un pochino le famose teste di pecora bollite, vendute tra le viuzze che si snodano ai lati di Istiklal Caddesi a Karakoy. Queste, neanche con tutta la buona volontà, non ce l'avrei mai fatta ad assaggiarle, anche se pare essere un piatto prelibato, non fa per me. Foto dell'autore.

Ma passiamo al cosa bere ad Istanbul, iniziando dal nar suyu o succo di melograno, che è una bevanda molto richiesta in città, nelle bancarelle di spremuta di frutta fresca, delle quali ve ne avevo già parlato, si può trovare, più caro rispetto agli altri succhi di frutta, ma si sa che il melograno non è così a buon mercato nemmeno in Italia. Foto dell'autore.

Dopo il famosissimo cay, il buonissimo thè turco che troverete ovunque, come vi spiegavo in un altro post, la seconda bevanda più consumata e conosciuta in Turchia è l'Ayran, uno yogurt da bere, con l'aggiunta di sale e acqua ed in alcuni casi di limone e pepe, che viene addirittura distribuito come bevanda nei fast food, come Mc Donald o Burger King. E' una bevanda che i turchi consumano in gran quantità perché lo ritengono un grande dissetante che ristora dalla calura estiva. Noi ovviamente ne abbiamo assaggiato un bel bicchierone per 10 lire turche( 2 euro), ma a me è bastato un sorso, per capire che mi faceva schifo. Avete presente l'acqua dove si trova immersa la mozzarella di bufala? Ecco, quello era il saporaccio che aveva! A mio marito ed ai bambini, più consumatori di me, riguardo il latte e i derivati, lo hanno maggiormente gradito. Foto dell'autore.

Ovviamente se cercate un alcolico rinomato, allora dovete puntare sul raki, un'acquavite aromatizzata all'anice, molto simile all'Ouzo greco, che però noi non abbiamo bevuto, non essendo grandi amanti del sapore dell'anice.

Ed eccoci al pezzo forte, per stomaci davvero forti! Il Tursu suyu, ovvero il succo di sottaceti, soprannominato da noi "acetino", è in vendita presso le bancarelle del porto di Eminonu ed ovviamente, mio marito ha voluto assaggiarlo. Si tratta semplicemente di sottaceti, tra cui cetrioli e verza, dentro all'aceto, che ho trovato davvero terribili, mentre nostro figlio più piccoli di due anni, non sappiamo ancora come, se ne è fatto una gran scorpacciata, mangiando quasi tutto lui la porzione contenuta nel bicchiere, mettendosi addirittura, ad un certo punto, a bere l'aceto contenuto nel bicchiere!

Potete concludere il tutto con un buon caffè turco, il Turk kahvesi, dal gusto molto intenso e dalla consistenza più densa, rispetto al caffè che beviamo in Italia. Dopo che l'acqua ha raggiunto l'ebollizione, nell'apposita brocca, viene inserito il caffè macinato e si lascia riposare, fino a che il deposito solido non ha raggiunto il fondo e poi si serve.

Con questo post, si conclude il viaggio culinario tra le strade della meravigliosa Istanbul e spero, di aver stuzzicato in voi la voglia di assaggiare tutte queste bontà che la città offre!