Ormai abbiamo aperto la porta...

in #ita6 years ago (edited)


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Si è innescata una serie di eventi, e visto che ci siamo, avendo già deciso questa mattina l'argomento da trattare nel post odierno, non posso non affrontarlo, per la grande gioia del caro @nicola71, in quanto sono più che certo che apprezzarai il mio scritto.

Supermercato, sono uno di quelli che vede la spesa settimanale come un male necessario, in quanto andando nel più grande ipermercato della mia zona (abito a un km di distanza) so già cosa mi aspetta in partenza, ma cerco di attuare dei piccoli stratagemmi per limitare i danni, ma non sempre sono efficaci, perché una certa tipologia di persona fa di tutto pur di rompere le palle.

Oggi non c'è censura, la dirò tonda tonda, per cui se non gradite qualche parolaccia (solo parolacce, in quanto le bestemmie le ho quasi bandite del tutto dal quotidiano) vi dico subito di leggere qualche altro post, quelle che devo indicare le metterò senza limitazione alcuna.

Cronaca di una giornata standard di spesa all'Iper, arrivo alla via di accesso ai parcheggi e già, se siamo in vena, c'è subito da incazzarsi di brutto, in quanto solitamente parcheggio la vettura quasi alla fine di questa via di collegamento, ma per arrivare alla mia zona ci sono almeno 200 metri, dall'inizio di una specie di Via Crucis, dove guidatori provetti procedendo a passo d'uomo, guardando ovunque, come se si potesse anche parcheggiare il cielo (giuro, qualcuno guarda per aria....), e quando hanno trovato finalmente l'albero a cui impiccarsi effettuano la svolta, rigorosamente senza freccia, con una lentezza esasperante, suonare il clacson è inutile e anche pericoloso, non è il primo che scende dalla macchina e possono essere dolori, nel bene e nel male.....

Finalmente si parcheggia, in quanto ho l'impressione che il tempo per arrivare a lasciare la vettura in queste occasioni si dilati a dismisura, facendomi sembrare tutta l'operazione come lunghissima e interminabile, mentre invece sono passati un paio di minuti, ma che sofferenza!!!

Con i maroni già surriscaldati, vado a prendere il carrello della spesa, qui nulla di male, ce ne sono in quantità e l'unica sfiga che ti possa capitare è quella che una delle ruote tiri di traverso, per cui devi ritornare indietro e cambiarlo, fare ugualmente la spesa sarebbe un inutile ulteriore supplizio.

Mi infilo dentro all'Iper, se è un giorno veramente no si capisce subito, in quanto per arrivare al reparto Ipermercato c'è da impazzire....

In quelli che ho ribattezzato veri e propri giorni di merda ci sono tante persone dentro all'Iper, che vanno in giro a cazzo, come si fa, direte voi, ad andare in giro a cazzo?!?!?

Semplice, è un'andatura tipo tanto il mondo gira intorno a me, io sono il Sole e il resto di conseguenza, dove gli individui camminando come lumache, si fermano di botto, si girano, si rigirano, guardano lo smartphone, come se niente fosse, come se ci fossero solo loro in giro per il mondo, invece ci sono tanti visdecaz come loro, tutti presenti nella giornata di merda contemporaneamente, a volte penso che si danno appuntamento, da quanti sono.

Il risultato iniziale di tanti visdecaz tutti insieme è una grande difficoltà a raggiungere il settore del supermercato, dove fare effettivamente la spesa, e quando finalmente si imbocca una delle due entrate, i problemi continuano a esistere...

Metterei obbligatoria la patente del carrello, come la patente di guida, in quanto questo oggetto, comodo e necessario per contenere la spesa, deve essere condotto da persone in grado effettivamente di destreggiarlo e maneggiarlo con relativa facilità, parcheggiandolo, al pari di una vettura, in appositi e logici spazi, che esistono anche se non sono segnalati da idonee delimitazioni.

Cosa intendo per appositi e logici spazi???

Fare la spesa capisco che può essere anche un momento di piacere, uno si rilassa, si guarda in giro, si prende due cose (oppure riempie il carrello), paga alla cassa e va per la sua strada, ma tutto questo percorso, pur rispettando i buoni propositi e la totale mancanza di stress di queste persone, ha un filo logico e razionale, in quanto non puoi farti i cazzi tuoi in un luogo pubblico, a tutto c'è un limite, ecchecazzo!!!!

Li vedo nel loro caratteristico incedere che nasconde appena appena la frase "non ho un cazzo da fare, faccio la spesa per farti smoccolare, lo si vede in ogni cosa che fanno, dalla velocità di avanzamento, ridicola, alle frequentissime fermate per ogni cagata che vedono, sembra quasi che non facciano mai la spesa, sti coglioni professionisti!!!

Ecco, proprio sulle fermate vorrei soffermarmi un momentino, perché c'è da fare una bella precisazione....

La larghezza delle corsie standard di questo Iper l'ho misurata, non con il metro ma ho la grande caratteristica di servirmi di mezzi di comparazione, per cui ci sono 12 piastrelle tra una scansia e l'altra, la piastrella è larga 20 cm (essendo di poco più piccola della spanna della mia mano che sviluppa 23 cm...), una piccola via di fuga tra le piastrelle di circa un centimetro, ragion per cui le 12 piastrelle più le vie di fuga sviluppano circa 2 metri e mezzo.

Alla fine di questo calcolo, ci dovrebbe essere lo spazio per circolare liberamente senza dover fermarsi ogni 5 metri...

Sbagliato, sarebbero da fotografare per come riescono a mettere i carrelli e ingombrare le corsie, sono dei veri maestri nel dare fastidio, nel provocare rallentamenti, e si mettono proprio lì, nel mezzo delle palle, dove invece ci deve stare naturalmente solo un attributo maschile.

Cito una volta di più un sistema di educazione, ormai superato, che aveva anche degli indiscutibili vantaggi, quello che ho ricevuto in tenera età, in particolar modo quando mi mettevo nel mezzo, impedendo il passaggio alle persone, il metodo di insegnamento comprendeva due modalità, opzione A zampata nel culo, opzione B tozza in testa, dopo un po' di volte che si riceveva l'insegnamento, se non si era proprio imbecilli, si impara alla perfezione dove ci si doveva mettere all'occorrenza.

Queste persone non hanno ricevuto questa educazione, in quanto, grazie a un cocktail di noncuranza, menefreghismo, trascuratezza, superficialità, stanno sempre in mezzo, costringendomi a brusche frenate, spesso mi tocca chiedere permesso, e non è raro il caso in cui mi lanciano un'occhiata di disprezzo, avrei una voglia di fargli sentire diversamente la mia presenza che non avete un'idea, può capitare che uno, erroneamente, si trovi in mezzo, ma quando si è in fallo e la richiesta (garantisco che non sono arrogante) viene fatta in maniera educata, cazzo ti giri come se ti avessi mandato afanculo (come meriteresti)?!?!?!?

Terminata la gimcana tra le corsie, c'è l'ultimo supplizio, quello della cassa, dove si assistono agli spettacoli più disparati, in quanto la fantasia va decisamente al potere.....

Si inventano di tutto, prodotti accatastati di traverso, carrelli che si incastrano, ma, soprattutto, le specialità in zona pagamento.

Quando arriva in fatidico momento di cacciare la pecunia, quello che può succedere sconfina nel mistico, in quanto spesso devono ancora tirare fuori, da chissà dove, il portafoglio, con conseguente perdita di tempo, oppure pagano ma hanno ancora 353 mila prodotti da riporre nelle borse o nel carrello, richiedono tardivamente un'altra borsa, si fermano a controllare lo scontrino di cassa, lasciano per diverso tempo il carrello lì, dove ci dovrebbe essere il mio, e la cassiera parte con il passaggio dei prodotti, con la mia pressione pallifera letteralmente in ebollizione.

Ecco perché fare la spesa dovrebbe essere un privilegio per pochi, da conquistare mediante il superamento di severe prove pratiche!!!!

P.S.: mi auto-candido per lOscar delle stronzate!!!!

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Sort:  

ahahhahaah!
Lo so che non ci crederai ma un paio di cose che hai narrato con una non indifferente sorta di impeto , sono oggetto, da anni, di auto interrogazioni che mi pongo ogni volta che mi trovo a fronteggiarle.
1)Da quando sono andato a vivere da solo, ergo a fare la spesa autonomamente, mi sono reso conto che nei supermercati troppo grandi ed affollati, soffro di attacchi di panico. Entrarvici e spingere il carrello nei suddetti posti, mi provoca il panico nonchè disorientamento.
Ricordo un sabato mattina alla Coop : una roba indecente per come non ci fosse alcun senso nella marcia di direzione dei carrelli. Non che si costituisse una sorta di regola non scritta del tipo "tenere la destra" come accade con le automobili nel traffico urbano. Ognuno spingeva e parcheggiava il proprio carrello dove meglio credeva, in barba al prossimo che se li vedeva arrivare contromano.
Una roba che mi spinse ad optare a quello che sarebbe diventato nel giro di poco,il mio supermercato preferito: il Penny Market : un buco dove non manca niente ma nemmeno troppa scelta, massimo 7-8 persone anche al sabato pomeriggio che mi permette una spesa rapida, agevole e senza il contornio di bestemmie tipiche di quando non vedi l'ora di tornartene a casa per stare in santa pace
2)la cassiera che batte rapidissimamente i prodotti, tu sei da solo, devi imbustarli ma non te ne da il tempo...come se non bastasse, quando lei ha terminato ti chiede di pagare nell'immediato, pertanto ti tocca sospendere l'imbustamento della spesa quei 30 preziosi secondi necessari ad estrarre il portafoglio dal culo e portare a termine il pagamento. Frattanto la coda della cassa è intasata con i tuoi prodotti e il tizio/a che hai dietro di te già guarda male perche non c'è lo spazio per i suoi, di prodotti.
Alla fine, nei momenti di picco nel quale rischierei il sangue amaro usufruisco della comoda e fottutissima spesa online "Esselunga a casa": dopo esserti iscritto al portale, fai la spesa online, cliccando sui prodotti, andando alla "cassa" virtuale per fissare giorno e fascia oraria di consegna.
Cosi facendo, mentre sei a casa a grattarti le balle, l'addetto del servizio ti suonera il campanello e ti porterà la spesa proprio davanti alla porta.

Non c'è che dire, caro @nicola71, di alternative ai canonici Iper ne hai fornite, e pure valide.

Sai, questo ce l'ho realmente a poco più di un km di distanza da casa, ormai sono abituato alla sua mole, per cui, se sono fortunato, a volte è abbastanza rapido arrivare alla cassa, ma se butta male, quello che ho descritto è esattamente quello che succede realmente, non c'è né enfasi né esagerazione alcuna.

I sistemi che adotti per scansare definitivamente questi potenziali pericoli sono validi, ogni tanto una spesa on-line la faccio anch'io, soprattutto quando rimedio dei buoni acquisto omaggio, anche se preferisco, soprattutto per i prodotti freschi, toccare con mano quello che scelgo.

Sono contento che ti sia piaciuto il mio post, ho cercato di dare il massimo, senza blocchi né filtri di linguaggio, giusto per farci una risata!!

Da quando viviamo qui, lo spesone consiste nella trasferta mensile a David, a 70 km di distanza. Una giornata all'insegna della bestemmia libera, in cui passi dai 35 gradi esterni ai 16 dei negozi. Io viaggio con la sciarpa e la schiena sudata. Al ritorno a casa dopo minimo 7 ore l'emicrania è assicurata. Menomale che c'è @itegoarcanadei che non ha il cappello, ma abbandona sistematicamente il carrello in mezzo al caxxo e preferibilmente quando c'è la mia borsa sopra. Lo odieresti di sicuro 😂

Provo un blando tentativo di difesa della categoria maschile, anche se devo tranquillamente ammettere che il carrello in mezzo al caxxo (riprendo la tua parola, lasciando le x, ma è proprio lì, in quel punto preciso...) è quello che fanno indistintamente uomini e donne.

Al riguardo nel carrello, lo posso abbandonare momentaneamente anche io 1.000 volte, ma sono onesto quando dico che prima di allontanarmi controllo bene che non dia potenzialmente fastidio a qualcuno, e se per caso c'è la borsa della mia compagna dentro, ogni 3-4 secondi al massimo butto un occhio costantemente, per evitare spiacevoli sorprese.

Il supermercato: un luogo che amo ed odio allo stesso tempo. I tanti prodotti di cui leggere le etichette, confrontare i vari prezzi e valutarne la qualità. Poi si incontra "l'omino col cappello" (lo stesso che ti aspetterà all'uscita del supermercato per piazzarsi davanti a te con l'auto e a 15km/h farti tornare a casa sempre tardi) che come per magia è lì, mica per fare la spesa. Per far fare casino agli altri che hanno fretta.
Mad, sei un grande quando te ne esci con questi post super-ironici.👍

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Bellissimo "l'omino col cappello"!!! E' vero, è un personaggio mitico del quale non ho parlato, ma effettivamente, nel quadro apocalittico che ho descritto ci sta a meraviglia, perché per farti tirare due stecche è perfetto!!

Grazie dei complimenti, caro @moncia90, sapevo che gradivi questi post, oggi si replica perché mi è stato involontariamente fornito un super-assist questa mattina.....

Minchia! sembra più un incubo che fare la spesa.

Chiamalo come vuoi, caro @charlesx, diciamo che per fortuna non sempre è così, ma alcune volte quello che ho affermato è quasi riduttivo, da quanto rompe le palle farci la spesa!!!

😂😂davvero divertente e l'espressione visdecaz mi piace inizierò ad usarla! Cmq hai ragione su tutto è quello che viviamo ogni sabato quando andiamo a fare spesa al Carrefour! La gente sembra uscire di casa apposta x rompere le palle!

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Visdecaz nel nostro dialetto significa faccia da cazzo, è un modo vezzeggiativo per offendere senza ferire troppo qualcuno, mentre testadcaz è ancora più rafforzativo, è lo scalino sopra.

Sono anch'io convinto che una parte di queste persone lo faccia apposta a stare tra i maroni, altrimenti non avrebbe senso il loro comportamento

Non è vero quello che dice @akireuna, non è assolutamente vero...
Grande Mad, spacca tutto porca paletta! Bruciamolo sto cazzo di iper!

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Ti credo, dai, per solidarietà maschile, magari un po' di ragione ce l'ha, ma non diciamolo troppo forte....

Lo spaccherei volentieri, ma le alternative a volte sono anche peggio, in quanto ho fatto la spesa in un supermercato di buona metratura, ma è stato un super-incubo.

Scansie tutte una appiccicata alle altre, la merce che dagli scaffali in alto sembrava che ti dovesse cadere addosso da un momento all'altro, gente che fermava il carrello altro che dove cazzo gli pareva, nel mezzo, era difficile scartare un carrello a piedi, la mia unica fortuna è stata quella di non avere un carrello, era una spesa volante, in cui mi servivano solo un paio di cose, non vedevo l'ora di arrivare alla cassa, ma anche questa sembrava la cassa della Barbie, da quanto era piccola....

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