Studi sulla disintossicazione sociale da eroina

in #undefined6 years ago (edited)



In queste sere, sto rileggendo i post di @cantastorie.

Sono racconti che mi hanno colpito molto profondamente, anche e soprattutto dopo che l'autore ha svelato la sua identità, uscendo dall'anonimato. Se non l'avete ancora fatto, vi invito a leggerli...a me hanno spaccato il cuore.

Ma mi hanno anche fatto molto riflettere su alcuni aspetti che riguardano la dipendenza da sostanze stupefacenti, gli episodi di crisi d'astinenza e le enormi difficoltà che ha una persona che si infila in questo terribile tunnel, ad uscirne.

Così, ho fatto delle ricerche sull'argomento e ho scoperto un po' di cose che voglio condividere e discutere con voi.

Buona lettura.


EROINA

Partiamo dall'identificazione della materia: che cos'è l'eroina?

L'eroina è un oppiaceo ottenuto dalla acetilazione della morfina, il principale alcaloide contenuto nei semi del papavero da oppio.

Nella definizione scientifica diacetilmorfina, si legge la modalità di sintesi con la quale la sostanza viene ottenuta. L'acetilazione avviene tramite reazione della morfina con anidride acetica, in modo che la molecola originaria acquisisca due gruppi acetile, divenendo più lipofila, cioè maggiormente affine allo scioglimento nei grassi e nei tessuti.

Sintetizzata per la prima volta nel 1874 dal ricercatore britannico C.R. Wright, fu accantonata perché ritenuta di scarso interesse.
Nel 1897, il chimico tedesco Felix Hoffmann, che lavorava per la casa farmaceutica Bayer e che pochi giorni prima aveva inventato l'Aspirina tramite acetilazione dell'acido salicilico, applicò lo stesso processo alla morfina.
Ottenne così un potente analgesico e sedativo che fu liberamente commercializzato con enorme successo dalla Bayer.


Flacone di eroina Bayer, contenente originariamente 5 grammi di sostanza
Immagine CC0 creative commons



Nel giro di alcuni anni, ne fu scoperta la pericolosità: l'eroina creava grave dipendenza e assuefazione.
Così molti paesi, primi tra tutti gli Stati Uniti nel 1925, ne vietarono la vendita e la produzione.
Ma era già troppo tardi: la sostanza si era diffusa in tutto il mondo e la richiesta era enorme. Fu così che nacquero i primi laboratori di produzione e le prime organizzazioni di distribuzione clandestina della sostanza.



SOMMINISTRAZIONE

L'eroina può essere assunta in tre modalità:

  • Attraverso iniezione endovenosa
  • Attraverso inalazione
  • Tramite combustione e inalazione dei vapori


A seconda di quale sia il metodo di somministrazione, la sostanza arriva al cervello con tempi e in quantità differenti.

Con una somministrazione per via endovenosa, si ha l'effetto più immediato.

Quando l'eroina arriva alla barriera ematoencefalica, la attraversa velocemente e, grazie a specifici enzimi chiamati esterasi, si scompone, perdendo uno o entrambi i gruppi acetile.

A questo punto si trasforma in tre metaboliti distinti:

  • morfina (perde entrambi i gruppi acetile)
  • 3-monoacetilmorfina o 3-MAM (perde il gruppo in posizione 6)
  • 6-monoacetilmorfina o 6-MAM (perde il gruppo in posizione 3)


L'ultimo, il 6-MAM è il metabolita più attivo dei tre.

Essendo il radicale acetilico legato al gruppo 6 mentre il gruppo 3, responsabile del legame con i recettori μ dell'encefalo, è libero, la 6-MAM presenta un'altissima affinità per il tessuto cerebrale e produce quindi effetti molto più rapidi e violenti dell'eroina stessa.




Struttura di 6-monoacetilmorfina o 6-MAM
Immagine CC0 creative commons




Se ne può trovare un'alta concentrazione nella cosiddetta Black Tar, un tipo di eroina nera, dall'alta impurità (70-80%) e dalla consistenza catramosa.


Eroina nera (black tar)
Immagine CC0 creative commons


EFFETTI

Le molecole dei metaboliti si legano alla perfezione alla struttura cellulare dei recettori oppioidi e scatenano il cosiddetto "rush".

Il rush si configura come una sensazione di estasi, equiparabile ad un orgasmo, diffusa in tutte le parti del corpo.
In questa fase, si presenta anche una depressione dell'attività respiratoria, in quanto vengono soppressi i centri respiratori del cervello, e i polmoni non riescono ad ossigenare il sangue a dovere.

Altri sintomi molto comuni sono bocca secca, vampate di calore, pesantezza degli arti e stato confusionale.

E' questa la sensazione che porta al desiderio di continuare l'assunzione della sostanza, in quanto, dopo che si è instaurato un utilizzo costante, i recettori smettono di funzionare correttamente, se non in presenza dei metaboliti dell'eroina.

Infatti, un altro degli effetti rilevati, è l'inibizione delle sinapsi che regolano la produzione di endorfine, sostanze che il corpo produce naturalmente e che assolvono a funzioni come l'attenuazione del dolore.

Ben presto, il regolare utilizzo di eroina genera due effetti preponderanti:

  • tolleranza
  • dipendenza fisica (astinenza)


Una volta che l'organismo si adegua ad un determinato quantitativo assunto, ne tollera la somministrazione e l'effetto della droga risulta essere diverso da quello iniziale, più blando.
E' quindi necessario che si aumentino le dosi o, in alcuni casi, che si modifichino i siti di iniezione.
In questo secondo caso (modifica dei siti di iniezione), l'individuo rischia di andare in overdose, in quanto la dose tollerata potrebbe essere minore rispetto a quella somministrata solitamente.

E così si crea una dipendenza che, oltre ad essere di tipo psicologico, è anche un vero e proprio bisogno fisico.
Il tossicodipendente ha la necessità di assumere le sostanze anche ogni 6-8 ore e, nel caso non lo facesse, va incontro a crisi o sindrome d'astinenza.

Questa si presenta con sintomi ben precisi:

  • Tremori
  • Lacrimazione
  • Spasmi involontari degli arti inferiori
  • Brividi
  • Nausea
  • Vomito
  • Insonnia
  • Diarrea
  • Sudorazione


Una crisi d'astinenza dura in media 7-10 giorni ed è autoconcludente. Il picco viene raggiunto nelle prime 48-72 ore dall'ultima somministrazione. Dal quarto giorno, i sintomi iniziano gradualmente a diminuire, fino a scomparire intorno al decimo giorno.


METODI DI DISINTOSSICAZIONE

I metodi di disintossicazione comuni sono quelli che si basano su terapie di tipo farmacologico e che prevedono l'assunzione di sostanze come il metadone e la buprenorfina che simulano parzialmente gli effetti dell'eroina, in modo da far sì che l'astinenza sia meno difficile da affrontare.

Durante le mie ricerche, però, mi sono imbattuto in degli studi molto interessanti che propongono un tipo di disintossicazione più psicologica che fisica. E ve ne voglio parlare.

Negli anni '70, in piena campagna anti-droga, visto che il fenomeno aveva assunto un'ampia diffusione, venivano fatti esperimenti sulla dipendenza da oppiacei, coinvolgendo come cavie, dei topi da laboratorio.
Il topo veniva lasciato in una gabbia nella quale aveva a disposizione due recipienti: uno conteva acqua, l'altro conteneva anche una sostanza stupefacente (cocaina o eroina).
Il risultato del test mostrava come l'animale sviluppasse una veloce dipendenza e continuasse a chiedere acqua drogata, fino a morire.

A Bruce Alexander, docente di Psicologia all'Università di Vancouver, venne in mente una variazione sullo studio.

Notò che il topo, essendo da solo nella gabbia, non aveva alternative possibili all'assunzione della sostanza.
Così, pensò all'esperimento del Rat Park.
All'interno della gabbia, l'animale non era più isolato, ma viveva in gruppo. Aveva a disposizione strumenti ludici e cibo particolarmente gradito ai roditori, oltre, chiaramente, ai recipienti con acqua pura e acqua contaminata.

Il risultato fu strabiliante:

  • nessuno dei topi del Rat Park morì
  • il consumo dell'acqua drogata era un quarto rispetto a quella del topo isolato


In pratica stava dimostrando che la causa della dipendenza da stupefacenti, in quei topi, non era la droga stessa. Ma un vuoto interiore da colmare e una mancanza di soddisfazione preventiva.
Seppur importante, l'aspetto fisico della dipendenza era risultato essere subalterno a quello psicologico.

Allora il professore passò allo step successivo.
Riportò di nuovo alcuni topi in isolamento e lasciò che facessero uso di droghe per circa due mesi.
Dopodiché, una volta che avevano sviluppato una forte dipendenza, li reinserì all'interno del Rat Park.

Ebbene, in quel contesto, pur avendo a disposizione la droga, i topi, pur mostrando alcuni segni tipici della sindrome d'astinenza, riuscivano a ritornare ad una vita normale. Si erano disintossicati. Ed era stato quell'ambiente buono a salvarli.

La spiegazione di questa teoria è molto semplice ed è applicabile anche agli esseri umani.

Negli ospedali di tutto il mondo, si somministra diamorfina, un potente analgesico usato, per esempio, in caso di gravi fratture.
La diamorfina altro non è che eroina. Tra l'altro, molto più pura ed "efficace" di quella che può procurarsi un tossicodipendente.

E ci sono casi in cui queste somministrazioni durano per settimane, a volte per mesi.

Allora perché tutte queste persone, quando vengono dimesse, non sviluppano una dipendenza da eroina?

Eppure i loro ganci chimici sono stati stimolati...perché non soffrono di astinenza?

Una risposta ce la dà lo psicologo Prof. Peter Cohen:

"Gli esseri umani hanno una profonda necessità di formare legami ed entrare in contatto gli uni con gli altri. È così che ci gratifichiamo. Se non siamo in grado di entrare in contatto con gli altri, entreremo in contatto con qualsiasi altra cosa - il suono di una roulette che gira, o l'ago di una siringa. Dovremmo smettere del tutto di parlare di 'dipendenza', e chiamarla piuttosto 'legame'. Un eroinomane si lega all'eroina perché non è stato in grado di legare in modo altrettanto forte con nient'altro."


A questo punto, per concludere, senza voler sminuire tutte quelle che sono le pratiche mediche, importantissime ed essenziali per il recupero di un tossicodipendente, vorrei farvi guardare la cosa anche da un altro punto di vista.

La dipendenza da stupefacenti è più un problema sociale che un problema individuale. Quando le società, a partire dalle famiglie, sono frammentate e non coese, la dipendenza aumenta drammaticamente.

Non lasciamo assolutamente che le persone schiave della droga si isolino. Spesso contribuiamo a farlo, perché ne abbiamo paura, è una reazione di difesa...comprensibile, umana.

Diamo loro la possibilità di entrare in contatto con qualcosa che spazzi via per sempre quell'idea malsana che per vivere bisogna attaccarsi a una siringa.

Usciamo dall'epoca della solitudine, ne abbiamo bisogno tutti.


Bibliografia

  • Alexander, B.K., Beyerstein, B.L., Hadaway, P.F. & Coambs, R.B. (1981). The effects of early and later colony housing on oral ingestion of morphine in rats. Pharmacology, Biochemistry, & Behavior, 15, 571-576.

  • Johann Hari, Chasing the Scream: The First and Last Days of the War on Drugs, Bloomsbury Publishing, 2015, p. 1, ISBN 140885785-5.


Fonti WEB


Grazie per aver letto e alla prossima

GM


coollogo_com-27908430.gif

Sort:  

C'è realmente da avere paura a cadere sotto alle gringie dell'eroina, una delle droghe più bastarde e famose che esistano, anche se non sono assolutamente (e per fortuna) un'autorità in materia.
Interessantissimo post, caro @girolamomarotta, complimenti.

Sì, sull’onda dei racconti di cantastorie, in questi giorni, per scrivere questo post, ho letto delle cose assurde, visto immagini e video che non dimenticherò mai. Però, quando ho letto di quello studio fatto con le cavie, ho pensato che dovevo assolutamente parlarne. Capire certe dinamiche può aiutare tante persone, più di qualunque terapia farmacologica.

Post molto interessante e utile. E' sempre bene rinfrescare la memoria su certe schifezze! Bravo!

Ti ringrazio molto per i complimenti, sono convinto del fatto che mostrare tutti i lati possibili della questione, possa essere d'aiuto per affrontarla al meglio.

Grazie mille per aver letto!
Ciao! Girolamo

Grazie mille, caro.

Che cosa orrenda. Grazie della rivisitazione storica e chimica, grazie a dio non mi sono mai avvicinato a queste cose

Hai detto bene, veramente terribile.

interessante questa istigazione alla droga. Inizio oggi

Non te lo consiglio!

Thanks for the resteem @STEEMSTEM!

Greetings
GM

Coin Marketplace

STEEM 0.26
TRX 0.11
JST 0.033
BTC 63869.25
ETH 3055.04
USDT 1.00
SBD 3.88