CDNB - Il Reame del Crepuscolo - Cap. 3: Il Seguito della Leggenda

in #ita6 years ago (edited)

Maril caricò in fretta Teclis sulla carriola e partì veloce come un fulmine, seguito dal resto del Nibbio Bianco; il coniglio corse a perdifiato sulle ali della paura e senza mai fermarsi, fino a quando non arrivarono all’ingresso di una grotta semi-nascosta dietro un cespuglio secco di rovi.

Dentro la grotta Maril si tranquillizzò: era un posto piccolo ma accogliente, con un braciere posto al centro della cavità, una sedia malmessa ed un letto fatto di paglia. Il coniglio prese una pentola da una credenza angolare e la riempì con un paio di manciate di… qualcosa.

  • Avete fame?

Chiese, prendendo qualche stelo di paglia dal letto e cercando di accendere il fuoco con un rozzo acciarino.

  • Beh, io avrei un certo appetito…

Disse Aurora sporgendosi oltre la pentola, ed osservando il suo contenuto: vermi, millepiedi e scarafaggi. La piccola pantera si ritrasse orripilata.


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Maril mise il pentolino sul fuoco scuotendo le spalle.

  • Purtroppo qui non c’è niente di meglio da mangiare: gli insetti sono molto nutrienti e se ben cotti neanche troppo cattivi. Quando sono fortunato trovo del pane raffermo nelle case del villaggio, quando sono MOLTO fortunato anche qualche striscia di carne secca. Ma per lo più insetti.

La statua d’argento parlò con la voce di Teclis.

  • Mastro Maril, più che fame di cibo, io anelo a delle spiegazioni; come vi stavo accennando poco fa, noi siamo entrati attraverso un portale blu e siamo finiti in questa landa: potreste dirci esattamente in quale regione di Miralis siamo e perché ci siamo manifestati in questa peculiare forma?

Maril lanciò un millepiedi cotto in direzione di Sciacallo che, istintivamente, allungò la lingua ed ingoiò il boccone.

  • …Direi che per rispondere alle vostre domande è meglio cominciare dall’inizio: ovvero CHI sono io e perché sono finito in questo posto.

Il coniglio antropomorfo scostò la pentola dal fuoco e versò il suo contenuto in un piatto: nonostante fosse visivamente rivoltante, l’odore non era affatto male. Il Nibbio Bianco si mise comodo intorno al fuoco, spiluccando insetti arrosto ed ascoltando assorti la storia di Maril.

Il mio nome è Maril Nimblefingers, mago assegnato al dipartimento di “Storia e Archeologia” dell’accademia. I miei studi si concentravano principalmente sulle leggende folkloristiche riguardanti il “Reame Dorato”.

Grazie ad alcuni contatti, giunsi alle porte di una cittadina a nord dell’isola, conosciuta come Hillbury; lì, tra il ciarpame di un rigattiere, trovai l’oggetto che cercavo da anni… l’antico frammento di un potentissimo artefatto conosciuto come lo Specchio Fantasma.

Secondo i miei studi questo specchio permetteva l’accesso al Reame Dorato: ero così eccitato che cominciai a testare i suoi poteri mentre ero ancora in locanda.

Capii di essere stato un po’ avventato quando dal nulla comparve un portale vorticante di colore blu sotto i miei piedi, e vi caddi dentro.

Ora immaginate la sorpresa quando mi ritrovai con la faccia nella sabbia giallastra, ricoperto di peli e con un paio di orecchie da coniglio in testa. Ma non era tutto: la mia celeberrima fortuna mi fece cadere sopra un paio di soldati vestiti con un’armatura nera come la pece che, come prima cosa, mi puntarono le spade contro; lasciai il frammento di specchio e fuggii il più velocemente possibile.

…e cinque anni dopo, sono ancora qui.

Ma dov’è “Qui”?

Signori miei, vi do nuovamente il benvenuto nel Reame del Crepuscolo.


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Immagino conosciate la leggenda degli “Eroi del Crepuscolo”, giusto?

Ecco, uno degli enigmi che da sempre assilla noi storici era DOVE fosse il Reame Dorato, dato che non esisteva nessuna traccia, rovina o reperto che potesse provare le antiche leggende. MA esistevano dei libri, scritti in un’antica lingua morta, che testimoniavano la sua esistenza.

Secondo questi libri il Reame Dorato era un paradiso creato da tre divinità antichissime manipolando il caos primordiale: queste divinità sono conosciute col nome di Alestra dea delle arti e dell'astuzia, Silfiria dea dell'audacia e della speranza e Zenir dea del potere e della tenacia. Dopo aver creato il Reame le tre dee abbandonarono la loro creazione, lasciando agli abitanti come prova della loro potenza e a protezione della propria opera, l’artefatto conosciuto come il “Medaglione del Cielo”.

Le antiche leggende parlano di questo medaglione come un disco d'oro massiccio con incisi sulla superficie gli antichi simboli di Potenza, Astuzia e Speranza. Si dice che chiunque entri in possesso del medaglione possa rendere tutti i suoi sogni realtà.

Come saprete dalla leggenda, un Conquistatore Malvagio invase il reame dorato e tentò di mettere le mani sul medaglione, ma venne fermato dagli Eroi del Crepuscolo. Al secondo tentativo però gli eroi non vennero e l’oscuro invasore prese possesso del reame e del medaglione.

Quello che però non è raccontato dalla leggenda è il seguito della storia: nei libri si narra di come solo chi possieda nel suo cuore un perfetto equilibrio tra Potere, Astuzia e Speranza possa utilizzare il medaglione. Quando il Conquistatore toccò la sua superficie, l’artefatto si divise in tre parti; lo “spicchio” della Potenza, più affine al suo animo, restò in suo possesso.

Le altre due parti scomparirono non si sa dove.

Fatto sta che, medaglione del cielo o meno, il Conquistatore oscuro aveva vinto; dagli studi fatti in questi anni ho capito che il Reame del Crepuscolo, questa landa desolata e battuta dal vento, è a tutti gli effetti quello che resta del Reame Dorato corrotto e piegato dalla malvagità del suo nuovo imperatore.

Da un punto di vista accademico, il reame del Crepuscolo è un piano dell'esistenza sovrapposto a quello di Miralis, dove la geografia (montagne, mari, fiumi) è simile al mondo che conosciamo ma che si differenzia per alcuni particolari; inoltre i due mondi non sono collegati se non attraverso l’ausilio di un frammento dello Specchio Fantasma.


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Quando Maril finì di narrare la sua storia, il piatto di insetti era completamente vuoto: Aurora e Sciacallo avevano apprezzato la cucina locale.

Teclis fece una domanda:

  • Grazie mille Mastro Maril… ma non ci avete ancora spiegato perché abbiamo cambiato forma.

Il coniglio si grattò la testa.

  • Beh, posso supporre che la corruzione di questo reame modifichi la fisicità di chi vi entra. Forse rispecchiando alcune peculiarità del suo carattere: nella mia vita non posso dire di essere stato mai coraggioso e qui sono un coniglio. Ci sarà un motivo se voi siete una statua, una piccola pantera, un camaleonte ed un insetto.

Quellolì ronzò attorno alla testa di Aurora che stava ancora masticando il pranzo.

  • Scusa Coniglione, ma quindi… è possibile che gli insetti che state mangiando siano stati anche loro uomini o donne?

Maril scosse le spalle.

  • Possibilissimo.

A Sciacallo andò di traverso il boccone ma fece comunque in tempo a sputare; Aurora non fu così fortunata: dopo aver ingoiato prima si raggelò e poi svenne.

  • Meno male che io mi limito a succhiare il sangue.

Disse Quellolì con noncuranza.

Non avete idea di chi siano gli avventurieri del Nibbio Bianco, cosa sia il Reame del Crepuscolo o del perché lo gnomo del gruppo si chiami "Quellolì"? Troverete (quasi) tutte le risposte nei precedenti capitoli delle Cronache sul mio blog:

Libro Primo:

Libro Secondo:


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Sort:  

Finalmente qualche dettaglio succoso! Ho pensato a Timon e Pumba quando hai cominciato a parlare di insetti, ma almeno in questo caso sono cotti! La trama si fa interessante, non smetto di seguirti con curiosità; a questo punto sarebbe interessante capire se ci sia un modo per stabilire se un oggetto o un animale incontrato in questo mondo ostile, sia o meno una persona. E se ci fossero persone provenienti da tanti mondi paralleli? E se non fossero persone ma soltanto oggetti inanimati o normali animali? Insomma, i nostri eroi potrebbero ritrovarsi improvvisamente circondati da una schiera folta di persone intrappolate oppure, al contrario, potrebbero dover affrontare questa nuova avventura nella solitudine o, piuttosto, in compagnia del simpatico coniglione e con rari ma sgradevoli incontri con giganti poco amichevoli e creature volanti della stazza di un castello! Bravo!

Sì effettivamente potrebbe sembrare una citazione al Re Leone, ma senza colonna sonora :D Come sempre, alcune delle tue domande avranno una risposta, altre resteranno per sempre un mistero di questa landa desolata... grazie per il supporto :)

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