Grillo, per favore, lascia stare la politica

in #ita5 years ago

Sul blog di Grillo ho trovato un articolo che, visto il contesto M5S degli ultimi anni, ho trovato veramente paradossale. L’articolo non l’ha scritto il comico ma George Monbiot, che essenzialmente mostra il suo disprezzo verso il neo-liberismo, la retorica trita e ritrita di “popolo vs élite”, praticamente cara a tutti oggi: dai reazionari agli utopisti in buona fede, dagli euroasiatisti (Fusaro, Dugin) a degli accademici (Andrei Fursov, Noam Chomsky). Il tutto farcito da illusioni sul come sistemare la democrazia.



Immagine di dominio pubblico

Perché lo trovo paradossale, se non assurdo? Perché il Movimento, come già annunciato mesi addietro, dichiarandosi né di destra né di sinistra, ha fatto/sta facendo il gioco del paradigma dominante, ossia quello delle privatizzazioni, deregolamentazioni, riduzioni dell’intervento pubblico nell’economia, al fine di rilanciare il saggio del profitto: in altre parole, il neo-liberismo, la negazione del keynesismo, che viene appunto citato nell'articolo, omettendo le cause della sua fine.

Dall’articolo, illusione uno:

Possiamo usare nuove regole e metodi elettorali per garantire che il potere finanziario non superi mai il potere democratico. Ora, penso che questo abbia il potenziale per attirare una vasta gamma di persone, e la ragione di ciò è che, tra i pochissimi valori che condividono sia la destra che la sinistra, ci sono “appartenenza e comunità”.

Grassetto mio. Ribadisco: articolo di Grillo, che ha che fare col movimento 5S, quindi con Di Maio, colui favorevole all’imposta piatta, così come Toninelli, purché non costituisca danno per i più poveri. Il capitale finanziario e non gioisce quando sente certi commenti. Inoltre, alla faccia del contrasto al potere finanziario tramite legge sul conflitto d'interessi, sul Sole24Ore vediamo che fina ha fatto questa indomita volontà:

La norma depositata dalla deputata M5S Anna Macina non prevede più, come era emerso da alcune anticipazioni, che scatti l'incompatibilità per chi ha patrimoni immobiliari o mobiliari oltre i 10 milioni di euro. A ribadirlo il vicepremier Luigi Di Maio, che ha già annunciato che quella norma sarà cassata perché «non è un crimine essere ricchi in questo Paese».

Pezzo precedente a quello riportato poco sopra, ma collegato:

[...] La narrativa politica dominante dei nostri tempi ci dice che dovremmo vivere in un individualismo estremo e in una costante competizione l’uno con l’altro. Ci spinge a combattere, a temere e diffidare l’un l’altro. Atomizza la società. Indebolisce i legami sociali, spezza le nostre radici. In questo vuoto crescono queste forze violente e intolleranti. Siamo una società di altruisti, ma siamo governati da psicopatici.

L’imposta piatta trova la sua ragione d’esistere in un modo di pensare fondante per il credo liberale: l’individuo spende più razionalmente dello Stato. Per questo serve ridurre le entrate dello stato a favore di quelle dell’individuo (non creando deficit! Rif. Trump, Reagan, etc.). Chi si dice favorevole all’imposta piatta e poi ha membri del suo stesso gruppo che pubblicano contenuti del genere, ignora le fortissime contraddizioni interne nel gruppo o ha fortissima mala fede. Il Movimento 5 Stelle di recente ha dato prova di entrambe, e degli elettori se ne sono resi conto rifugiandosi nell’angolo del dolore dei traditi chiamato astensionismo, facendo, tra l’altro, un regalo enorme alla Lega.

Illusione due:

Senza una storia di restauro che può dirci dove dobbiamo andare, nulla cambierà. La storia che dobbiamo raccontare è una storia che dovrà fare appello alla più vasta gamma di persone possibile, attraversando le diversità politiche. Dovrebbe essere semplice e comprensibile, dovrebbe far leva sui bisogni e i desideri, ma dovrebbe anche essere fondata sulla realtà.

La narrativa di restauro del M5S presentava già a monte numerose falle. Nonostante gli avvertimenti di varie istituzioni nazionali e non, come ad esempio su vincoli di spesa in deficit rispetto al PIL, qualcuno ha fatto finta di voler fare la voce grossa a Bruxelles, ritornando a casa con la coda fra le gambe e spese per interessi sul debito più elevate (spread). Non ho memoria né conoscenza, magari vista anche la mia età, di un governo che sfida così ingenuamente i mercati e perde fragorosamente.
Una storia semplice si scontrerebbe con superficialità ed errori di varia natura. Lo studio e la storia non fanno sconti a nessuno: o si apprende da qualche manuale o libro, o si apprende con un’esperienza più o meno dolorosa, ammesso che si voglia ottenere una lezione da questa. Il M5S non ha ancora capito di cosa sono capaci i mercati, ha solo ricevuto un assaggio con lo spread, con articoli falsi da più testate, e prendendo parzialmente atto che certe pezzi di Stato non risultano eleggibili (vicenda Casalino). Gli agenti del mercato hanno un sacco di strategie e il Movimento non ha gli strumenti, per motivi genetici come annunciato in altri articoli, per contrastare una forza così astuta, industriosa e brutale, a seconda delle esigenze del periodo storico.

Per concludere, il movimento ha dato prova di spalleggiare il neo-liberismo ogni qual volta ha appoggiato personaggi e ricette provenienti da quel mondo, ad esempio: l’elezione di Von der Lyen, ridurre il cuneo fiscale tagliando un ammortizzatore sociale (NASPI, tra l’altro proposta rigettata persino da Confindustria!), riducendo il cuneo fiscale per certi lavoratori autonomi tagliando degli oneri INAIL, espellendo dal partito chi si è accorto che una misura apriva le porte ad una privatizzazione, una deregolamentazione su dei limiti nel decreto Genova, e così via, e per questi motivi trovo l'articolo riportato da Grillo piuttosto stridente. E provo anche imbarazzo per lui.

Sort:  

Complimenti per il tuo articolo, davvero molto interessante, ti dico il mio parere, non trovo assurdo questo "post" di Grillo, perché da quando sono nati i 5 stelle (e basterebbe un po' di memoria storica da parte dei fan) hanno sempre tenuto posizioni ambigue su tutto quello che non è populismo spicciolo per riempire la pancia della gente, questo articolo, che non è certo il primo del suo genere, serve solo a creare una base su cui appigliarsi per fare l'ennesima giravolta su tutte le posizioni ambigue del M5S, non essendo come dicono loro "né di destra, né di sinistra" (che se poi chi lo dice in realtà è sempre più vicino alla destra, ed è solo una dichiarazioni acchiappavoti dei delusi di sinistra che ci sono sempre).
Comunque onestamente, credo il m5s ha già raggiunto il suo massimo e piano piano arretrerà sempre di più fino a sparire, è stato un curioso esperimento che purtroppo (per loro) è fallito.

Grazie, mi hai dato lo spunto per un articolo

Diciamo che un passo in avanti è stato fatto, da quando ci sono loro la politica è cambiata, prima certi temi non sarebbero neanche stati affrontati, vedi i sontuosi finanziamenti ai partiti per dirne uno tra i tanti. A mio avviso il grosso errore dei 5S, ma già da quando erano in opposizione, è il confondere il voto popolare ricevuto come base stile Pd o Forza Italia. Poi gli altri fanno peggio e di fatto riversano in automatico i voti estremamente volatili ed evaporativi ai grillini. E questo governo del compromesso lo sta dimostrando, i voti si spostano ad ondate massicce. E lo sa anche Salvini che oggi pare essere il beneficiario, ma appunto... pare.

Provo a risponderti punto per punto:

Diciamo che un passo in avanti è stato fatto, da quando ci sono loro la politica è cambiata, prima certi temi non sarebbero neanche stati affrontati, vedi i sontuosi finanziamenti ai partiti per dirne uno tra i tanti.

Mi riferisco anche a questo quando parlo di assenza degli strumenti. Il finanziamento ai partiti può avvenire in un sacco di modalità: 2xmille, pubblico, donazioni di aziende che non possono superare certi importi (Letta o Monti, non ricordo), donazioni da parte di associazioni (che indovina un po' da chi vengono finanziate), donazioni a privati (molto meno tracciabili. Es. io amministratore delegato dò soldi a te capo politico di X, al posto di passare per il tuo partito o fondazioni), versamenti dei parlamentari (e tagliandoli viene meno questa parte di linfa vitale). Detto a mò di detto popolare: fatta la legge si trova l'imbroglio. Se le vie del Signore risultano infinite, le vie della borghesia di gestire la democrazia parlamentare, che qualcuno ancora pensa di sistemare a suon di legge o illusioni accademiche (es. democrazia aleatoria, epistocrazia), pure.

A mio avviso il grosso errore dei 5S, ma già da quando erano in opposizione, è il confondere il voto popolare ricevuto come base stile Pd o Forza Italia.

La gente vota ad esclusione. Ha provato a dare fiducia. Poi l'ha persa. Stesso errore di Renzi.
Il punto, come già dicevo mesi fa, sta nel capire a chi daranno fiducia al prossimo giro. Perché quando l'astensione si alza, avvengono scelte spiacevoli fatte da minoranze, ma valutate a posteriori. E per questo andrebbe ricordata l'astensione nei vari giri di elezioni durante la repubblica di Weimar.

Poi gli altri fanno peggio e di fatto riversano in automatico i voti estremamente volatili ed evaporativi ai grillini.

Domanda a cui non trovo ancora una risposta: costano di più i danni di Lega+M5S in termini di spesa per interessi e deficit o le varie rubberie di PD e FI? Per capirci dell'ordine di grandezza, nel primo caso si parla di miliardi in pochi semestri, nel secondo caso il conto si fa più lungo e difficile.

Ri-rispondo:
Sul punto 1) sono d'accordo, ma quello dei finanziamenti avveniva anche prima, quindi un passo in avanti l'abbiamo fatto, almeno i soldi delle tasse non vanno ai partiti. Ora sarebbe da chiudere la partita istituendo, come in america, la lisa pubblica dei lobbysti con tanto di donazioni e interessi espliciti. Tutto alla luce del sole. Ma qui sorge un problema, ovvero chi non rispetta deve essere duramente sanzionato, quindi si dovrebbe fare una riforma della giustizia eliminando la forma del passato in giudicato e restituendo i gradi di giudizio al loro scopo originale.

Sul punto 2 sono d'accordo. Infatti io proporrei che l'astensionismo sia conteggiato. Cioè come se fosse un partito che prende gli scranni, e quelli "guadagnati" dagli astensionisti diventano scranni vuoti. Forse, perché questa cosa non mi risulta sia mai stata fatta, i politici si danno una mossa perché togliendo le poltrone (e questo si è visto nelle ultime riforme) la cosa li tocca da vicino.

Punto 3, il costo per interessi è virtualmente finto, perché più della metà del debito lo ha preso la bce, quindi a livello contabile andrebbe stornato, come per altro sta facendo l'inghilterra, dal computo totale e quindi anche degli interessi. Ma siccome è un'arma, come il pareggio di bilancio, non si tocca e non si può toccare, almeno fino al prossimo Presidente della Repubblica che potrebbe benissimo essere eletto dai leghisti. Se stiamo ai numeri il debito è calato e la Francia il trimestre scorso ci ha superato con un trend pauroso ben più del nostro. Da qui a "stare" bene ce ne vuole, ma il discorso è complesso, di fatto se guardi le nazioni con debito sotto al 50% sono al 98% nazioni del terzo mondo, nel girone dei cattivi ci sta tutto l'occidente. Quindi è il sistema ad essere fallato, non gli italiani.

Punto 3, il costo per interessi è virtualmente finto, perché più della metà del debito lo ha preso la bce

questa cosa l'hai sicuramente letta da qualche parte. Panzana pazzesca. Guardati i rendimenti per scadenza, lo puoi fare anche con la tua banca. Anche perché nessun investitore andrebbe a scegliere i titoli con scadenze più brevi. Se invece vuoi perdere più tempo, guarda il portafoglio titoli della BCE.

Sul punto 1, persino il Roosvelt conservatore (quello pre new deal) ha voluto trasparenza sulla cosa. Possiamo definire la politica americana lobby-free? Se vogliamo scrivere barzellette su Foxconn in Wisconsin, ci sto.
Ripeto la mia posizione: la democrazia parlamentare borghese non si sistema per decreto. Quindi vedo illusioni nella tua posizione.

Mi spiace non lo leggo lo vedo, i titoli rendimento 10Y sono calati considerevolmente in questi mesi come puoi vedere tu stesso
https://www.tradingview.com/x/WzDcAd1z/
se poi credi alle panzane che scrivono corriere o repubblica lo capisco, fa parte del gioco neo liberista indottrinare balle come "i mercati insegneranno agli italiani a votare bene"

Ti dirò di più, con quel grafico li ci sarebbe da leccarsi i baffi, perché comprare ora con quei due furbi che litigano al governo, facile che li ti fai un take profit da far paura. Peccato che comprare è un casino assurdo, mentre negli anni 80 era facilissimo. Come mai la BCE non vuole aprire al mercato privato? pensaci su un attimo...

Sul punto uno non esiste la perfezione come negli altri punti, ma tra fare le robe di nascosto come facciamo noi ora e obbligare a fare le cose pubbliche o per lo meno provarci, meglio il metodo americano. Che poi i lobbysti siano riusciti a far eleggere dei pupazzi come Reagan è cosa nota.

Io pensavo ti riferissi a quelli cogli interessi negativi. Allora non capisco perché lo reputi finto.

Si gli interessi negativi sui 10Y ci sono stati, ma erano dovute ad altre vicende. Il finto di cui parlo è molto semplice da capire. Se la BCE compra i titoli di stato in scadenza e li congela senza riscuoterli (e lo fa non solo con l'Italia), lo stato italiano non paga gli interessi che sono nominali sulla carta e non paga manco il capitale. Solo che dal punto di vista contabile la UE pretende la copertura nominale, da cui poi dobbiamo emettere altri titoli a copertura di qualcosa che non verrà mai richiesto per molti e vari motivi tecnici. Al momento per quanto si sa, la BCE detiene 1000 miliardi. Del restante la metà almeno è in mano italiana, l'altra in mano straniera. Se a livello contabile analizziamo queste cifre con quelli di altri stati, si capisce benissimo che le accuse che ci vengono mosse siano del tutto artefatte in modo strumentale.

Viviamo tempi paradossali e quelli da te citati sono solo alcuni dei paradossi che viviamo.
La vera domanda è: se non il M5S chi?
Dalla loro hanno quantomeno manifestato la volontà, vera o presunta, di provare ad invertire la rotta, la mentalità.
Nei fatti non è stato cosi, non sempre almeno.
Ma finire nelle mani di uno xenofobo invasato come Salvini sarebbe meglio?
Finire nelle mani del PD che dice e fa il contrario di quel che ha detto e ha fatto nell'unico obiettivo di preservare lo status quo e i suoi interessi?
Berlusconi?
il punto è che viviamo in una società che è implosa totalmente su stessa.
Dall'ambiente alla cultura, dall'istruzione all'economia.
Siamo in un mondo fallito e noi siamo falliti, siamo depressi e senza speranza.
In Italia c'è il potere d'acquisto più basso d'europa, siamo i più ignoranti d'europa eppure siamo coloro i quali fanno lavori che non dovrebbero fare. Siamo infatti quelli che più di tutti occupano lavori meno qualificanti rispetto all'istruzione ricevuta, ergo in Italia la qualità del lavoro è a livelli bassissimi.
Cosa fare?
Non lo so.

La vera domanda è: se non il M5S chi?

Se si vuole realismo, ma senza evitare di ingoiare rosponi, perché questi non provengono solo dal M5S, in genere consiglio +Europa e PD. La differenza fra i due sta nell'iporcrisia (maggiore nel PD, ma non mancano eventi clamorosi tipo appunto le recenti primarie di +Europa) e nel programma politico-economico, che in +Europa non ha demagogia socialdemocratica fatta per illudere qualche nostalgico post-Berlingueriano. Inoltre +Europa risulta più progressista, se pur in maniera liberale, in termini di diritti rispetto al PD. Essenzialmente il PD ha l'ala cattolica come freno ai diritti borghesi (es. tutto ciò che ruota attorna alla morte auto-determinata) poi l'ala Minnitiana (adulata da gente su IlFoglio) come freno sull'immigrazione.

Se non si vuole realismo compatibile all'ordine economico presente, serve studiare tanto. Ma tanto. Soprattutto da fonti primarie, non da interpretazioni. E questo richiede anni. Perché le fregature avvengono sia fra i cosiddetti fascisti (che comunque conservano l'ordine economico presente) che comunisti. Essenzialmente fra i fascisti mainstream si trova la continuazione della svolta istituzionale partita con Almirante, che continua ad usare lo squadrismo ma rinunciando ad una prospettiva rivoluzionaria (in senso fascista). Inoltre si trovano i più o meno cattolici, i più o meno pro-israele, etc.
Quando parlo di studio non intendo, come già ho scritto, usare le interpretazioni. O i docu-film di 6 ore di Zeitgeist o qualsiasi doc-film dei nuovi wanna be socialisti utopici (tipo i PROUTiani, ossia coloro che non hanno letto e/o conoscono Owen e Simon, o quelli delle comunità indipendenti con nuovi valori). Ma lavoro di gruppo, un processo di anni, lavoro sulle fonti. Se voglio un pensiero liberale, mi rifaccio a Smith, Richardo, non al più liberale di Forza Italia. Se voglio il Bob aggiustatutto del capitalismo mi leggo Keynes e poi bilancio con la doccia gelata delle regole europe.

Serve anche capire che tipo di interessi di classe si vuole difendere. Ma soprattutto servirebbe capire dell'esistenza delle classi, in tutte le fasi storiche.
Il think tank di Soros queste cose le sa benissimo, e capisce così bene la situazione che, ad esempio, in materia fiscale appare molto più progressista della imposta piatta voluta da Lega e compagnia bella. Soros. Uno che ha un hedge fund che capisce i costi sociali di non alzare le imposte. Soros. Ebreo molto odiato in Ungheria e non solo.
La cosa tragica sta nel notare che non solo il think tank di Soros, una punta di diamante di un pezzo di pensiero alto-borghese, ha colto la necessita dell'alzare le imposte come calmiere sociale. Queste persone hanno colto che stanno aumentando le similitudini fra oggi e la società che ha accettato il New Deal monco di Roosvelt.

Wow!
Adoro parlare con te anche se a volte ammetto di perdermi! Si parla troppo poco su steemit di queste cose.

Aggiungo anche che quando qualcuno vuole fare qualcosa di veramente positivo per i più, generalmente non finisce mai piuttosto bene. Per questo io stimo i cosiddetti non votanti consapevoli. Perché, con i loro ragionamenti più o meno corretti, riconoscono l'inutilità del voto.
Qualche esempio sulle avventure infelici: Allende in Chile, Rosa Lussemburgo in Germania, Aldo Moro e Berlinguer (pur se con un programma molto riformista rispetto i primi due). In due casi su tre si ha la manina degli USA, paese che conta ben pochi anni di fatti suoi nei suoi confini in oltre 200 anni di storia. Sul terzo c'entra l'operazione Gladio, in Italia finita nel dimenticatoio dopo gli anni 90, anche per volere istituzionale del tempo, peccato che ha operato per quasi 40 anni e ha avuto connessioni molto, ma molto, ma molto profonde in diversi pezzi della società italiana e atlantista.

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