Vienna colorata e insolita. Il quartiere Hundertwasserhaus. (Photo by sard@rt)

La città di Vienna, di infinita bellezza e fascino senza tempo, nasconde mille tesori e, inaspettatamente, inedite sorprese.
Prima di visitarla avevo letto che, nel quartiere chiamato Hundertwasserhaus si trovava un particolarissimo angolo urbano caratterizzato dalla presenza di case tutte colorate…
Devo dire che questo particolare è bastato per attirare la mia attenzione e, nei pochissimi giorni del mio soggiorno a Vienna, mezza mattinata è stata dedicata a scoprire queste deliziose e curiosissime architetture.

Mi riferisco quindi al quartiere Hundertwasserhaus dal nome del suo originalissimo e visionario architetto Friedensreich Hundertwasser che fu l’artefice instancabile di questa innovativa iniziativa di housing sociale che oggi è diventata una meta imperdibile per chi visita Vienna.
Case ecologiche, colorate, storte , avvolte dal verde sono il risultato di una ricerca estetica e materica avviata dall’architetto Hundertwasser e realizzate fra la fine del 1980 e 1990 .

I riferimenti con l’architettura di Gaudì sono immediati anche se le differenze qualitative, a mio parere, a vantaggio dell’architetto catalano sono prevalenti.
La storia dell’architettura è spesso puntellata dalla presenza di architetti che hanno voluto incentrare la loro ricerca architettonica privilegiando il rapporto tra uomo e natura, tra elementi vegetali e architettonici e, l’artista ecologista Friedensreich Hundertwasser, rappresenta uno dei più recenti e originali interpreti di questo approccio progettuale.

Le case del quartiere Hundertwasserhaus sono un blocco di 52 appartamenti, tutti differenti fra di loro dalle dimensioni comprese fra i 30 e i 110 metri quadrati.
Al piano terra ci sono alcuni locali commerciali presi d’assalto dai tantissimi visitatori che si riversano in questo piccolo angolo di Vienna.
Infatti lo spazio della strada dove si trovano queste case non è molto ampio e questo, purtroppo, impedisce una piena percezione del complessivo impatto cromatico delle case.

Piante che escono da finestre, elementi decorativi tutti diversi, materiali dalle tinte brillanti e vivaci, pavimenti non perfettamente orizzontali vogliono inequivocabilmente evocare la bellezza e variabilità della natura, difficilmente inquadrabile e riproducibile nelle ordinate linee e squadrate forme dell’architettura.
Per Friedensreich Hundertwasser in fondo “La linea retta è empia”.
Trattandosi di un intervento di housing sociale ovviamente non manca l’apporto continuo e libero di chi deve poi abitare realmente queste case.
In fondo per l’artista nel suo “Manifesto per il boicotaggio dell’architettura funzionale” le pareti delle costruzioni sono una sorta di “terza pelle” che gli abitanti potevano liberamente modificare, dipingendole e ornandole secondo la propria personalità e creatività.

L’artista ecologista Hundertwasser si è avvalso della collaborazione dell’arch. Josef Krawina per la realizzazione di questa geniale architettura. Nel 1979 i due progettisti ricevono dal Consiglio Comunale di Vienna l’incarico di realizzare un intervento di case popolari con una forte impronta ecologica e, in questo, fu sicuramente determinante l’apporto dell’arch. Josef Krawina che imposto tutta la costruzione utilizzando materiali naturali e concetti ecologicamente corretti e avanzati per il periodo.
Il complesso edilizio , che si distingue nel paesaggio urbano Viennese, non solo per la cromia delle facciate ma anche per la presenza diffusa del verde che, anche al variare delle stagioni, offrono un’immagine sempre inedita del complesso abitativo.
Sono circa 250 gli alberi impiantati che oggi hanno raggiunto una dimensione considerevole.
Dei veri e propri Inquilini Verdi, parte integrale e fondamentale del fantasioso complesso edilizio che, distribuiti nelle terrazze, nei tetti e in facciata, dovevano contribuire a realizzare un atmosfera accogliente per l’uomo in una zona di Vienna particolarmente povera di spazi verdi.

L’albero inquilino, l’albero che cresce proprio dall’interno dell’edificio, è uno dei concetti più innovativi e particolari di questa costruzione assieme al cosiddetto “diritto alla finestra” postulato da Hundertwasser per la prima volta nel 1958 e secondo cui ogni inquilino aveva diritto di scalfire il muro attorno alla sua finestra nel raggio della lunghezza del proprio braccio per poi dipingerlo a suo piacimento.
Per questo il contorno delle finestre del Hundertwasserhaus sono colorate in maniera differente.

L'uso del colore, giallo, rosso, blu e bianco, apparentemente casuale, in realtà è strettamente legato all’individuazione e delimitazione delle singole unità abitativa, mentre il grigio è relativo agli spazi comuni.
Ma il verde naturale, diffuso e invadente, è il valore aggiunto per queste facciate.
Nella policroma e moderna facciata si distingue una parte antica che ricorda e riproduce il precedente edificio, poi demolito, perché, secondo il convincimento dell’artista Hundertwasser le case sono abitate anche da spiriti domestici ai quali bisogna permettere di passare dall’antico edificio al nuovo.
Il nucleo antico dell’edificio è dunque il punto di partenza per l’edificazione del nuovo.

Nulla è ordinato in questa costruzione perché nulla lo è in natura. Finestre tutte diverse e non allineate, linee curve, colonne realizzate con mattoni e ceramica che hanno un ruolo non solo portante ma anche fortemente decorativo.
Non distante da questo complesso si trova un altro interessantissimo intervento di Hundertwasser chiamato il KunstHaus Wien. Ve ne parlerò in un altro post.

Naturalmente concludo questo mio post invitandovi a visitarlo, se vi trovate a Vienna. Ne vale assolutamente la pena!