Avete mai provato a cimentarvi in uno di quei giochini in cui si deve cercare di guidare un braccio meccanico posto all'interno di una teca di vetro, con lo scopo di afferrare un pupazzetto di peluche o altri premi? Prima di scoprire che si tratta semplicemente di un gioco di probabilità (e non di abilità come vogliono farci credere), dato che il suddetto braccio decide di chiudere la presa in maniera vincente soltanto una volta ogni tot numero di tentativi prestabilito, ho buttato via non so quante monetine da un euro, nel tentativo di improvvisare un regalino per il bambino di turno.

Il più delle volte gli artigli meccanici rimanevano molli come le squadre allenate da Massimiliano Allegri, non permettendo al braccio di sollevare i premi in palio, mentre altre, quando miracolosamente tutto sembrava funzionare a dovere, l'aggeggio dava un ultimo scossone alla fine della sua corsa, lasciando cadere il pupazzo proprio a pochi centimetri dalla buca della vittoria.

E così, tra la solita tiritera di giornali che invocano ghigliottine a giorni alterni, e una clamorosa eliminazione dalla Coppa Italia per mano della piccola Cremonese, patita dal grande maestro Mourinho (che naturalmente, come tutti i suoi fallimenti degli ultimi dieci anni, da noi non fa mai rumore), la vicenda di Paul Pogba mi ha ricordato molto in queste ore quei tentativi, quasi sempre vani, di mettere nel sacco la sorte.

_{L'Allianz Stadium di Torino, foto da forzaq8 from kuwait, CC BY 2.0, attraverso Wikimedia Commons}

Ogni volta che il centrocampista francese è sembrato pronto a rientrare, un nuovo guaio fisico si è presentato puntuale alla sua porta, facendo slittare il momento del nuovo esordio in bianconero di settimane o mesi più in là. Siamo al secondo giorno di febbraio, e Pogba non ha ancora messo a referto un solo minuto in partite ufficiali con il suo nuovo/vecchio club. E chissà, a questo punto, se e quando lo farà.

E' notizia di ieri infatti che il numero dieci della Signora, colui che in estate era stato presentato come il fiore all'occhiello di un'intera campagna acquisti, non sarà disponibile nemmeno per la partita di Coppa Italia con la Lazio, in programma questa sera all'Allianz Stadium di Torino. Un lieve affaticamento ai flessori, definito come nulla di grave dallo staff medico, ma che con buona probabilità ne farà slittare il rientro di almeno un paio di ulteriori settimane.

Sempre che bastino, dato che la società di proprietà del Gruppo Exor si è spesso contraddistinta negli ultimi anni non solo per l'impressionante mole di infortuni stagionali, mediamente più del doppio delle dirette concorrenti, ma anche per tempi di recupero lunghissimi rispetto a problemi fisici similari occorsi ai calciatori delle altre squadre.

E le stesse parole di Massimiliano Allegri in conferenza stampa, nelle quali ha previsto con disarmante serenità il rientro al top della condizione del calciatore proveniente dal Manchester United soltanto tra due o tre mesi, non lasciano affatto tranquilli i tifosi. Qualcuno dica ad acciughina, principale sponsor del ritorno di Pogba a Torino, e a tutti i suoi fidati collaboratori, che nel frattempo la stagione sarà finita.

Inutile sottolineare come per una squadra già tutt'altro che perfetta, come la Juventus, per di più con la sventura di essere guidata dal peggior allenatore della Serie A, poter disporre della rosa il più possibile al completo durante la stagione diventa fondamentale per cercare di raggiungere quanto meno i traguardi minimi. Intendiamoci, pur con tutti abili e arruolati non si sarebbe di certo vinta la Champions League, ma a quest'ora sarebbe stato possibile probabilmente guardare al futuro con più ottimismo.

Dove comincino e terminino le "colpe" di chi ha voluto a tutti i costi un calciatore già fermo da Aprile dello scorso anno, o quelle di uno staff di preparatori evidentemente non all'altezza della situazione è cosa difficile da stabilire. Resta il fatto tuttavia che tutti gli infortunati bianconeri, da ormai sette o otto anni a questa parte, risultano sempre in ritardo con la tabella di marcia dei recuperi.

Partendo da Federico Chiesa, fuori quasi un anno rispetto agli otto-nove mesi preventivati, per arrivare a Kaio Jorge, fermo anch'egli da dodici mesi contro gli otto previsti, senza dimenticare delle perenni ricadute passate dei veri Dybala, Chiellini e Bonucci il quadro disarmante risulta piuttosto chiaro.

A questo punto, più che quando tornerà, i sostenitori bianconeri hanno cominciato a chiedersi se davvero Pogba un giorno lo farà, tanto che sembrano filtrare le prime clamorose ipotesi di rescissione del contratto. E dire che le sue condizioni sembravano ben note già molto prima dell'ingaggio, semplicemente leggendo le statistiche del calcio inglese delle ultime stagioni e prendendo nota dell'infinità di partite saltate.

O magari chiedendosi semplicemente come mai al Manchester United avessero deciso di non rinnovargli il contratto.