Mancini, Balotelli e le altre facce della speranza [#steemexclusive]

Se già ritenete di appartenere alla schiera di quei tifosi che mal sopportano le pause del campionato, inserite in un calendario sempre più complesso al fine di conceder spazio alle partite delle varie rappresentative nazionali, di certo odierete (ovviamente solo da un punto di vista sportivo) il prossimo week-end, primo nella storia in cui la Serie A verrà fermata nonostante l'assenza di impegni dell'Italia.

Alla domanda che molti si stanno ponendo in queste ore, sul perché si costringa ad una sosta i campionati, nonostante non siano in programma partite delle nazionali europee, la spiegazione è presto detta e va nella direzione della vastità del… mondo: non tutte le qualificazioni ai prossimi mondiali sono terminate e alcuni raggruppamenti, come quelli sudamericani, asiatici o della zona oceanica, devono ancora disputare gli ultimi match.

Gli appassionati di calcio tricolore quindi non potranno contare nel fine settimana sulla valvola di sfogo fornita dagli azzurri, ma si dovranno accontentare di seguire le vicende della Serie B o di appassionarsi ad una delle sfide in programma nel resto del globo, comprese le fasi finali della Coppa d'Africa. Tuttavia, ciò non toglie che il Commissario Tecnico, Roberto Mancini, abbia scelto di sfruttare questa opportunità per far respirare l'aria della Nazionale ad alcuni atleti, in previsione del doppio (si spera) spareggio in programma a fine marzo.

La voglia di ritrovare lo spirito di gruppo visto ad Euro 2020 e di inserire nello stesso anche alcune facce nuove, in vista di un obiettivo (la qualificazione al mondiale in Qatar del 2022) che il calcio italiano non può permettersi di fallire, ha spinto l'ex guida tecnica di Manchester City e Galatasaray a convocare per l'occasione addirittura trentacinque giocatori, una sorta di record per questa gestione.

La notizia più clamorosa è il ritorno in azzurro di Mario Balotelli, che il Commissario Tecnico conosce sin dai tempi della comune avventura all'Inter; fu proprio Mancini a far debuttare Super Mario in prima squadra, intravedendone le straordinarie doti tecniche e fisiche, sebbene all'epoca non fosse ancora nemmeno maggiorenne, e sempre lui a portarlo in Inghilterra, per vestire la maglia del Manchester City.

Dopo una carriera trascorsa perlopiù a sperperare in giro per il mondo, con atteggiamenti dentro e fuori dal campo non conformi ad un professionista, le doti a lui donate da Madre Natura, Balotelli sta vivendo una sorta di seconda giovinezza in Turchia, tra le fila dell'Adana Demirspor. Niente di clamoroso, ma numeri che segnalano comunque un impegno costante da inizio stagione, se si considerano le otto reti stagionali messe a segno in venti presenze tra campionato e coppa.

La cittadinanza italiana acquisita cinque anni fa dal capitano del Cagliari, Joao Pedro, ha permesso poi a Mancini di aggiungere un'altra freccia all'arco dell'attacco azzurro, mai così povero di talento come in questo periodo. L'italo-brasiliano farà verosimilmente parte anche della squadra che tenterà l'assalto alla qualificazione mondiale, e questo stage altro non è che un modo per permettergli di familiarizzare con l'ambiente.

Tra gli altri debuttanti, oltre al secondo oriundo, il laziale Luiz Felipe, e all'atalantino Scalvini, entrambi difensori centrali, spiccano le chiamate dei giovani centrocampisti, Ricci e Frattesi, ma soprattutto dei due alfieri della Cremonese, squadra che si sta ben comportando nel campionato di Serie B, Carnesecchi e Fagioli.

Il primo ha rivestito il ruolo, per alcuni mesi della scorsa stagione, di terzo portiere dell'Atalanta, alle spalle di Gollini e Sportiello, prima che il club orobico decidesse di mandarlo in prestito proprio presso la società grigio-rossa, mentre il secondo ha messo a referto, sotto la guida tecnica di Andrea Pirlo, anche qualche minuto con la maglia della Juventus, società che ne detiene ancora la proprietà del cartellino.

Facce nuove utili anche a fare numero, viste le assenze dei lungodegenti, Chiesa e Spinazzola, degli infortunati dell'ultima ora e dei non convocati (soprattutto calciatori impiegati all'estero) per motivi precauzionali, che rivelano un grande entusiasmo, ma che non rappresentano al momento una garanzia per il futuro.

Tra di loro nessuno pare essere dotato delle stigmate del campione, e pertanto non rimane che affidarsi alle abilità di Roberto Mancini, straordinario da sempre nel valorizzare i giovani, sperando che anche questa volta riesca nel "miracolo" di far superare al gruppo azzurro i propri evidenti limiti.

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